Le vere vite dei finti Johnny Depp

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reportage

Le vere vite dei finti Johnny Depp

Le strade di Hollywood sono piene di uomini che si vestono da Jack Sparrow, Willy Wonka, Cappellaio Matto o semplicemente Johnny Depp. Siamo andati a scoprire il mondo iper-competitivo, stressante e poco redditizio dei sosia dell'attore.

I sosia di Johnny Depp di Hollywood Boulevard sono più simpatici di quelli di Spider Man, hanno più classe di quelli di Elvis e sono molto meno imbarazzanti di quelli di Zorro. Non ti assillano, al contrario di quelli di Spongebob. No, i sosia di Johnny Depp non provano a imbrogliarti o a farti venire il senso di colpa per guadagnare qualche soldo. Sono lì in nome dell'arte. Sono degli emissari del vero Johnny Depp. Più o meno.

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Tra tutte le celebrità impersonate di fronte al Grauman's Chinese Theater e all'Hard Rock Cafè, non c'è attore più rappresentato—in tutte le sfumature della sua peculiare carriera—di Johnny Depp. Ci sono almeno cinque Jack Sparrow che ondeggiano leggeri nei loro stivali da pirata. Capita che un Cappellaio Matto con tanto di spazio nero tra gli incisivi si faccia largo di tanto in tanto tra le folla. E a volte c'è anche qualcuno che impersona il vero Johnny Depp: un Johnny Depp in tenuta da tutti i giorni, con tanto di fedora, lenti scure e anelli d'argento.

Nonostante siano così diffusi, però, i Johnny Depp sono piuttosto schivi. Persino la gente che lavora su Hollywood Boulevard ha opinioni contrastanti sul loro conto. "Ce n'è solo uno di sosia di Johnny Depp," mi ha detto un poliziotto. "Credono tutti che sia quello vero, ci cascano sempre." Un venditore di guide turistiche mi ha detto che quel fine settimana tutti i sosia di Johnny Depp se n'erano andati a Las Vegas. Cenerentola mi ha detto che quel giorno il sosia del Johnny Depp originale era a una festa in piscina a Beverly Hills. Elvis non sapeva nulla e non gliene fregava niente. Per trovare quello che stavo cercando—come per molte cose a Los Angeles—ho dovuto bussare alla porta giusta, conoscere la giusta parola d'ordine, parlare con la persona giusta.

La persona giusta in questo caso è stato il dottor Frank-N-Furter, che si mette in mostra sui marciapiedi in tacchi a spillo rossi e calze a rete. Sono andata da lui stanca e disorientata. "Hai visto i Johnny Depp?" gli ho chiesto. Mi ha sorriso. "Cara," mi ha detto, "qualche volta io stesso sono uno di loro."

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Il dottor Frank-N-Furter è un aspirante attore, per cui non mi ha lasciato usare il suo vero nome—lo chiamerò Gilbert. È stato lui a presentarmi a Joseph Ansalvish, il miglior sosia di Jack Sparrow di Hollywood Boulevard. Joseph prende così sul serio il suo travestimento che sta valutando l'idea di comprarsi delle lenti a contatto marroni per assicurarsi che i suoi occhi siano dello stesso colore di quelle di Johnny Depp.

"La gente mi diceva sempre che Johnny Depp mi assomigliava, o che io assomigliavo a lui," mi ha raccontato. "Così ho messo insieme un buon travestimento, e un attimo dopo venivo assunto da McDonald's e partecipavo alle parate. Perciò sono andato a Los Angeles, con soli 500 dollari in banca, e mi sono messo in gioco. Questo lavoro mi permette di prendere lezioni di recitazione e partecipare alle selezioni. Non sono l'unico sosia che si dà da fare. Questo lavoro mi lascia un sacco di libertà."

Un giorno, mentre pranzava vestito da Jack Sparrow, Ansalvish è stato fermato dalla responsabile dei casting per Pirati dei Caraibi 5. Secondo la responsabile, la somiglianza tra lui e il vero Depp era "incredibile." L'unica differenza tra i due era l'altezza—Ansalvish è un po' più alto—ma la donna aveva comunque preso i suoi contatti dicendogli che lo avrebbe potuto "usare" per il film. È già passato un anno e Ansalvish non è mai stato chiamato. "Se non ho avuto la parte, mi piacerebbe almeno saperlo," mi ha detto Ansalvish, "e sapere perché".

