Quando Julie, 29 anni, arriva al pub De Beurs, a Ninove, nel nord del Belgio, saluta i clienti abituali e si avvicina al bancone. Sopra la sua testa troneggia una bandiera enorme di Forza Ninove: la frangia locale del partito nazionalista di estrema destra Vlaams Belang, che ha recentemente avuto grande successo alle elezioni amministrative. Il partito è guidato dal nazionalista fiammingo Guy D’haeseleer, che potrebbe presto diventare il primo sindaco nazionalista nella storia del Belgio [se il tentativo di coalizione del suo partito con un altro andrà a buon fine].
Se questo dovesse succedere probabilmente festeggerà in questo locale, il De Beurs, che è gestito dalla madre di Julie, Stania Van Loo (52 anni), consigliera comunale di Forza Ninove. Il pub è tra i luoghi di ritrovo preferiti dagli elettori del partito. Dopo il successo alle scorse elezioni, sono girate in rete diverse foto di esponenti del partito intenti a festeggiare a braccio teso. Erano state tutte scattate all’esterno del De Beurs.
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Nonostante la fede politica della madre, Julie è una sostenitrice convinta dei Verdi in Belgio [i Groen]. Mentre si fa un drink dietro il bancone, mi spiega che quasi tutti i clienti abituali la considerano una hippie un po’ matta. Ma Julie è determinata a portare avanti le proprie idee. Abbiamo incontrato le due donne per scoprire cosa significa essere madre e figlia con punti di vista così opposti.
VICE: Ciao Stania, il vostro partito ha vinto le comunali. Sei soddisfatta del risultato?
Stania Van Loo: Sono molto contenta. Quando mi sono candidata per la prima volta sei anni fa, avevo ottenuto solo 700 voti, ma quest’anno ne ho presi 1000 in più.
Quanto è importante per te la tua fede politica?
S.V.L.: Mi fa sentire al mio posto. Vengo da una famiglia di socialisti, siamo gente che lavora. Poi, negli anni, mi sono orientata più a destra. Sei anni fa mi hanno rubato l’auto mentre facevo shopping a Bruxelles. Tempo dopo la polizia l’ha trovata nella mani di un marocchino. E una notte di otto anni fa è suonato l’allarme al pub, ma per fortuna la polizia ha catturato i rapinatori. Non mi sento più sicura, e ho iniziato a portare sempre con me lo spray al peperoncino. Non sono razzista, ma si sentono talmente tante storie… Una figlia di amici è stata derubata poco tempo fa. Io rispetto tutti, e gli stranieri sono i benvenuti nel mio pub. Solo che non mi piacciono i musulmani e l’Islam. Non possono obbligarci ad aprire una moschea, non fa parte della nostra cultura. Questo non è un paese musulmano.
Julie Van Loo: Ma per favore! Rispetti tutti? Non è vero. Senti solo le brutte storie che vuoi sentire, quando in realtà io potrei portarti tantissimi esempi positivi. Io ho votato i Verdi.
S.V.L.: Non capisco come tu possa anche solo aver pensato di votare i Verdi. Sei giovane, è per questo che li voti, ma un giorno cambierai idea. Io sono stata in Giamaica, a Cuba e nella Repubblica Dominicana, e ho portato libri e quaderni da distribuire alle popolazione locali.
J.V.L.: Sì ma questo non fa di te Madre Teresa. Qui parliamo di persone che vengono qui perché scappano dal loro paese, e tu non hai alcuna empatia per loro. Mia madre è stata una madre single, e penso che sia così tosta proprio perché mi ha cresciuta da sola. La ammiro molto per aver sconfitto il cancro. Ma anche le altre persone hanno i loro problemi. Nessuno decide di rischiare la propria vita in mare solo per divertimento. Quelle persone stanno cercando di sopravvivere.
S.V.L.: Sono sicura che quelli migliori rimangono nel loro paese e qui vengono solo quelli disonesti. Dove trovano i soldi per pagarsi il viaggio fino a qui, se non hanno nulla? Hanno anche telefoni costosi, mentre i nostri cittadini sono le vittime.
J.V.L.: Io vivo a Gent, in un quartiere dove convivono diverse culture. Ogni volta che devo scaricare la macchina, trovo sempre qualcuno disposto ad aiutarmi. Mi sento al sicuro anche se lascio la porta di casa spalancata.
S.V.L.: E quella volta che ti hanno rubato l’iPhone allora? Ti sembra normale?
J.V.L.: Se una persona ruba un cellulare, non è che si può discriminare tutti solo per questo.
S.V.L.: Solo nella nostra famiglia due persone su tre hanno subito un furto. E entrambe le volte per mano di uno straniero.
Considereresti mai l’ipotesi di lasciare la politica se Julie te lo chiedesse?
S.V.L.: So che non me lo chiederebbe mai.
J.V.L.: No, non le chiederei mai di farlo. Ma se potessi scegliere, preferirei che tu lavorassi per un altro partito.
Stania, cosa pensano i tuoi amici del fatto che tu non riesca a convincere tua figlia ad abbracciare la tua stessa idea politica?
S.V.L.: Tutti conoscono Julie, e non la attaccherebbero mai a livello personale. Io sono molto orgogliosa di mia figlia, su Facebook c’è lei nella mia foto profilo.
