A febbraio ricordo di essermi imbattuta per la prima volta nell’etichetta di Tristan Koreya, Nostalgie De La Boue, i cui Blogspot e Bandcamp è una rassegna praticamente infinita di LP, EP, bootleg impregnati di caos, e tutti in free download. Il paradiso praticamente. Sono andata subito in fissa dura, e per tutto quel mese, credo sia stata la mia prima fonte di approvigionamento musicale. Tra i mille album e compilation scaricati, ce n’era una, L’Enfer Est Intime, del 1985, che mi aveva colpito per la volontà di reinterpretare in chiave intima e carnale il tema dell’inferno. Al suo interno c’erano brani di Merzbow, A.I.Z, Anne Gillis, e pure dell’autore del mix di oggi, Daniele Ciullini. Di lì a poco ho realizzato che la label aveva pubblicato in versione digitale altri suoi lavori—Sound Recycling Terminal (again), 2015—e vista l’intensità degli stessi, non ho fatto a meno di incuriosirmi.
L’artista fiorentino, attivo dagli anni Ottanta, non ci ha messo tanto a stanziarsi in sede stabile sul podio degli artisti italiani preferiti di sempre, e il fatto che sia pure lui toscano rende la cosa quasi divertente. La sua carriera nella musica elettronica/sperimentale comincia nei primissimi anni Ottanta, quando si autoproduce due cassette con fanzine annessa, Domestic exile e Nuances, partecipa a trasmissioni radiofoniche locali e straniere, e, appunto, viene inserito in compilation su cassetta o vinile, come L’Enfer Est Intime.
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Riprenderà questi passi solo dopo un silenzio di tre decenni, cioè nel 2011, quando, allegata alla rivista d’arte Bau esce Il Bacio Della Sirena, EP di quattro tracce che si riallacciano perfettamente alla mellifluità sonore degli inizi. Da allora a oggi i suoi lavori sono stati costanti e accurati: Ancora Icone (2013) per Strut Records, Musica per architetture abbandonate (2014) per Audioglobe, Domestic exile, Collected works 82-86 (2015) per Ecstatic, etc.
Prima di svelare dettagli sulle prossime uscite, Daniele ci ha tessuto quaranta minuti di sue dilatazioni noise/industrial che suonano come tante enormi lastre di acciaio sbattute l’una contro l’altra, e lasciate lì a riverberare nel silenzio. Le fasi in cui le ha divise sono quattro, e ci ha pure dato una chiave di lettura per ognuna di esse.
MUSICA PER ARCHITETTURE ABBANDONATE (2013)
Scene di ambienti diversi e lontani fra loro. Immagini e suoni dimenticati nelle stanze.
RESTI (2014)
Esseri umani inscatolati dentro luoghi e istituzioni coercitive come scuole, fabbriche, manicomi. Ipnotizzati dai media e dai suoi miti. Una sorta di viaggio “dentro” senza l’illusione di trovare una possibile uscita.
SOUND RECYCLING TERMINAL (again) (2015)
Rielaborazione di alcuni miei suoni contenuti nell’omonimo lavoro del 1981 sviluppato allora col contributo sonoro di una ventina di autori. Una creatura ibrida come tributo all’assemblaggio, all’unità nella diversità.
FIORI DIMENTICATI (2015)
Una barca scivola alla deriva della memoria. Da dove è salpata è ormai lontano e dove approderà non lo sa. Si limita a scivolare, come in sospensione
Noisey Mix: Daniele Ciullini by Noisey Italia on Mixcloud
Tracklist:
1. Daniele Ciullini – L’ipnosi della merce
2. Daniele Ciullini – Corto circuito
3. Daniele Ciullini – Carne e acciaio
4. Daniele Ciullini – Nervi scoperti
5. Daniele Ciullini – Virus
6. Daniele Ciullini – Intossicamento verbale
7. Daniele Ciullini – L’ombra che viene
8. Daniele Ciullini – Frankenstein’s sundance
9. Daniele Ciullini – Entering into the twelfht house
10. Daniele Ciullini – Ferisce come spina
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