FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Autoblow 2 è il transformer dei pompini

Grazie a questo nuovo robot nessuno dovrà più ricorrere ad aiuti esterni per soddisfare il proprio desiderio orale.

Foto di Amy Lombard. Una volta, quando ero alle elementari, mi sono piegato su me stesso e ho cercato di farmi un pompino da solo. Non ci sono riuscito. Ma grazie all’Autoblow 2, oggi posso finalmente realizzare quel sogno. Inventato dall'ex avvocato Brian Sloan, l’Autoblow 2 è una macchina che fa pompini definiti “incredibili” dal suo creatore. Qualche mese fa, quando Sloan aveva lanciato una campagna su IndieGoGo per finanziarne la produzione, questo sex toy era diventato un fenomeno virale. “Penso che se si chiedesse agli uomini quale sia il loro sex toy ideale, molti risponderebbero, ‘Uno che ti faccia godere senza che tu debba far nulla,’” aveva dichiarato a VICE in quel periodo. Personalmente, sono d’accordo con Sloan. Dato che non ho mai avuto un ragazzo fisso, tutte le volte che voglio fare sesso con qualcuno sono costretto a usare una app. Molte volte questo significa che mi ritrovo con le chiappe tutte sporche di lubrificante mentre ascolto un tizio femmineo parlare di quanto ami fare sport. Oltretutto, il sesso omosessuale è una pratica incasinata, che di solito comprende una gran quantità di lubrificante, saliva, cacca, sperma e sangue. È disgustoso, ma fare sesso con qualcuno che più o meno ti piace—anche se l’hai appena conosciuto tramite una app—è sempre meglio che masturbarti da solo. Così quando Sloan mi ha chiesto di provare in anteprima un Autoblow 2 per recensirlo, ho colto al volo l’occasione. Per essere pronti a usare l’Autoblow 2 ci vuole più o meno lo stesso tempo necessario per prepararsi a fare sesso omosessuale. Prima di usarlo, ho dovuto lavare per bene la parte in cui avrei dovuto infilare il mio pisello—una manichetta di lattice beige con un’estremità a forma di bocca e l’altra a forma di pene. Sloan mi ha detto che il modello che mi aveva spedito era di taglia B, per peni di medie dimensioni. Ma là dentro ci stava tutto il mio braccio, quindi non so quali peni “di medie dimensioni” abbia visto Sloan in vita sua. Oltre alla manichetta di lattice e all’alimentatore, nella confezione c’era anche un flacone di lubrificante da un litro. All’inizio mi sembrava esagerato, ma appena ho iniziato a usare l’Autoblow 2 ho capito che il macchinario richiede la stessa quantità di lubrificante di un ano nuovo di zecca. Siccome non puoi infilarci dentro un pene flaccido, ho dovuto prima di tutto procurarmi un’erezione masturbandomi su un video porno. Ho scelto il video con cura, perché la parte migliore della masturbazione è che ti consente di immaginarti di farti qualcuno che nella vita reale non ti cagherebbe nemmeno di striscio. Quando finalmente mi è venuto duro, ho collegato l’Autoblow 2 alla corrente. Mentre tenevo sollevato il marchingegno all’altezza del mio pube, il lubrificante ha iniziato a colare fuori esattamente come ha fatto il mio sangue la notte in cui ho perso la verginità anale. Per il momento, la masturbazione con l’Autoblow 2 aveva tutti i difetti del sesso vero. Comunque sia, ho infilato il mio pene in quell’arnese e l’ho acceso. A quel punto, il dispositivo ha iniziato a succhiarmelo con forza. Mi ricordava un pompino che avevo ricevuto di recente da uno studente della Columbia che usava troppo i denti—ma in questo caso il dispositivo sembrava essere più bravo di quell’universitario e il suo tocco era molto morbido. Mi sono sdraiato per godermi al meglio l’Autoblow 2—finché non mi sono accorto del rumore che faceva. Ho premuto un tasto nel tentativo di metterlo in muto—non volevo che i miei coinquilini sentissero che stavo facendo sesso con una macchina—e quell’arnese ha iniziato a fare ancora più rumore. Tutto il bello del pompino è svanito: adesso mi sembrava che Optimus Prime si stesse trasformando sui miei genitali. Ma mentre in quel caso la metamorfosi è di solito accompagnata dalla distruzione di una città, l’unico effetto sortito dall’Autoblow 2 è stato quello di farmi piegare la schiena come un tredicenne gay che vede Hugh Jackman ballare per la prima volta. Alla fine mi sono arreso, ho accettato il rumore e mi sono lasciato andare a quelle labbra robotiche. Perché, nonostante tutto ciò che abbiamo imparato da Terminator 2, le macchine fanno davvero degli ottimi pompini. La mia esperienza con l’Autoblow 2 sarebbe stata perfetta se avesse avuto anche un ano, ma purtroppo per quanto riguarda i sex toy robotici questo marchingegno somiglia più a uno dei primi computer che a un tablet. Quindi a un certo punto l’ho messo da parte e mi sono fatto una sega finché non sono venuto. Dato che mi sono masturbato con il lubrificante invece che con la vecchia maglietta che uso di solito, mi sono venuto addosso. Insomma, ho scoperto che usare l’Autoblow 2 era incasinato né più né meno del sesso omosessuale, ma senza la parte divertente. Ma questo non significa che fosse finita lì. Qualche giorno dopo, ho provato di nuovo—questa volta senza dover guardare un porno. Di nuovo, però, non sono stato in grado di raggiungere l’orgasmo solo grazie alla macchina e ho dovuto tirarlo fuori, masturbarmi e rimetterlo dentro appena prima di venire. Il pompino robotico è stato fantastico ma, quando ho finito e ho sollevato quell’aggeggio, mi sono ritrovato con il pisello completamente ricoperto di sperma e lubrificante. Ma quel che è peggio è che ho dovuto lavar via il mio sperma dall’interno del macchinario, una cosa che è già di per sé insolita e che lo è ancora di più per me, che non mi pulisco nemmeno il sedere quando faccio sesso da passivo. Insomma, l’Autoblow 2 mi ha fatto due pompini fra i migliori—e i più rumorosi—che abbia mai ricevuto. Ma una serata passata con lui non è per nulla diversa da una serata passata a casa da soli a masturbarsi, e utilizzarlo è complicato e incasinato quanto fare sesso anale. Per quanto la robotica possa fare passi avanti, non riuscirà mai ad eguagliare la perfezione e la semplicità d’uso della mia mano destra. Segui Mitchell e Amy su Twitter.