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La sua conoscenza della serie di Pirati è straordinaria, e secondo quanto mi ha detto avrebbe speso circa 2.000 dollari solo per ottenere un costume il più possibile in regola. "La giacca è un pezzo unico, ho fatto di tutto per renderla uguale a quella del film," mi ha detto. "Ho fatto invecchiare questa pistola per darle l'aspetto giusto. Porto una parrucca, ma ci ho cucito alcune ciocche dei miei veri capelli. Solo gli stivali mi sono costati 450 dollari." Una volta ha sentito un'intervista in cui i costumisti di Pirati dicevano che Jack Sparrow ha un pezzo di stringa legato al polso, regalo di un vecchio amico. Allora Ansalvish è uscito e si è comprato anche un pezzo di stringa. Non si vede—è nascosto sotto la manica della giacca—ma c'è.

Stando a quanto mi ha detto, la sua missione è di dare ai turisti di Los Angeles quello per cui sono là: quel senso della magia, illusione e trasporto che è tipico di Hollywood. Il brivido di un luogo carico di fama. Per Ansalvish, l'obiettivo di un buon sosia consiste nel dare l'impressione di essere "appena uscito dallo schermo." Mentre parlavamo siamo stati interrotti da una donna di mezza età, che è venuta a dirgli che le aveva fatto molto piacere aver parlato con lui la settimana precedente. Le brillavano gli occhi. Mi ha detto che era stato "davvero carino." Si è fatta un'altra foto con lui, e gli ha infilato in mano una mazzetta di banconote. "Mi arrivano un sacco di pacche sul sedere," mi ha detto lui, dopo. "Ho anche ricevuto diverse proposte di matrimonio."

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Ma Ansalvish non era l'unico pirata affascinante nei paraggi. A una quindicina di metri, sempre su Hollywood Boulvard, c'era un altro Jack Sparrow. Indossava un costume meno elaborato, ma il viso era incredibilmente simile a quello di Sparrow. Edgar Arenas mi ha detto di non aver scelto la vita da pirata—è stata la vita da pirata a scegliere lui.

"Un anno sono andato alla West Hollywood Halloween Parade, e sono stato praticamente assalito," mi ha detto. "La gente è impazzita, pensava fossi il vero Johnny Depp." Ha raccontato ai suoi amici di quell'esperienza, e loro lo hanno convinto a diventare un sosia. "Ho trovato il coraggio di venire qui, e subito dopo venivo assalito da gente che mi dava dei soldi." Adesso lavora su Hollywood Boulevad una volta ogni due giorni, per circa cinque ore. "Fare tutta la giornata è estenuante," mi ha detto, "Specie se cerco di rimanere nel personaggio."

Il Jack Sparrow più attivo è Robert—che non vuole che usi il suo cognome. Non assomiglia moltissimo al personaggio del film, ma ha scelto di impersonarlo perché è un grande fan di Johnny, della saga, e della sezione di Disneyland ad essa dedicata. È un veterano, e prima di lasciare l'esercito per un problema alla schiena ha fatto per 12 anni il medico militare. Oggi usa questo lavoro per integrare la pensione militare e l'assegno per la disabilità. In un giorno normale guadagna tra i 30 e i 50 dollari, e spesso lavora dalle nove di mattina alle undici di sera. Anche se una volta finito di perfezionare il suo costume ci avrà speso tra i 3.000 e i 4.000 dollari, non chiede mai soldi direttamente. "Ho servito il mio paese," mi ha detto, "e adesso servo la mia comunità."

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I soldi, i loro lavori, le loro generalità—le domande su questi argomenti tendono a innervosire molti dei sosia di Johnny Depp. Alcuni non volevano che usassi i nomi veri. Altri non volevano che fotografassi i loro volti. Un sosia si è innervosito all'improvviso, dopo che l'avevo intervistato e fotografato a lungo, timoroso che stessi cercando di metterlo in ridicolo. Forse è la natura del loro lavoro a rendere diffidenti i sosia di Johnny Depp. O forse è colpa dell'imbarazzo che provano per dover continuamente interagire con turisti irritanti. Stanno lì—e alcuni di loro sono attori molto preparati—coperti di trucco, a recitare continuamente spezzoni dei film, per un pubblico distratto che preferirebbe vedere la loro versione reale. Non proprio la Hollywood che sognavano, insomma.

Gilbert, che prima di vestirsi da Jack Sparrow si vestiva da Willy Wonka, è il più preoccupato dei sosia. "Niente foto della faccia," mi ha chiesto. "Non ho nessuna voglia di essere intervistato, non mi va di rimetterci." Una volta, durante un provino, il responsabile del casting l'ha riconosciuto e gli ha detto, "Ehi, non sei il ragazzo che si veste da Willy Wonka?"

