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Demented parla da solo

Dodici libri da leggere al cesso

I tempi moderni impediscono all'uomo di leggere, di concentrarsi. Demented invece ha un luogo dove riesce ancora a fare entrambe le cose, e questi sono i suoi consigli di lettura.

Esempio di lettura a letto molto diffusa, come diffuso per reazione è anche il comportamento di Fracchia.

A quanti di voi bruciano gli occhi? Di sicuro non è per una congiuntivite stagionale. Leggere è una cosa che purtroppo siamo sempre costretti a fare, e ci costa parecchio. Esci di casa e ti ritrovi a leggere manifesti, indicazioni, qualsiasi cosa: sei tempestato di informazioni a forma di caratteri tipografici. A casa uguale, ogni cosa che ti circonda ha etichette, messaggi, appena apri il computer, una tempesta di parole. A quanti di voi bruceranno gli occhi? Sicuramente a un bel po’. La letteratura passiva è oramai data per scontata, nessuno ci fa più caso: al limite è anche comoda, impedisce di dover pensare troppo al come e al perché delle cose scritte. Ma leggere è qualcosa di ben diverso, richiede volontà, e soprattutto richiede divertimento.

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Per me ad esempio è oblio della realtà circostante: apri il libro e tac, un'altra dimensione, quella ovviamente che suggerisce il volume che hai sotto mano. Richiede tempo, sicuramente non va d’accordo con impegni di lavoro e altre faccende come i giochi di ruolo, le pulizie di primavera ecc ecc. I tempi moderni—che come dicono i Blur sono spazzatura—impediscono all’uomo di leggere, di concentrarsi. Quanta gente vedi che si isola sui tram, cercando ritagli di tempo fra un viaggio e un altro verso il lavoro, o chi si porta i libri in ufficio o ancora semplicemente li sfoglia la sera, a letto, prima di prendere sonno: un classico senza tempo. Perché è evidente che di tempo non ce n’è: ecco quindi come reagisco personalmente a questa idiosincrasia fra il tempo e la lettura.

Ebbene, sui mezzi di trasporto non riesco a concentrarmi: quindi eliminato. Punto primo perché mi viene il mal di mare, punto secondo perché mi addormento, punto terzo, ma non di minore importanza, anzi, mi concentro sulla situazione umana circostante. Una volta era diverso, riuscivo maggiormente a isolarmi—adesso è cosa rara, forse perché oramai ho il cervello fuso dall’ascolto di troppi field recording e dagli schermi accesi che mi stancano le palpebre. Oppure siccome siamo libri di sangue, come diceva Clive Barker, leggere la gente è un po’ la stessa cosa che leggere un romanzo d’avventura o un'autobiografia. Che poi è una delle letterature che preferisco: aprire la biografia di Keith Richards per me è stato come aprire la Bibbia. Una volta ne ho comperata una alla Feltrinelli, dove come ben sapete ci sono comodi divani: tu scegli il libro e puoi dargli una sfogliata in tranquillità. Io però me lo sono letto quasi tutto in tre giorni, praticamente quel divano era la mia casa e ho occupato la libreria. Ma alla fine mi sono detto: lo devo comprare, e così è stato.

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Quindi a mio parere la libreria è uno dei posti migliori per leggere, soprattutto a sbafo. Sappiamo tutti quanto siano dispendiosi i libri, e quindi non c’è altro da fare che approfittarne. Piratare usando semplicemente i vostri occhi è il modo migliore per liberare la cultura e condividerla. La biblioteca al confronto fa ridere, però potete ancora prenderla in considerazione se non amate gli e-book e vi vergognate se vi pizzicano in flagrante in un negozio. Appellatevi comunque ai diritti del lettore, spesso li affiggono sulla parete per fare i fighi.

Gli e-book sono molto interessanti, però spesso e volentieri dopo un iniziale interesse vanno a finire nel cestino (sul desktop). Questo perché probabilmente mancano di fisicità, nonostante siano in formato perfetto e portabilissimo. A un certo punto uno non può riporre il libro preferito negli scaffali e cercare in maniera asettica i vari libri nell’hard disk rende tutto molto sala operatoria della lettura. Ma il posto dove leggo con maggior piacere e tranquillità indovinate qual è? Il cesso. Sì, avete capito bene: sulla mia lavatrice campeggiano decine di libri che leggo in maniera sparsa a seconda del mood, in preda a un'ondata di iperstimolazione che mi ci vorrebbe il Ritalin. Spesso servirebbe anche alla lavatrice, che quando è accesa mi fa cadere tutta la pila di volumi. Fra me e la mia compagna ne contiamo una marea, alcuni dei quali—la top 12 del mese—gradirei descrivervi qua sotto:

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1. J. G. Ballard, Il condomino
Non so se mai finirò questo libro, però è uno dei miei preferiti: una storia allucinante di delirio fantascientifico in un condominio del futuro, in cui la gente abita inscatolata in “città verticali”. A seguito di una serie di blackout succede lo schifo, ora non ve lo racconto—nel caso non lo aveste letto—però il romanzo inizia con un tizio che mangia un cane crudo, giusto per dare un’idea leggera e spensierata della storia.

2. J. Cerná, In culo oggi no
Un grandissimo libro di una scrittrice praghese le cui opere sono rimaste nel cassetto per più di 30 anni a causa dello stalinismo: praticamente la versione cecoslovacca della beat generation era ai suoi piedi. Scrive da dio e soprattutto c’è una lettera al suo amante con una prosa ai limiti del porno, roba che potrebbe scardinare qualsiasi scrittrice “sedicente pulp/punk/emo” contemporanea perché quelle non sono in grado neanche di occupare un letto chinandosi alla giusta gradazione.

