Se me lo chiedeste, vi direi che il 2008 è stato l’anno delle lesbiche. Ellen DeGeneres si è sposata. Wanda Sykes ha fatto coming out. Il matrimonio per gente dello stesso sesso è stato legalizzato in California per una cinquina di minuti prima che tutti tirassero indietro la mano e lo ri-illegalizzassero di nuovo. E cacchio, persino la donna/ricettacolo di sperma nota come Lindsay Lohan è diventata gay. Ma ancora più importante, il 2008 è stato l’anno in cui ho leccato la mia prima vagina. Ora, se dobbiamo arrivare al dunque, credo di aver tecnicamente fatto sesso con una donna già nel passato. Ma prima di questo weekend c’era sempre qualche ragazzo coinvolto nella cosa, quindi, forse non vale.
La mia prima credibile esperienza nel L-World, è avvenuta sabato. Mi trovavo a Brooklyn, ad una festa in casa, circondata da un sacco di lesbiche (inclusa la tipa delle Telepathe , che aveva i capelli a caschetto e una fidanzata con i capelli a caschetto), e non so se a causa dell’incontrollabile olezzo di estrogeni presente nell’aria, o per il fatto che al pomeriggio mi ero guardata Giovani streghe, ma è subito diventato abbastanza evidente che avessi bisogno di procurarmi della patata.
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La questione è che, ora che l’ho fatto, non sono sicura che il lesbismo faccia per me. Come posso spiegarlo? È tipo quando vai al ristorante giapponese e vedi la pasta al nero di seppia sul menu, e pensi che sarebbe una buona idea ordinarla perché sei tutta “Ehi, perché non essere avventurose e provare qualcosa di nuovo per una volta nella vita?” Poi te la portano al tavolo e sembra un’enorme montagna di vomito nero e capisci che forse avresti dovuto optare per la cara vecchia bento-box. Ecco, è circa così. Fondamentalmente, una volta che l’uno-contro-uno al femminile era incominciato, mi sono sentita molto più “Ommerda, che cazzo sto facendo??” piuttosto che “Wow, sono sessualmente illuminata.”
Non posso dire che non mi sia piaciuto. Era solo molto strano. Tipo: molto-strano. Prima di tutto, pensereste che dal momento che ho una vagina anch’io, dovrei sapere cosa fare di quella che mi dovrei scopare, giusto? E invece no. Solo la vista della sua vagina in tutta la sua gloria depilata, mi ha immediatamente intimidito. Mi sono imbarazzata tutta, mi sono agitata e in un momento di panico ho chiuso gli occhi, tirato fuori la lingua e cominciato a leccarle furiosamente il clitoride. La cosa è durata circa una ventina di secondi prima che riprendessi possesso del mio cervello e capissi che forse dovevo rallentare un attimo. Dopo tutto sono una principiante.
Quindi mi sono seduta, ho fatto un respiro profondo e ho delicatamente inserito due dita nel buco. Poi ho iniziato a muovere le dita su e giù, con un movimento rotante, tipo come quando cerchi d’imitare con la mano un’onda dell’oceano. Non appena ho cominciato a fare questa cosa, lei ha iniziato a gemere. Rumorosamente. E quello che intendo è: rumorosamente. Quindi ho pensato che stavo facendo qualcosa di così terribilmente fuori pista che i suoi mugugni fossero di dispiacere. Dopo un paio di minuti però, la tipa è impazzita, ha cominciato a rotolarsi nel letto e ad urlare cose tipo “Oh mio Dio OhmioDioooooooooo, ama la mia figa, ama la mia figa!” (Sul serio.) Quindi mi sono sentita tutta esperta e ho cominciato a farlo più velocemente e violentemente, e prima che me ne potessi accorgere, lei stava venendo. Beh, potrebbe aver fatto una finta, ma non credo, dal momento che, tempo dieci minuti, mi stava già supplicando di farlo di nuovo.
Quello che sto cercando di dire è che questa roba è così semplice che se anche una lesbo-poser alle prime armi sotto effetto di psicofarmaci ci è riuscita, perché ogni cacchio di ragazzo del pianeta è così impedito? (E intendo il lavoro di dita, non fottere. Quindi anche potete smettere di fare quella faccia.) Io avrei potuto farlo ad occhi chiusi. Ma chi lo sa, forse ho quel magico tocco di donna— una specie d’intuizione femminile sulla stimolazione vaginale. L’unica cosa che mi sta leggermente preoccupando è che sono passati due giorni e non riesco a cacciare il sapore di lievito dalla mia bocca.