Attualità

I soldati ucraini che hanno detto ai russi di 'fottersi' prima di essere catturati

I 13 militari che proteggevano la piccola Isola dei Serpenti sono considerati degli "eroi" dalla popolazione e dal presidente ucraino Zelensky.
Ukrainian Guards Hailed After Telling Russians to ‘Go Fuck Yourself’ Rather Than Surrender
Foto: Genya SAVILOV / AFP.

Aggiornamento del 31/03/2022: Contrariamente a quanto riportato in un primo momento dalle autorità ucraine e da molti media internazionali (tra cui noi), i soldati ucraini in servizio sull’Isola dei Serpenti non sono stati uccisi, ma catturati dall’esercito russo. Il 24 marzo il parlamento ucraino ha annunciato che sono stati liberati in uno scambio di prigionieri con la Russia.

Pubblicità

In una versione precedente di questo articolo il titolo era: “I soldati ucraini che hanno detto ai russi di 'fottersi' prima di essere uccisi”. È stato cambiato per rispecchiare gli sviluppi delle vicenda.

Ieri, durante il primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, un piccolo contingente di soldati ucraini che stava difendendo l’Isola dei Serpenti si è rifiutato di arrendersi ed è stato ucciso dalla marina russa.  

L’isolotto, che dista una trentina di chilometri dalla costa ucraina, stabilisce i confini delle acque territoriali del paese nel Mar Nero. Pur essendo molto piccolo, è sempre stato strategicamente importante: la piattaforma continentale dell’isola, infatti, è ricca di petrolio e gas naturale.

In uno scambio audio pubblicato dal giornale Ukrayinska Pravda si sente la voce di un militare russo che dice: “Questa è una nave da guerra militare russa. Deponete le armi e arrendetevi per evitare spargimenti di sangue e perdite inutili. Altrimenti sarete bombardati.”

Dall’altro lato, un militare ucraino ha risposto così: “Fottetevi.”


L’audio è circolato moltissimo sui social network, mentre il presidente Volodymyr Zelenskyy ha definito “eroi” i soldati e proposto il conferimento di un’onorificenza postuma.

“Possa la memoria di coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina vivere per sempre”, ha dichiarato in un video.

Pubblicità

Nelle ultime ore, i media locali hanno riportato varie storie di resistenza contro l’aggressione russa.

Molti ucraini all’estero stanno tornando in patria per difendere la propria nazione, e lo stesso Zelensky ha detto di voler rimanere a Kiev nonostante sia “il bersaglio numero uno del nemico.”

Il presidente ha imposto la legge marziale e chiamato alla mobilitazione generale tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni, a cui è vietato lasciare il paese.

Venerdì 25 febbraio le truppe russe sono entrate nella capitale per conquistarla. Le autorità ucraine hanno detto che “la caduta della città potrebbe essere una questione di ore” e hanno invitato i cittadini a prendere le armi. La guardia nazionale ucraina ha anche pubblicato sui propri social le istruzioni per fare le molotov.  

Su Twitter, il ministro degli esteri Dmytro Kuleba ha detto che “l’ultima volta che la nostra capitale ha vissuto una situazione del genere risale al 1941, quando è stata attaccata dalla Germania nazista.”