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Ecco com'è una vera donna, secondo l'estrema destra austriaca

Vi ricordate del poster NSFW del Life Ball che aveva fatto incazzare mezza Austria? Questa è la risposta della sezione giovanile del Partito della Libertà austriaco a Conchita Wurst, quote rosa e transgender.

Vi ricordate del poster NSFW del Life Ball che aveva fatto incazzare mezza Austria? Sembra che quella foto di una donna con le tette E un pene abbia ricevuto così tante attenzioni che il Partito della Libertà (FPÖ, ovvero l'estrema destra austriaca) ha pensato di mostrarci "com'è una vera donna."

Ed ecco che è venuto fuori il poster di cui sopra. Secondo la sezione giovanile del FPÖ (Ring Freiheitlicher Jugend), questa ragazza bionda e con gli occhi azzurri sarebbe la risposta alle personalità televisive transgender, a Conchita Wurst, all'eccessiva sensibilità ai pronomi di genere e ad altri tentativi recenti di rendere l'Austria un posto un po' meno deprimente.

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"Non dimenticatevi," proclama questa ragazza mentre copre pudicamente seno e pene inesistente con la bandiera della RFJ: "Le vere donne (a) non hanno la barba né il pene, (b) non hanno bisogno di una quota per avere successo, (c) non hanno bisogno di un linguaggio sensibile al genere."

Mi sono messo in contatto con Werner Wassicek, portavoce regionale del RFJ, per chiedergli quale fosse il loro obiettivo.

VICE: Cos'è esattamente una "vera donna," e in cosa è diversa dalle "donne finte?" 
Werner Wassicek: Una vera donna non ha bisogno della barba o del pene. Non ha bisogno di quote rosa o di dibatti sul genere. Una donna vera, forte, si distingue tramite le sue capacità e la sua forza.

Le vere donne possono anche non somigliare alla donna ritratta sul vostro poster?
Certo che possono. Purtroppo sul poster non c'era abbastanza spazio per raffigurare tutti i tipi di donne.

Dici che le donne non devono avere né la barba né il pene. Esattamente che problemi ci sono se hanno una di queste due cose? 
Diventano un problema quando queste due cose sono le uniche ragioni per cui una donna finisce sotto i riflettori. Se Conchita Wurst fosse salita sul palco come Tom Neuwirth avrebbe vinto lo stesso?

Qual è il messaggio dietro al vostro poster? Le donne devono spogliarsi per dimostrare di essere "vere?" 
No, il nostro messaggio è rivolto al folle mescolamento dei generi, contro il fatto che sviluppi assurdi ottengano più attenzione di quella che meritano. Ed è anche diretto contro chi predica la tolleranza ma si dimostra intollerante quando si tratta di normalità e di libertà di parola.

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Considerate preoccupanti la vittoria di Conchita Wurst all'Eurovision e il fatto che sul poster del Life Ball ci fosse una modella transgender? 
Qui non si tratta solo dell'Eurovision o del poster del Life Ball. Qui si tratta anche di avere una mente aperta o chiusa, di essere tolleranti o intolleranti. Quelle sono solo le conseguenze assurde che volevamo denunciare tramite questa campagna.

Dite di essere contro i dibatti di genere e contro la discriminazione positiva perché non portano all'uguaglianza. Ma si tratta anche di elementi pericolosi per uno specifico gruppo di persone?
Non conosco una sola donna che sia trattata in modo equo grazie ai dibattiti di genere o alla discriminazione positiva. E non sto parlando dell'equità ipocrita che ricevono, ma del fatto che gli uomini continuino a guadagnare più delle donne e che i sussidi di maternità siano troppo bassi. Questi sono i problemi dei nostri tempi, e nessuno di questi verrà risolto con i dibatti di genere o con le quote rosa. Ti piacerebbe che ad operarti fosse un chirurgo donna scelto non in base alla sua bravura ma per rispettare una quota rosa? A me no.

Nella sezione "Chi siamo" del vostro sito ci sono sette uomini e una donna soltanto. Come mai? Non ci sono altre donne che vogliono unirsi all'RFJ? 
Noi non dobbiamo rispettare una quota. Contano solo le motivazioni e la volontà dei singoli individui.

Nella realizzazione di questa campagna sono state coinvolte delle donne? 
Sì, la campagna è stata pianificata e realizzata da due uomini e due donne. Sarebbe stato folle fare una campagna pubblicaria sulle donne senza coinvolgere delle donne.

Esattamente, da cosa state cercando di proteggere i giovani? Avete paura che le barbe e i peni siano contagiosi? 
Non si tratta di paura di un metaforico contagio, si tratta di mostrare ai nostri giovani che c'è un altro modo di vedere il mondo. Che non devono per forza essere d'accordo con tutto ciò fanno vedere i media. Che possono nuotare controcorrente e che non c'è alcun bisogno di apprezzare ogni cambiamento.