3. F. Fortini L. Binni, Il movimento surrealista
Un libercolo trovato a due spicci a una bancarella in cui si narra vita morte e miracoli del surrealismo, con poesie di maschi femmine e transeunti del giro e bellissime lettere ufficiali in cui i nostri si schierano col trotskismo. Ad ogni modo qui trovo conferma del perché preferisco il “grand Jeu”, almeno non è finito nelle pubblicità dello yogurt.

4. G. Policastro, Sotto
Gilda è una scrittrice/poetessa/critica contemporanea ed è una nostra amica. Scrive in maniera molto dura, vede tutto color cemento, come se gliel’avessero colato in faccia. Credo che arrivare alla fine sarà difficile, però mi interessa molto la forma: storia torbida di due tizie in competizione fra loro, secondo me è tipo il delirio di un paranoico convinto che la camicia inamidata che indossa abbia le cinghie.

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5. M. Onfray, Cinismo
Saggio storico-critico sul cinismo, forse la filosofia che più mi si addice. Si parla di Antistene, di Diogene, della sua botte, e di cose tipo che lui preferiva profumarsi i piedi piuttosto che la testa perché “dalla testa passa nell’aria, dai piedi nelle narici.” Insomma roba scoppiatissima, che l’autore vorrebbe tornasse in auge. Da un certo punto di vista ci sta tornando, visto che ho trovato il libro nella monnezza.

6. H. Abert, Mozart
Un libro gigantesco e spettacolare sulla vita di Mozart, scritto dal suo massimo studioso. C’è tutto: dai peli nel culo agli spartiti a qualsiasi tipo di comportamento, roba che te lo vedi mentre ti dice oscenità ed esce di melone per scrivere un'opera. Spero di riuscire a finirlo perché è veramente un pietrone, però scritto in maniera che te lo prendi volentieri in testa. Me lo regalò il mio maestro di piano a 13 anni e non gli sarò mai abbastanza grato per questo, forse di più che per avermi insegnato a suonare.

7. Don DeLillo, Underworld
Ecco un altro mattone, scritto in maniera fitta: quando lo apri a caso non vieni subito catturato, esige che ti dedichi giorno per giorno alla sua scoperta. Quindi per ora a spizzichi e bocconi procediamo, forse un giorno me lo metterò sotto il cuscino mentre dormo, tipo quelle deliranti tecniche per imparare le cose a memoria—e il giorno dopo lo saprò a menadito tanto da recitarlo ad alta voce.

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8. P. Runfola, Mucha
Un libro sottile sottile e illustrato alla grande che narra vita e opere del cartellista/pittore/scultore dei primi del novecento Alfons Mucha: pioniere della pubblicità, genio art nouveau e straimitato da tutti gli autori di manifesti di concerti underground “neofreak” da allora a sempre. Anche oggi, pare che lo abbiano fotocopiato: non dico nomi e cognomi sennò mi faccio dei nemici ma miei cari epigoni, davvero: dimenticatevelo.

9. W. Szymborska, La gioia di scrivere
Scrittura limpida, istantanea, apparentemente semplice ma di un'acutezza spietata; dopo una vita di calci nel culo, lotte contro il partito comunista e via discorrendo, la poetessa polacca riceve il premio Nobel nel 1996. Uno si chiede se per ottenere un contentino simile sia necessario tutto 'sto sbattimento, chissà che ne pensa Bob Dylan che adesso l’hanno candidato.

10. Frigidaire n° 27
Anche se non è propriamente un libro, la rivista degli anni Ottanta casa di Scozzari, Pazienza, Tamburini e Liberatore è letteratura totale. Ho qui questo numero del 1983, che ha fra i vari servizi, dossier, fumetti tutti geniali vede la storia strepitosa di Stormy Leather che non faccio altro che leggere ogni giorno e che può riassumersi in questa frase: “Qui sopra Norman Cori. Dopo aver disprezzato l’eroina che circola a New York, si serve un discreto tiro.” Ovviamente l’autore è Red Vinyl/Tamburini, uno dei più grandi orgogli di Roma tutta.

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11. E. Hemingway, I quarantanove racconti
Lo sapete tutti, è un genio. Non c’è riga di questi racconti brevi che non sia un'emozione profonda, un calcio nelle palle o una carezza infuocata. Anche quando pare che non dica nulla, sta descrivendo la vita in tutte le sue forme. Nella sintesi vince tutto, come il gorgo di un lavandino si ciuccia tutti, è l’inventore della scrittura contemporanea. Tanto contemporanea che se fingessimo che l'abbia scritto uno di oggi ci crederebbero tutti.

12. Petronio Arbitro, Satyricon 
Un libro con eccessi, prese per il culo della classe dirigente dell’impero romano, rapporti promiscui al limite della pedofilia, storie grottesche, prosa fresca e diretta che rimane anche oggi fuori dagli schemi, bizzarro, ironico, folle. Si capisce perché Fellini ne era tanto innamorato, sembra davvero un film.

Al cesso non ci sono molti limiti di tempo, anzi avete la scusa che state sulla tazza per riprendervi quei momenti magici che la vita vi nega. E quale posto potrebbe essere più comodo? Credo nessuno, è fatto apposta per accogliervi. Se vogliamo trovare un’assonanza, leggere e essere leggeri è la stessa cosa. Non importa il contenuto del libro, è proprio l’atto che ha il gusto della liberazione, della levità. Appunto: come fare la cacca.

Segui Demented su Twitter: @DementedThement

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