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Droga

Che fine ha fatto la generazione di Trainspotting, vent'anni dopo

Storia dell’eroina in Gran Bretagna, e delle vite odierne dei veri Renton e Sick Boy.
Max Daly
London, GB
Tutte le foto sono grab da Trainspotting, salvo dove diversamente specificato

Assistendo alla scena in cui Renton si immerge nel "PEGGIOR CESSO DELLA SCOZIA" per ripescare le supposte di oppio che ha appena cagato, tutti abbiamo pensato che il sudiciume di quel centro scommesse fosse mera finzione artistica. Invece esiste eccome: si trova in un centro commerciale di Edimburgo, nel complesso residenziale di Muirhouse.

E sempre due dei quartieri più poveri della capitale scozzese, Muirhouse e Leith, fanno da sfondo alle scene più celebri di Trainspotting, ai suoi famosi monologhi e ai suoi suoni. È proprio in questa zona che alla fine degli anni Ottanta è cresciuto Irvine Welsh, autore del libro da cui è stata tratta l'omonima pellicola. I suoi personaggi vagabondano per Edimburgo nello stesso periodo, quando il consumo di eroina e l'AIDS avevao raggiunto numeri record.

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Vent'anni dopo l'uscita nei cinema di Trainspotting, è in arrivo il sequel. Per girarlo, gli attori che nel 1996 interpretarono Renton e i suoi amici sono tornati a Muirhouse, dove gli orridi complessi residenziali costruiti nel secondo dopoguerra stanno per essere rimessi a nuovo con l'aiuto di qualche fondo statale a più zeri. Ma in una comunità dove la maggioranza fa fatica a procurarsi due pasti al giorno, la gente del posto dubita ci saranno cambiamenti radicali.

Alla fine del film, un Renton più vicino ai 30 anni che ai 20 decide di "scegliere la vita" e disintossicarsi dopo la morte del suo amico Tommy, trovando rifugio a Londra dopo essere scappato fregando gli ultimi soldi rimasti ai suoi amici.

Che fine hanno fatto invece i veri drogati di Muirhouse e Leith, così come quelli di Edimburgo, Glasgow, Liverpool, Manchester e del resto della Gran Bretagna—quelli insomma che oggi chiamiamo "generazione Trainspotting"? All'epoca furono protagonisti di una crisi sanitaria nazionale provocata da due fattori: un tasso di disoccupazione alle stelle e un flusso continuo di eroina di ottima qualità proveniente da Iran e Pakistan. Che ne è stato di loro?

Molti sono finiti sui giornali—di solito nei trafiletti dei quotidiani locali—quando in Gran Bretagna il numero di morti legate all'uso di sostanze stupefacenti ha raggiunto il culmine. Gli altri stanno invecchiando, e appassiscono come fiori marci fino a morire uno dopo l'altro di overdose o per problemi di salute legati al consumo di droga.

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Foto di Kitron Neuschatz

E questo è solo il quadro generale. Sappiamo invece tutto sul gruppo di tossici su cui si basa Trainspotting, perché il medico che gestiva la clinica che hanno frequentato per anni è ancora in attività. Ed è andato a cercare i pazienti che non si sono più fatti vedere.

Oggi Roy Robertson insegna Addiction Medicine all'Università di Edimburgo, ma da più di trent'anni lavora come medico di base a Muirhouse e ha collaborato a uno studio per capire cosa sia successo ai consumatori di eroina che negli anni Ottanta hanno ricevuto cure e assistenza nella sua clinica. Molti di loro, gente che con tutta probabilità aveva davvero un ago in vena mentre noi guardavamo Renton, Sick Boy e Tommy fare la stessa cosa al cinema, adesso avrebbero una cinquantina d'anni.

Dallo studio del dottor Robertson emerge che un tossicodipendente su quattro è deceduto, nella maggioranza dei casi per ragioni legate al consumo prolungato di stupefacenti. Uno su tre si fa ancora di eroina e due terzi dei soggetti presi in esamesono sotto metadone. Neanche uno su cinque, secondo lo studio, è completamente pulito. Di quelli ancora in vita, la maggior parte vive tutt'oggi a Edimburgo e dintorni, tirando avanti grazie ai sussidi statali o a qualche lavoretto malpagato.