Ogni giorno gli ci vogliono circa due ore per entrare nel personaggio—un tempo che include un trucco elaborato, uno smoking che gli è costato migliaia di dollari e delle lenti a contatto viola. Tutto quest'impegno, per farsi ridere in faccia dalle persone che gli porgono un dollaro dicendo, "Non spendertelo in droga."

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"Non consiglierei questo lavoro a nessuno," mi ha detto. "È terribile. Infatti sto cercando di uscirne. Come attore, è stato la mia rovina." Di recente ha cambiato di nuovo costume—diventando il dottor Frank-N-Furter—per guadagnare di più. Il Willy Wonka di Hollywood Boulevard non esiste più.

In tutto questo, c'è anche l'uomo che si veste da vero Johnny Depp. Si chiama Erez Peretz, è un ragazzo israeliano di 27 anni ed così convincente che quando passa anche i più scettici gli danno una seconda occhiata. Ha tutto ciò che serve: la chioma, il cappello, gli occhiali, i braccialetti di pelle, gli anelli d'argento, le collane, la barba. È praticamente perfetto, ed è anche molto difficile da trovare. Questo perché vive lì vicino e fa le sue apparizioni su Hollywood Boulevard solo quando ne ha voglia. Siamo riusciti a darci appuntamento in un bar. È spuntato dall'angolo all'improvviso, e sembra una versione leggermente più giovane e in carne del Johnny Depp di oggi. Infatti, ci sono voluti solo 15 minuti prima che un ragazzino convinto di aver davanti Johnny Depp ci interrompesse. "Scusa se ti disturbo," gli ha detto, "Ma ti ricordi di Shelly di Miramax?" Ci ha messo un po' a capire che stava parlando con un sosia. (A quanto pare Shelly di Miramax usciva con il vero Johnny Depp anni fa, prima che quest'ultimo diventasse famoso.)

"È da quando sono piccolo che gli somiglio," mi ha detto Peretz. "Il mio vero nome è Johnny—sono stato adottato. Mi chiamavano 'piccolo Johnny.' Somiglia così tanto al vero Depp che l'anno scorso, quando è andato in comune per sposarsi, i dipendenti hanno chiamato i giornali convinti che fosse il vero Johnny Depp. Si sono presentate così tante persone che il matrimonio di Peretz è durato un'ora. Il giorno dopo, sia Peretz che la moglie sono tornati a lavorare su Hollywood Boulevard (la moglie imita sia una coniglietta di Playboy che Elsa di Frozen).

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Peretz è il sosia perfetto di Johnny Depp, visto anche il poco sforzo con cui ha messo insieme il suo costume. Aveva addirittura un paio di occhiali indossati dal vero Johnny Depp. Valevano 10.000 dollari e gli erano stati regalati dall'ottico che aveva fabbricato quelli dell'attore. Ma poi qualcuno glieli ha rubati, e adesso ne porta un'imitazione.

Nei giorni buoni, Peretz lavora cinque ore e guadagna dagli 80 ai 300 dollari. Quando le cose vanno male, arriva a un massimo di 40 dollari. Ha un'intera famiglia di cui prendersi cura: i due figli di sua moglie, la suocera e il cognato di 19 anni. Ma i soldi non sono la sola cosa che riceve. "Mi fanno anche un sacco di proposte spinte," mi ha detto. "Un sacco di ragazze mi dicono, 'Sto in questo hotel, se passi la notte con me ti pago.' Non gli interessa che io non sia il vero Johnny Depp. È una cosa normale, questa è l'America, questa è Los Angeles. Io li prendo come complimenti. Ieri una ragazzina di 12 anni è venuta da me e mi ha detto, 'Sei bellissimo,' e io le ho risposto, 'E tu hai 12 anni,' e lei, 'In realtà, quasi 12.' Poi è venuta da me la mamma e mi ha detto, 'Sei davvero bellissimo.'"

Ma le esperienze di Peretz fanno sorgere una domanda metafisica: cosa vuol dire 'essere' Johnny Depp? Se un numero sufficiente di persone pensa che Peretz sia il vero Depp, allora il confine tra essere una celebrità ed essere il sosia di una celebrità si fa labile. Dopotutto, la celebrità non è qualcosa di connaturato a Johnny Depp, ma è uno status che noi, il pubblico che lo adula, gli abbiamo assegnato. Quindi, che succede quando conferiamo quello status a qualcun altro, anche per sbaglio? Peretz assomiglia così tanto a Johnny Depp che la sua esistenza ha toccato anche quest'ultimo, seppur in modo lieve. Peretz mi ha raccontato che l'anno scorso il fotografo di una rivista di gossip ha visto Johnny Depp camminare sulla Rodeo Drive. Non l'ha fotografato perché credeva che la persona dietro le lenti colorate fosse Erez Peretz.

