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Rick and Morty è davvero intelligente quanto credono i suoi fan?

Serve davvero capire qualcosa di scienza e filosofia o essere più intelligenti della media per godersi la serie?

Rick and Morty è una serie molto divertente e apprezzata da persone di ogni foggia—peccato che tra queste ci siano anche un bel po' di stronzi.

Non ci credete? Fatevi un giro tra le discussioni online sulla serie: dentro ci troverete sicuramente quelli convinti che a) seguire un prodotto che tratta anche temi scientifici e filosofici li renda automaticamente più intelligenti dell'utente medio di serie TV, o b) la stragrande maggioranza dei fan di Rick and Morty non possa apprezzare la serie tanto quanto loro, poiché manchevole degli strumenti per cogliere tutte quelle sfumature scientifiche e filosofiche di cui sopra.

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Per capire se questi fan sono intelligenti quanto credono, o se serve davvero capire qualcosa di scienza e filosofia per godersi la serie, ho parlato con alcune persone che la conoscono e che sono anche degli esperti nei rispettivi campi del sapere.

DOTT.SSA PRAGYA AGARWAL - SCIENZIATA

VICE: Salve dottoressa Agarwal. Cosa pensa di Rick and Morty?
Dott.ssa Pragya Agarwal: Non sono una super fan, ma forse non faccio proprio parte del loro pubblico di nicchia.Ma è indubbiamente divertente e non ho problemi a capire perché piaccia a così tanta gente.

In quanto cultrice della materia, pensa che uno spettatore abbia bisogno di possedere una buona base scientifica per poter apprezzare la serie?
No, non penso. In generale poi è una cosa che ha tanti livelli, quindi anche una persona non di scienza lo troverà divertente. Tutti i riferimenti alla fantascienza sono piuttosto standard, anche se dall'altra parte va detto che uno scienziato potrebbe tranquillamente apprezzare quegli stessi riferimenti calati in un contesto più ampio—seppure la maggior parte delle idee siano portate all'estremo e direttamente inventate.

Quindi non bisogna essere dei geni per capire quelle battute?
No, perché il punto centrale della serie sta nella sua accessibilità. Molte delle idee ivi riportate sono scorrette e non si basano affatto sulla scienza.

Ma se mi occupassi di scienza me lo godrei molto più a fondo, no?
Be', diciamo che ci sono dei riferimenti a cose come la teoria di Schrodinger e i worm hole e che molte gag nascono da assiomi portati all'estremo. Ma si tratta anche di cose divertenti di per sé, quindi alla fin fine può goderne chiunque senza farsi troppi problemi.

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PEG O CONNOR - FILOSOFA

VICE: Allora Peg, cosa pensa di Rick and Morty?
Peg O Connor: Penso diverse cose. Da una parte mi piace che un prodotto TV affronti questioni di filosofia e fisica. Se le domande che pone la serie—da "Questo mondo ha un senso?" a "È un solo mondo o uno di tanti mondi?"—intrattengono e catturano il pubblico, ben venga.

Ma in quanto donna e filosofa, non posso non considerare quel comportamento maschile che ha reso tanto la filosofia quanto la fisica due campi dominati da uomini e con una lunga storia di ostilità verso le donne. Da spettatrice faccio fatica a superare questo aspetto. La condotta scorretta e irresponsabile di Rick è parte di questo fenomeno; in quanto uomo la passa liscia, ma sappiamo che una donna verrebbe messa alla berlina, in quella stessa situazione.

Secondo lei, perché la serie è così popolare anche nella comunità scientifica?
In parte per il suo stesso formato, quello dell'animazione. È lo stesso motivo per cui I Simpson riescono ad affrontare tutti quei temi sociali, morali ed economici. Anzi, I Simpson fanno una vera e propria critica radicale—cosa che in Rick and Morty personalmente non vedo.

