I capezzoli sono assurdi. Il corpo umano è assurdo. Ci abituiamo ad avere determinate parti del corpo perché le vediamo sempre, ma a rifletterci sorgono un bel po’ di domande. Per esempio: perché i nasi sono così grossi? Perché le orbite sono così incavate? E i capezzoli: cosa sono quei bottoncini ipersensibili in qualche modo connessi ai genitali, che fanno eccitare la gente e danno il latte ai bambini?
Ho realizzato che sui capezzoli ho sempre dormito. Letteralmente: dormo a pancia in giù, nella sagoma di un morto da cartone animato; e figuratamente: non li ho mai sfruttati al massimo durante il sesso. Anche se strofinare, leccare e pizzicare sono spesso parte dei miei rapporti, non sono mai al centro ma spesso solo una tappa nel percorso che porta a… altro. Una conversazione che ho avuto di recente con un’amica mi ha fatto ricredere.
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“Per me il nipple play durante il sesso è eccitante quanto un vibratore clitorideo,” mi ha detto. “So che può sembrare strano, ma spesso dico al mio partner che i capezzoli sono per me due clitoridini che per qualche motivo stanno sul petto. Non mi piacciono quelli che hanno paura di morderli o pizzicarli.”
Ovviamente dipende dai gusti. Un’altra donna mi ha detto, “Non mi piacciono le sensazioni forti lì, ma un po’ di palpeggiamenti sono perfetti per i preliminari.”
Io sono un po’ nel mezzo, quindi ho deciso di rivolgermi a una sessuologa per qualche consiglio. Anne Hodder, di Los Angeles, mi ha offerto il suo aiuto, anche se ha cominciato con un disclaimer importante: il nipple play non è per tutti, e alcune persone hanno capezzoli “sensibilissimi” al punto che sentono dolore quando gli altri ancora non sentono niente. (Quindi per favore prima di fare qualunque cosa fate un testi di sensibilità.)
“La cosa bella dei capezzoli è che, se ti piace la stimolazione lì, ci puoi giocare in moltissimi modi, e se aggiunti altri punti erogeni (tipo il massaggio clitorideo o ai testicoli) il piacere si moltiplica,” mi ha detto. “C’è anche una ricerca che individua una connessione tra clitoride e capezzoli—la parte del cervello che si ‘accende’ con la stimolazione del clitoride è la stessa.”
Quanto agli esercizi specifici da poter fare da sola, Hoder premette: “I capezzoli sono una zona erogena troppo spesso dimenticata perché la nostra cultura del sesso è incentrata sui genitali,” motivo per cui non ottengono spesso l’attenzione che meritano.
La sua prima raccomandazione è utile quanto quasi ovvia: il lubrificante si può usare anche sui capezzoli. Che vanno trattati come “un clitoride o dei testicoli sensibili,” perciò il lubrificante può portare a maggiore piacere, dice.
Ecco alcuni dei movimenti che danno più piacere, se applicati ai capezzoli:
- Massaggi lenti e circolari con i polpastrelli sulle areole e i capezzoli, adattando la velocità alle proprie esigenze.
- Fare su e giù con il palmo della mano, dai polpastrelli al polso.
- Se l’areola è meno sensibile dei capezzoli, usa i polpastrelli per fare dei cerchietti sui capezzoli, a cui unire dei piccoli pizzichi.
- Fare un “saluto vulcanico” con la mano, buttaci sopra un po’ di lubrificante al silicone e massaggiare tutto il seno/pettorale con il capezzolo al centro della V. Ogni volta che si alza la mano, strizzare dolcemente il capezzolo nella V.
Hodder consiglia anche di applicare dei mini-vibratori a bullet ai capezzoli, che forse è la cosa migliore del 2018. E mi ha anche suggerito dei sex toy ad hoc, solo che al momento non ho soldi.
“I succhia-capezzoli sono ottimi per cominciare perché sono facili da usare e molto soft,” ha detto. “Inseriscici il capezzolo e creano un risucchio istantaneo, che non richiede l’uso delle mani, e restano al loro posto mentre tu fai tutto il resto.” (Mi ha anche proposto queste pinze, ma datemi del tempo. Inoltre, ci potrebbero volere anni prima di avere il coraggio di provare questo.)
Per ora, sono felice di quello che ho imparato (e provato), e se mai mi capiterà di fare sesso di nuovo, cercherò di tenerlo presente.
Questo articolo è tratto da Broadly.