Per il dottor Robertson "i veri Renton e i Sick Boy che non sono ancora morti fanno uso di oppiacei, vivono in case popolari e hanno un sussidio statale; probabilmente è stata diagnosticata loro l'epatite C e, in qualche caso, anche una patologia polmonare o renale."

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Uno di questi consumatori di eroina, cresciuto tra Muirhouse e Leith, è stato rintracciato in una casa popolare di Newcastle e ha spiegato al dottor Robertson di odiare Trainspotting perché "quello ero io, ero io Renton." Oggi ha 50 anni, ma "quelli sono stati gli anni migliori della mia vita, un divertimento senza fine. Ho passato due anni completamente fatto. Era folle, c'era una quantità incredibile di eroina. E a nessuno fregava un cazzo di niente, l'AIDS non era ancora stato inventato! Ma tempo un attimo e il mondo mi è crollato addosso." Aveva scoperto di essere sieropositivo e diabetico.

Robertson lo descrive così: "dimostra molti più anni della sua età. Prende antivirali, ma almeno è ancora vivo. È sposato, ha dei figli e lavora come corriere." Per il dottor Robertson "molti tossicodipendenti della generazione Trainspotting ripensano a quel periodo come noi ripensiamo ai primi anni di università. Si divertivano, facevano casino, e adesso, quando ne parlano, dicono 'wow, quelli sì che erano bei tempi, tempi in cui potevi fare di tutto.' Adesso la loro è un'esistenza insignificante, che considerano terribile."

All'epoca, ricorda il dottor Robertson, molti dei suoi primi pazienti non avevano idea di quale droga si iniettassero in vena: "ricordo questo gruppo di adolescenti che abbandonarono la scuola tutti insieme per poi caracollare nell'ingresso del mio studio con le braccia bucate, chiedendo aiuto. Quando domandai loro quale droga avessero assunto mi risposero 'la roba.' Gli chiesi se intendessero per caso dire eroina e mi dissero 'no, non l'eroina, la roba.'"

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"Ripensandoci, erano tempi veramente difficili. Il calvario del percorso di disintossicazione non era ancora neanche iniziato, e nessuno voleva avere a che fare con i tossici—nessuno voleva prenderli sul serio. Ho visto minorenni morire di AIDS, era un'epidemia. Ancora adesso, quando guardo fuori dalla finestra del mio studio vedo la casa in cui un'intera famiglia è morta di AIDS, tutti e tre, uno dopo l'altro nella stanza sul retro."

Nel 1993, in occasione di un'intervista concessa a Radio Scotland per il lancio del libro, il dottor Robertson ha incontrato Irvine Welsh, che è diventato dipendente dall'eroina negli stessi anni in cui lo sono diventati i personaggi del suo libro. Nonostante l'accusa di aver reso leggera una storia raccapricciante come quella della dipendenza da eroina—idea espressa tra gli altri anche dal politico statunitense del partito repubblicano Bob Dole, secondo cui il film promuoveva 'il romanticismo dell'eroina'—Robertson sostiene che il romanzo sia una fotografia accurata di quanto accaduto e "abbia reso un'enorme servizio ai tossicodipendenti, facendo uscire la loro storia dalle periferie in cui era nata, andando a bussare alle porte dei politici che fino ad allora l'avevano ignorata."

Per il dottor Robertson, che all'uscita del film già da 16 anni forniva sostegno e cure quotidiane ai soggetti dipendenti da eroina, l'adattamento cinematografico del romanzo ha segnato il punto di non ritorno in termini di percezione del problema della tossicodipendenza da parte del popolo britannico. "La gente ha iniziato a capire che le sostanze stupefacenti non erano relegate agli ambienti hippy o al mondo dello spettacolo. Erano i ragazzini di quartiere quelli che si facevano. E questo lo dobbiamo a Irvine Welsh."

