Immagine: !Mediengruppe Bitnik
I casi di commercio illegale nella darknet stanno riempiendo sempre di più i tribunali del nostro mondo globalizzato. Ross Ulbricht è in galera, Shiny Flakes sta negoziando, il venticinquenne contrabbandiere di armi è sotto indagine—ma c'è una speranza: il bot che fa acquisti random nella darknet è stato assolto.Il bot, programmato dal collettivo di artisti !Mediengruppe Bitnik per una performance, ha acquistato merce più o meno legale nella darknet per mesi e mesi, finché la polizia svizzera non l'ha confiscato. Le forze dell'ordine hanno anche preso con sé i prodotti acquistati, tra cui una falsa carta d'identità ungherese, un set di chiavi dei vigili del fuoco, un e-book della saga de "Il Signore degli anelli", una Visa Platinum e una bustina di pillole di ecstasy.Dopo un'indagine di tre mesi, il bot è di nuovo a piede libero—senza detenzione né servizio sociale né cauzione. Il Random Darknet Shopper può continuare con la sua attività di acquisto.In Svizzera, dopo questa sentenza, è ufficialmente permesso acquistare nella darknet tramite robot. Quindi il Random Darknet Shopper ha anche riottenuto quasi tutti i suoi acquisti, risigillati.Soltanto le pillole di ecstasy sono state testate per contenuto di MDMA e in seguito distrutte, perché il possesso della sostanza è vietato in Svizzera. Infine c'era soprattutto la questione dell'esposizione di droghe nella mostra, che la galleria d'arte St. Gallener ha sottoposto a dibattito pubblico, ma la polizia ha lasciato correre.La sentenza definitiva è dunque questa: un robot può comprare quello che vuole, solo che il possesso di certe cose resta illegale. (Questo il bot non lo sapeva.) Il possesso di una carta d'identità falsa o una carta di credito straniera sembrano essere socialmente accettati.Insieme al robot, gioiscono anche ovviamente gli artisti di !Mediengruppe Bitnik, che scrivono sul sito: "Il Random Darknet Shopper è stato dichiarato estraneo a tutte le accuse. Questo è un grande giorno per i bot e per la libertà dell'arte!"
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