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Come per ogni gruppo, anche i sosia di Johnny Depps hanno alleanze, segreti, e drammi. Sparlano gli uni degli atri. Quando Gilbert era Willy Wonda, lui e Cappellaio Matto erano amici; adesso invece si odiano. Un tempo c'era anche un altro Willy Wonka, che lavorava fuori da un grosso negozio di caramelle ad Hollywood, finché non è stato licenziato per aver urlato insulti razzisti ai clienti.

Il terzo Jack Sparrow con cui ho parlato mi ha detto che alcuni degli altri Jack Sparrow facevano l'elemosina. Il primo Jack Sparrow mi ha detto che uno degli altri pirati "somiglia più a Dustin Hoffman nel ruolo di Jack Sparrow che a Johnny Depp." Peretz si prende spesso gioco di chi prova a vestirsi come lui:"Uno aveva il viso da donna, un altro era grasso e uno parlava troppo come Jack Sparrow." Tutti i sosia, comunque, disprezzano i personaggi poco curati, con costumi poco fedeli e che dicono cose a caso. "Odio i costumi da Halloween," mi ha detto Gilbert. "L'unica fatica che fai per averli è quella di scartarli dalla confezione."

Ma ci sono anche degli aspetti positivi. Molti Johnny Depp mi hanno raccontato che rendere le persone felici—specie i bambini—è l'aspetto migliore del loro lavoro. In altri momenti, però, è una vita difficile. I sosia su Hollywood Boulevard hanno la reputazione di persone strane, che fanno uso di droga, poco raccomandabili. Spongebob è accusato di molestie sessuali, Mr. Incredibile ha picchiato Batgirl e un sosia di un personaggio di Scream è stato ucciso dalla polizia perché pare avesse in mano un coltello.

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"La maggior parte di noi impazzisce," mi ha detto Gilbert.

Rimanendo abbastanza a lungo sulla Hollywood Boulevard, parlando con i sosia, fissando i segni di matita nera che si sciolgono sotto gli occhi dei vari Jack Sparrow, guardandoli farsi foto con i turisti, finisci per chiederti: perché proprio Johnny Depp? Perché Jack Sparrow? Perché alla gente interessa?

Qui Johnny Depp—quello vero, di 51 anni, il cui nome di battesimo è John Christopher Depp II, nato a Owensboro, in Kentucky—è il grande assente, lo spazio vuoto attorno a cui si sviluppa questo piccolo settore. I sosia usano il linguaggio di Jonny e copiano persino i suoi gesti. Mi dicono che Johnny "farebbe" una certa cosa o "non indosserebbe" un certo vestito, che "tende a fare" certe cose o che "non si comporterebbe mai" in un certo modo.

Tutto ciò che può renderli più simili a Johnny di quanto già non siano qui ha un valore—non solo economico (la fedeltà al film è il fine ultimo dell'imitazione) ma anche, in un certo senso, spirituale. È come se alcuni dei sosia si ritenessero dei Johnny Depp minori—più che delle persone reali, delle emanazioni del suo personaggio. Durante uno dei nostri incontri, Ansalvish ha messo mani e piedi sull'impronta di Johnny Depp nella Walk of Fame di Hollywood per farmi vedere che sono uguali. Per farlo, si è dovuto inginocchiare sulla stella di Depp. Erez Peretz mi ha detto che lui e Johnny hanno esattamente la stessa forma del viso. Mi hanno riferito tutti questi fatti come se si trattasse di coincidenze magiche: Quante sono le probabilità, sembrano dire, che possa esistere una tale somiglianza?

Una volta, Ansalvish ha anche incontrato il vero Johnny Depp. Come sempre, Johnny era circondato da una squadra di guardie del corpo, mentre Ansalvish se ne stava sul marciapiede vestito di tutto punto. Mi ha detto che in quell'occasione Johnny Depp ha dato uno sguardo al suo sosia non autorizzato, ha unito le mani in segno di gratitudine e gli ha fatto un piccolo inchino. I racconti dei sosia tornano sempre su Johnny, che ha lasciato il mondo degli attori sconosciuti e affamati tanto tempo fa.

Eppure, assomigliare a qualcuno di potente è a modo suo una fonte di potere. "Io qui sono come il Padrino," mi ha detto Peretz dopo che, ancora una volta, è stato scambiato per il vero Depp. "Nessuno degli altri sosia si metterebbe contro di me, anche se non gli piaccio. Io sono l'immagine di Johnny Depp." Poi si è acceso una sigaretta e si è appoggiato alla vetrina di un negozio, in attesa che qualcuno gli chiedesse una foto.

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