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Salute

Queste sculture sonore trasformano la musica in un’esperienza multisensoriale

I totem musicali di REIFY donano una nuova fisicità al suono.

Immagini e GIF per gentile concessione di REIFY. 

Al quartier generale di REIFY a Brooklyn, la musica ha reclamato una forma fisica. C'erano una volta vinili e mixtape, oggi invece ci pensano le sculture sonore stampate in 3D di questa compagnia a trasformare dati in realtà materiale. i “totem musicali” di REIFY, però, superano i propri limitati (benché amati) predecessori, grazie al design sofisticato, le superfici a tre dimensioni e le animazioni interattive che li accompagnano.

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Da quando abbiamo parlato di REIFY per la prima volta quest’anno, a proposito del loro lavoro all’incubator residency NEW INC., Allison Wood—CEO della compagnia e autodefinita “music head”—ha lavorato duramente per affinare l’obbiettivo della compagnia al punto di renderlo provocatorio—in un modo che sembra sposare perfettamente la streaming culture. “Vogliamo produrre collettivamente in crowdsourcing un nuovo linguaggio visivo per il suono, uno che sia basato sull’esperienza umana del suono, non solo sui suoi attributi scientifici,” mi ha detto Wood su un divano del suo studio di Bushwick. “Non facciamo più esperienza del suono in modo multisensoriale/intra-sensoriale. Vogliamo immaginare un modo per ripristinare quella fisicità, attraverso un concetto affascinante che ricolleghi i lati migliori dell’analogico (ieri) e del digitale (oggi); l’era dei dispositivi mobili.”

Come raccontano nel progetto Kickstarter, che è stato lanciato la settimana scorsa, la prima comparsa in pubblico di questa reinterpretazione della fisicità del suono fatta da REIFY sarà in collaborazione con il gruppo noise rock di Los Angeles HEALTH. Questo mese, il gruppo farà uscire il singolo “Dark Enough”, dall’album Death Magic (Lorna Vista) tramite i totem di REIFY, in un’esperienza in realtà aumentata presentata sulla app Stylus.

[Mentre parliamo] Wood fa scivolare il proprio iPhone dal tavolo, lo afferra e attiva la app Stylus. “Credo che parte di questa esperienza stia nel creare una sinestesia digitale: usare la tecnologia per collegare due sensi. A REIFY, la domanda è stata: possiamo creare esperienze sinestetiche digitali autentiche? Sono un sacco di parole tutte insieme, ma sono anche quelle giuste per l’idea che abbiamo.” […]

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Wood e gli Health, mentre costruiscono i visual per "Dark Enough."

[…] Wood esplora il mondo post-apocalittico che si è animato sullo schermo nel momento in cui, puntando la fotocamera sulla scultura, è partita "Dark Enough", e spiega le varie caratteristiche interattive della app. […] "C'è un collegamento al filo narrativo della canzone, ma la cosa importante è che lo spettatore possa sentirsi libero di esplorare il mondo che trova qui."

Yacht contempla il totem di "Dark Enough" e la app Stylus.

Leggete qui la versione integrale dell’articolo in inglese per approfondire, andate alla pagina Kickstarter di REIFY per scoprire le ricompense riservate a chi finanzia il progetto e visitate il sito ufficiale per avere ulteriori informazioni.