Certo è che per tutti i giovani (uomini) interessati alla scienza e alla filosofia, è un prodotto perfetto. Imparano cose, si scontrano coi propri nemici o con altre versioni di loro stessi, diventano eroi e tolgono tutti dai guai. Quindi agli uomini la serie piace. Mi chiedo se piaccia altrettanto alle giovani donne interessate agli stessi temi, o se non lo possono apprezzare nella misura in cui rifiutano di cedere parte del proprio essere donne.

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Pensa che una persona intelligente si goda di più la serie?
Non mi piace troppo dirlo, soprattutto perché la filosofia e i filosofi hanno una reputazione—non del tutto immeritata—di elitisti, di aver trasformato la filosofia in qualcosa di così astratto e lontano dalle questioni di tutti i giorni che la gente lo ritiene un sapere alienante. È un peccato, perché la filosofia così come veniva praticata nell'antica Grecia aveva come obiettivo proprio quello di condurre una vita soddisfacente. In Rick and Morty questa concezione di filosofia non c'è, e farebbe bene ad essercene un po' di più—di filosofia morale, intendo. Potrebbe anche essere un modo per aprire e superare quel maschilismo che la permea.

JACK WARNER - SCENEGGIATORE, AUTORE

VICE: Jack, le piace Rick and Morty?
Jack Warner: Ero un grandissimo fan di Community, del co-ideatore di Rick and Morty Dan Harmon—entrambe le serie hanno una forte fanbase in quel sottobosco di tumblr. Ecco, quei fan sono certi di poter apprezzare come e meglio degli altri la serie perché hanno questo terreno comune di conoscenze e teorie… E poi Dan Harmon ha iniziato a scrivere solo in loro funzione, con la conseguenza che la serie è diventata sempre meno accattivante.

David Mitchell in un suo testo parla di quando lavorava dietro le quinte a teatro, e di come un giorno un attore in scena avesse fatto un gesto che aveva scatenato una forte reazione nel pubblico—da quel giorno l'attore aveva ripetuto il gesto ogni sera, e alla fine era diventato così plateale che non creava più quella risposta nel pubblico. Penso che in Rick and Morty stia succedendo una cosa del genere.

Pensa che per apprezzarla serva avere determinate conoscenze?
No. Suppongo sia utile conoscere una minima i film di fantascienza, ma gran parte dell'umorismo della serie arriva dalla vita di tutti i giorni. Anzi, dalla vita di tutti i giorni e dalla sua proiezione in un folle scenario fantascientifico. Alcuni dei momenti migliori sono quelli in cui Justin Roiland improvvisa, senza copione. Una serie TV è buona quando conquista tante persone diverse, non solo un certo tipo di persone. Anche se poi la fantascienza è un genere che le persone intelligenti sentono più loro. È un po' la stessa storia di Futurama.

In generale la trova una serie ben scritta?
Sì. Dan Harmon e Justin Roiland sono dei veri professionisti del mestiere e anche tipi molto divertenti. Certi episodi di Rick and Morty sono proprio da manuale, volendo capire come si costruisce una serie.

Perché pensa che certi fan la prendano così sulla difensiva?
La TV di per sé è il mezzo più "personale"; è facile da consumare, puoi guardarla a letto, startene lì mentre quella va avanti, e soprattutto se la guardi da solo puoi avere la sensazione che sia una cosa fatta per te. È per quello che poi nascono tutti quei dibattiti e quelle conversazioni quando si parla di TV, perché ti prende facilmente e ti fa subito legare. La fantascienza e i cartoni per adulti hanno già un pubblico più di nicchia, ma internet ha permesso ai fan di creare delle comunità. È come per i sostenitori della Brexit su Twitter: anni fa erano tizi a caso in un pub, ora su internet si sono ritrovati tra loro. Con le community di fan è lo stesso: è bello trovare qualcuno che approva quelle tue preferenze che molti ritengono sovversive.

@williamwasteman