I carcerati in isolamento ci hanno chiesto una foto e noi l'abbiamo scattata

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I carcerati in isolamento ci hanno chiesto una foto e noi l'abbiamo scattata

Insieme ai ragazzi del progetto Photo Requests from Solitary, abbiamo detto ai carcerati in isolamento di chiederci una foto, qualunque foto, e poi l'abbiamo scattata per loro. Il risultato è un viaggio nell'immaginazione di chi vive lontano da tutto.

Nel corso degli ultimi anni grazie al progetto Photo Requests from Solitary uomini e donne detenuti in isolamento hanno potuto richiedere una foto di qualsiasi cosa—reale o immaginaria—e un artista l'avrebbe realizzata. Le richieste sono state le più varie: si andava da "una foto della mia famiglia a St. Louis" a "un cavallo rampante bianco-grigio fotografato in un freddo tale che si veda la condensa del respiro." Le foto ci fanno pensare ai carcerati in modo nuovo. Non vediamo quello che vedono, ma quello che immaginano. Nel loro insieme, le richieste rappresentano un archivio di speranze, passioni e ricordi delle persone in isolamento.

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Nato per offrire sostegno alle persone in isolamento, PRS ha anche avuto un ruolo nel progresso delle campagne per abolire il carcere duro. Il progetto è stato lanciato nel 2009 da Tamms Year Ten, un movimento formatosi un anno prima e che spingeva per la riforma o la chiusura del penitenziario di Tamms, in Illinois. In un anno il movimento ha ottenuto che il governatore Pat Quinn presentasse un piano di riforma e che, nel 2012, proponesse la chiusura della struttura.

Nonostante la forte opposizione del sindacato delle guardie carcerarie e di altre autorità, il penitenziario di Tamms ha chiuso nel gennaio 2013. Quello stesso anno il progetto PRS è stato tenuto in collaborazione con la Parsons School of Design, Solitary Watch, e la National Religious Campaign Against Torture—ed è arrivato ad alcuni detenuti in California e New York.

VICE ha contattato i responsabili del progetto nella speranza di contribuire con i nostri collaboratori. Alcune delle richieste erano semplici, come quella di Christopher (California): "Posso avere una foto di mia figlia?" Altre un po' più fantasiose, come quella di Robert (Illinois): "A 66 anni provo a usare un po' d'umorismo: vorrei la foto di un cestino della spazzatura con mezzo coperchio alzato e due occhi sgranati che sbirciano da dentro, il cestino sta rotolando verso un inceneritore ma la didascalia dice: 'Sto prendendo velocità, di sicuro vado al massimo verso un futuro brillante'."

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La nostra speranza è che queste immagini, create da e per i detenuti, possano aiutarci a capire le stranezze di una mente tenuta in isolamento.

Foto di Jason Altaan.

Foto di Fryd Frydendahl.

"L'amore di papà." Foto di Edward Cushenberry.

Foto di Matthew Leifheit e Ole Tillmann.

Foto di Keisha Scarville.

"Sto prendendo velocità, di sicuro vado al massimo verso un futuro brillante." Foto di Michael Marcelle.

Foto di Anthony Tafuro.

Foto di Molly Soda e Zoe Ligon.

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