Sapremo quali sono le migliori uscite italiane del 2019 solo a dicembre, ma i primi sei mesi dell’anno sono stati ricchi di momenti e parole memorabili. Abbiamo selezionato qua sotto 6 strofe del momento, una per ogni mese passato: a modo loro, ognuna di esse racconta una storia, dimostra il valore di un artista o dice qualcosa dello stato della musica italiana. Le puoi ascoltare su Spotify cliccando sulle immagini.
Lazza in “Povero Te”
In mezzo al fiume di parole che è Re Mida, Lazza sintetizza qui tutte le sue forze: ritmo serrato, scelte sorprendenti, ceffoni lirici ai colleghi.
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Ernia in “Un Sasso Nella Scarpa”
Ernia scopa un sacco ma è anche bravo a raccontare storie: la seconda strofa di questo brano ci fa sentire bambini, seduti attorno a un fuoco, affascinati da una fiaba.
Quentin40 in “Botti”
Uscita nel 2016 e riproposta all’inizio di 40, ci ricorda che Quentin è un capo a cercare melodie, giocare coi suoni e dominare le barre.
Massimo Pericolo in “Sabbie d’Oro”
La prima strofa di “Sabbie d’oro” è un classico istantaneo del rap italiano: odio e rimpianti ma anche orgoglio e voglia di spaccare, pura costruzione di un immaginario.
Rasty Kilo in “Spari E Preghiere”
Ci era mancato il rap di Rasty, ruvido come la ruggine, amaro come il passato e scuro come un livido—tutti aggettivi perfetti per la prima strofa di questo brano.
Pippo Sowlo in “Re: Inoki”
La seconda strofa di questo finto dissing ribalta a sorpresa il cazzodurismo del rap, ci passa sopra un rullo intinto nell’ironia ed esplode in uno splendido “SCUSAAAA”.
A domani per la nostra classifica delle migliori 6 canzoni internazionali della prima metà del 2019.