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Musica

Ascolta il ritorno trionfale dei Planes Mistaken for Stars

Abbiamo l'anteprima del loro nuovo album e siamo piuttosto esaltati dato che era da dieci anni che non ne facevano uno.

Foto di Angela Owens. Prey, il nuovo album dei Planes Mistaken for Stars​, inizia a metà di una nota, come se non se ne fossero mai andati ma fossero semplicemente riapparsi dal nulla dopo dieci anni di assenza—un gruppo di spiriti immortali che si manifesta in forma corporea per continuare la loro conquista da dove l'avevano interrotta. Otto sono invece gli anni passati da quando i Planes, quella combriccola di casinari figli di puttana, hanno deciso di sciogliersi, poco dopo la pubblicazione del loro terzo album Mercy. Dopo aver suonato qualche concerto assieme nell'ultimo paio d'anni, hanno annunciato che sarebbero tornati con Prey. Il primo pezzo dell'album, "Dementia Americana", dimostra subito il loro atteggiamento: zero voglia di perdere tempo, diretti al ritornello, facciamo bordello e riabituiamoci gli uni agli altri. Le nove canzoni dopo suoneranno familiari a chiunque si sia sottoposto a quella mazzata che è il loro post-HC umido di whisky e macchiato d'olio. E anche se i membri del gruppo hanno i capelli decisamente meno lunghi di qualche anno fa, non hanno tagliato via niente dal loro suono. Gared O'Donnell, il loro frontman, canta ancora in una zona liminare, come se stesse gridando piano o sussurrando il più forte possibile. Prey non vuole reinventare il suono dei Planes, né aggiungerci nuove dimensioni. Sono sempre gli stessi quattro titani che hanno suonato classici come Fuck With Fire e Up in Them Guts. Già che c'erano, hanno infilato un elemento di quiete nell'album in "Black Rabbit", un pezzo d'amore finito cantato su un'acustica, tanto per ricordarvi del progetto solista di O'Donnell, gli Hawks and Doves​. I Planes Mistaken for Stars sono stati una delle band che meno hanno avuto quello che si meritavano durante i loro anni di attività, quei primi duemila che hanno dato la fortuna a tanti loro colleghi. Suonavano tra punk come loro e pesi massimi dell'hardcore, ma senza mai sentirsi veramente a loro agio in una vera categoria. Non hanno breakdown e non hanno ritornelli orecchiabili. Hanno, e avevano, solo voglia di fare all'amore con il loro pubblico ogni sera per un'oretta e dimenticarsi tutto il mattino successivo. E ora sono tornati. Per quanto? Non lo sappiamo. Forse domani scompariranno di nuovo nell'etere. Nel frattempo, Prey può bastare. Prey esce il 21 ottobre per Deathwish Inc. Potete ascoltarlo per intero qua sotto e pre-ordinarlo a questo link.

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