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Anche il tempismo con cui è uscito sul grande schermo ha avuto un ruolo chiave nel suo successo: il 1996, anno d'uscita della pellicola, fu un momento di svolta nel rapporto tra cultura britannica e sostanze stupefacenti. Ecstasy e cocaina stavano diventando sempre più popolari e il declino della scena rave non era ancora iniziato. Per dirla con le parole di Diane, la ragazza di Renton: "il mondo sta cambiando, la musica sta cambiando, anche le droghe stanno cambiando. Non puoi startene qui tutto il giorno a pensare all'eroina e a Ziggy Pop."

Negli anni Novanta vi fu un ritorno in auge dell'eroina, che iniziò in quegli anni a mietere vittime non solo nei grandi centri urbani ma anche nelle zone rurali più remote del paese. Un secondo, breve momento di gloria per l'eroina fu dovuto alla scena musicale britannica capitanata da Pete Doherty. All'inizio del nuovo millennio, il consumo di eroina raggiunse il suo apice per poi cominciare a declinare. Dopo il culmine di fine anni Novanta, quando in Gran Bretagna c'erano circa 400.000 tossicodipendenti in via di disintossicazione, il numero di nuovi consumatori di eroina ha iniziato a diminuire. Oggi sono circa 300.000 le persone in cura, la maggior parte delle quali ha intorno ai cinquant'anni.

Ma perché i giovani hanno smesso di farsi di eroina? Harry Shapiro, direttore dell'ente benefico DrugWise, sostiene che il numero di consumatori di eroina sia diminuito grazie ai massicci investimenti economici nel settore della sanità, la ripresa economica e il fatto che, proprio come l'ebola nell'Africa occidentale e il crack negli Stati Uniti, ogni epidemia ha un ciclo di vita ben preciso.

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Come spiega lo studioso di droghe Russell Newcombe, le epidemie di eroina sono limitate da quella che definisce "popolazione suscettibile"—coloro che, quando si trovano di fronte a questa droga, iniziano a usarla e ne diventano presto dipendenti. Una volta che questo segmento di popolazione è saturo, il numero di persone suscettibili all'uso della sostanza si riduce e quindi il numero di nuovi consumatori crolla.

A ciò si aggiunge il cosiddetto "effetto spaventapasseri", termine coniato dal collaboratore di DrugWatch Michael Linnell, secondo cui "la percezione che i tossici siano sporchi e che l'eroina stessa sia una droga sporca" sarebbe la principale ragione per cui il numero di consumatori di eroina è sensibilmente diminuito. Invecchiando, chi è dipendente da questa sostanza diventa sempre più visibilmente malato, disperato e sconvolto, e diventa così una sorta di spaventapasseri vivente che allontana i giovani dall'ago.

Ma se il gruppetto di Trainspotting tornasse oggi a Muirhouse o Leith farebbe ancora uso dell'eroina o sceglierebbe un'altra droga?

"Al posto dell'eroina forse potrebbero scegliere la Spice," ipotizza Gary Sutton, capo del servizio per le tossicodipendenze di Release, un'organizzazione britannica che si occupa di sensibilizzare la popolazione in materia di sostanze stupefacenti. "Il contesto sociale in cui si troverebbero oggi è radicalmente diverso da quello degli anni Ottanta o Novanta. 'Il peggior cesso della Scozia' oggi è una toilette pulita, con le piastrelle scintillanti e un bel cartello con su scritto 'tolleranza zero per le droghe' affisso sulla porta. E al posto del centro scommesse ci sono studenti che si lamentano perché non trovano una rete Wi-Fi libera, con in tasca Ketamina, Spice e smart drug."

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Dopo aver preso in esame i dati relativi al consumo di droga nei quartieri più poveri di Edimburgo, come Muirhouse e Leith, Newcombe è invece arrivato alla conclusione che anche oggi i protagonisti di Trainspotting si farebbero di eroina—magari alternandola ad altre sostanze, come il metadone, o a psicofarmaci come benzodiazepine ed etizolam, o a sedativi vendibili solo dietro prescrizione medica come diazepam, zopiclone e gabapentin. Il tutto, ovviamente, buttando giù alcolici a buon mercato e una bustina di Spice.