Hai amici di destra, Julie? E tu hai amici di sinistra, Stania?
S.V.L.: Non ho amici di sinistra.
J.V.L.: Non ci sono estremisti di destra nella mia cerchia di amici. Non potrei mai andare d’accordo con una persona che discrimina gli altri. Faccio un’eccezione solo per mia madre, perché è mia madre. La gente qui a Ninove è molto unita quando si tratta di lottare contro qualcosa. A me piacerebbe far parte di un gruppo più positivo.
S.V.L.: Julie non conosce la differenza tra destra ed estrema destra. Sostenere un partito di destra non fa di me una cattiva persona. Se domani trovassi un bambino affamato sulla mia porta, gli darei da mangiare.
Ti descriveresti come una persona di estrema destra, Stania?
S.V.L.: Non sono di estrema destra. Filip Dewinter [il volto storico del partito di estrema destra fiammingo] non è amico mio.
J.V.L.: La mamma è abbastanza orientata verso l’estrema destra.
S.V.L.: Non puoi dire questo di tua madre. Non ho problemi con i n***i, o i mulatti.
J.V.L.: Non puoi dire n***i! Si dice “neri”. Ti vorrei invitare a passare del tempo con una famiglia musulmana.
S.V.L.: Julie, ti prego!
Cosa succederebbe se Julie portasse a casa un ragazzo non bianco?
S.V.L.: Se fosse musulmano, dovrebbe passare sul mio cadavere.
J.V.L.: Purtroppo non mi sono ancora innamorata di un ragazzo musulmano.
S.V.L.: Non possiamo più organizzare i mercatini di Natale a Bruxelles, o almeno non possiamo chiamarli così. Sono gli altri che non sono tolleranti nei nostri confronti.
Cosa pensano i tuoi amici della tua “formazione” di estrema destra, Julie?
S.V.L.: Nessuno dei tuoi amici mi ha mai guardato male.
J.V.L.: Ho fatto molta fatica. Questa settimana, la gente mi salutava con il saluto nazista perché sanno che vengo da Ninove. A volte faccio dell’autoironia su questa cosa su Instagram, sulle immagini che sono girate sui social. Quei tizi nella foto ‘salutano’ esattamente la mia camera. Allo stesso tempo, sento di essere l’unica persona a poter scherzare su questa cosa, gli altri devono stare zitti. Perché loro non conoscono mia madre. In un certo senso, sono orgogliosa che lei sostenga i suoi ideali. Questo l’ho preso da lei, nessuna di noi due ha paura di far sentire la sua voce. Ma per fortuna, ho ereditato il tuo carattere e non la tua ideologia.
S.V.L.: Vedi, Julie non è solo contro di me.
Se vivessi a Ninove, avresti votato tua madre?
J.V.L.: Non ci penso neanche, anche se questo significasse farmi disconoscere. Il suo partito è contro ogni cosa in cui credo.
Tutte le Fiandre considerano Forza Ninove un gruppo di razzisti e neonazisti. Senti di dover difendere tua madre da questa nomea?
J.V.L.: So che mia madre sa quello che fa. Certo, mi rendo conto di essere in una situazione strana, ma rimane comunque mia madre. Se qualcuno dovesse attaccare me, so che lei mi difenderebbe. Ecco perché sono un po’ nervosa per questa intervista. Non voglio che la gente la giudichi. Sono un po’ spaventata dalle reazione che potrebbero avere i lettori.
Stania, speri che Forza Ninove vinca per avere l’occasione di dimostrare le propria capacità di governare?
S.V.L.: Sì, e se dovessimo avere questa opportunità e fallire, ci puniranno alle prossime elezioni.
J.V.L.: Spero che non salgano mai al potere. Sarebbe orribile. Non tornerei più così spesso a casa.
S.V.L.: Davvero non torneresti a trovarmi? Vedi, ci rimango molto male quando dice queste cose.
J.V.L.: Potresti venire tu a Gent più spesso.
In che modo le vostre idee politiche hanno influenzato la vostra relazione?
S.V.L.: Mi dispiace che lei non mi supporti nelle mie ambizioni politiche. Ma mi ha comunque chiamato dopo le elezioni per farmi i complimenti.
J.V.L.: Sono riuscita a mettere da parte le mie idee politiche per un momento.
S.V.L.: Non le chiederei mai di fare propaganda per me, però.
J.V.L.: Ho partecipato alla campagna dei Verdi alle scorse amministrative, quando mia madre si è candidata con Forza Ninove. Andavo in giro in macchina con un grosso cartellone dei Verdi. E la macchina me l’aveva regalata lei, tra l’altro.
S.V.L.: Quello è stato davvero infantile. Ma detto questo, preferisco che lei giri per strada con un manifesto per i Verdi, piuttosto che vederla arrestata per droga.
Pensi che la vostra relazione sarebbe più forte se aveste le stesse idee politiche?
S.V.L.: Non cambierebbe l’amore che provo per lei. Lei è quella che è, e mi ha aiutato nei momenti difficili. Mi è sempre stata accanto e mi aiuta a superare gli ostacoli.
J.V.L.: Ed è questo che fanno madri e figlie, si aiutano nel momento del bisogno.