Noi meganerd della musica facciamo spesso la figura dei rompipalle, perché stiamo sempre lì a consigliarti l’ultimo capolavoro di neo-digital-ambient vaporosa o la nuova grande rivelazione del Soundcloud rap del Sudest asiatico. Ma c’è una situazione in cui non ci frega proprio più niente di niente, in cui saremmo disposti a lanciare tutta la collezione di rari dischi in vinile dalla finestra, in cui la collana completa di ristampe di tutti i minimalisti americani ci serve solo come sottobicchiere: è la festa.
Non parlo della pizzata infrasettimanale o della festa in discoteca, parlo di organizzare una vera festa, quella in cui tutti sono ubriachi e in preda a raptus danzerecci, quella in cui ci si abbraccia con le lacrime agli occhi dicendo “ti voglio bene fratello/sorella” e il giorno dopo non c’è nemmeno bisogno di inviare un messaggio di scuse. È lì che ogni sofisticazione e gusto musicale se ne va al diavolo.
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Quali sono le migliori canzoni da festa? Non sono necessariamente quelle da ballare, e nemmeno addirittura belle: per scegliere le canzoni perfette per una festa servono un ritornello da cantare a squarciagola e una carica che ti fa saltare, o barcollare abbracciato agli amici d’infanzia, o spaccare suppellettili in giro per il posto. Quella che segue non è una playlist da festa, ma un elenco di canzoni che è assolutamente necessario inserire in una playlist da festa se si vuole raggiungere il livello superiore.
KISS – “Rock & Roll All Nite”
Io li odio, i KISS. Davvero. Sono uno dei gruppi più antipatici sulla faccia della Terra e la loro musica è insopportabile. Ma, come dicevo nell’introduzione, in fase di party questa cosa non importa. Importa solo strapparsi la maglietta di dosso e gridare più forte che si può “I / wanna rock and roll all niiiiight / And party everyday!”
MARRACASH & GUÈ PEQUENO – “Scooteroni”
Vabbè dai con un ritornello come “Vroom vroom scooteroni / vroom scooteroni” c’è davvero qualcosa da obiettare? Chiaro, non si balla quanto con “Insta Lova”, ma abbiamo detto qual è l’obiettivo di questi pezzi, no?
LADY GAGA – “Poker Face”
Una festa non può definirsi tale se nessuno imita Cartman cantando questa hit.
QUEEN – “Don’t Stop Me Now”
*corsetta sul posto*
RIHANNA feat. DRAKE – “Work”
WORK WORK WORK WORK WORK WORKWORKWORKWORK WORK WORK WORK WORK WORK
VIOLENT FEMMES – “Blister In The Sun”
C’è festa e festa. Se con “Work” abbiamo twerkato stringendo tra le dita un gin tonic con fetta di cetriolo, ci vuole anche un pezzo che faccia andare fuori di testa i nostri amici capelloni con la birra da 66 e la maglietta dei Nirvana. Questa funziona, garantito.
FRANCO BATTIATO – “Centro di Gravità Permanente”
Chiamatemi matusa ma, per me, a una festa come si deve a un certo punto deve partire “Centro di Gravità Permanente”. Fa ballare, fa cantare ed esorcizza i rapporti con i genitori.
ANDREW W.K. – “Party Hard”
Per ricordarci che un naso sanguinante non è un motivo valido per interrompere la festa.
LUIS FONSI – “Despacito” feat. Daddy Yankee
Almeno fino al 2020, tutti i giorni, tutto il giorno.
OUTKAST – “Hey Ya!”
Questo è il punto in cui qualcuno s’incrina una costola cercando di fare la breakdance.
PITBULL – “Don’t Stop the Party”
Mr. Worldwide, signore e signori. Ok, nessuno mi sta ascoltando, state tutti facendo un trenino che pensate sia ironico e invece sotto sotto non lo è.
BLONDIE – “Heart of Glass”
A un certo punto è anche il caso di innamorarsi e scambiarsi sguardi intensi e fluidi corporei, o sbaglio?
BEASTIE BOYS – “(You Gotta) Fight For Your Right (To Party)”
Questa è per la mattina dopo, per ricordarsi che la vita del party è dura e piena di insidie ma che si deve perseverare perché in fondo il vero senso della vita è divertirsi il più possibile.