Alla vigilia dell'uscita di Trainspotting 2 dovremmo quindi cercare i primi segnali di un ritorno dell'eroina in Gran Bretagna, com'è accaduto negli Stati Uniti?

Il modello statunitense e quello canadese non sarebbero replicabili in Europa. Gli oppiacei sono tornati in auge oltreoceano a causa di un sistema sanitario fuori controllo, che ha permesso il consolidarsi di un meccanismo malato: i medici erano pagati da Big Pharma per prescrivere oppiacei, mentre i pazienti erano tratti in inganno da campagne pubblicitarie spietate e feroci, convincendoli che solo quelle pillole avrebbero messo fine alle loro sofferenze fisiche. Uno scenario del genere è altamente improbabile sotto l'occhio vigile dell'NHS, il servizio sanitario nazionale britannico.

Ciò non toglie che comunque i segni di un ritorno dell'eroina ci siano, almeno secondo Linnell. I consumatori che hanno provato a disintossicarsi passando al mefedrone e ai cannabinoidi sintetici hanno finito per tornare alla vecchia, cara eroina. Il dottor Newcombe ha sentito da uno spacciatore di Liverpool che i consumatori di eroina molto giovani esistono eccome, ma molti di loro preferiscono fumarsela una volta ogni tanto e non iniettarsela in vena tutti i giorni.

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Sutton ritiene invece che la spinta emotiva che una volta portava i giovani ad avvicinarsi all'eroina—quella spinta nichilista tipica degli anni Novanta—oggi non sia più così forte. Tuttavia è convinto che il consumo di eroina non scomparirà mai del tutto.

Sutton spiega che "il film è ambientato in un momento storico nel quale l'eroina era vista come una via d'uscita, una scappatoia di fronte a una realtà cruda com'era l'era post-Thatcher. L'eroina aveva un che di romantico, farsi di eroina equivaleva a dire 'non me ne frega un cazzo'. A quei tempi sapevamo che il mercato del lavoro stava subendo delle trasformazioni radicali, non era più quello di una volta. La gente iniziava a mettere in discussione cose prima date per scontate, pensava,' perché devo farmi il culo per diventare come i miei genitori se i loro valori mi fanno schifo? Il monologo 'scegliete l'eroina' all'inizio del film era perfetto, non una parola fuori posto."

"Oggi sarebbe tutto diverso, per certi versi più complicato: non ci sono più le case occupate, i sussidi statali fanno schifo, ti costringono a cercare lavori di merda che esistono solo perché sono così di merda che nessuno li vuole. Eppure sì, ovviamente la droga più seducente nella storia dell'umanità continuerà ad attirare tra le sue spire gli infelici e i più vulnerabili."

La prova che l'eroina sia ancora una delle droghe preferite dagli abitanti delle periferie più povere della Gran Bretagna è l'esistenza stessa di Muirhouse. Robertson spiega che i decessi legati al consumo di sostanze stupefacenti sono in aumento, a Edimburgo, ma non si tratta solo di persone della "generazione Trainspotting ". Negli ultimi due mesi a causa dell'eroina sono morti tre pazienti in cura nella sua clinica, tra cui "una ragazza di 28 anni e una di 37. Non me l'aspettavo, l'avevo vista due settimane prima che morisse. Quando l'hanno trovata, accanto a lei c'erano due contenitori di metadone vuoti."

Robertson sostiene che gli ingenti tagli alla spesa pubblica in materia di cure e sostegno per tossicodipendenze in Scozia siano l'esempio perfetto dell'atteggiamento prevalente nella classe politica britannica: fare finta di niente, fingere che il problema della dipendenza da eroina non esista, anche se è ancora presente in zone come Muirhouse.

"Non credo Trainspotting 2 parlerà di questo, ma la situazione attuale è deprimente. Mi sembra di essere stato nuovamente catapultato negli anni Ottanta."

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