“L’attuale situazione sanitaria non può sopire l’irrefrenabile desiderio di scopare.”
Questo ha scritto Robin (che ha chiesto a VICE di non usare il suo vero nome) da Parigi, dove sostiene di aver organizzato e partecipato a diverse orge durante la pandemia da coronavirus—sebbene il coprifuoco tassativo dalle sei del pomeriggio alle sette di mattino tenga le strade vuote e la gente chiusa in casa.
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In questo periodo, Robin e altre persone hanno infatti continuato a organizzare orge e feste per scambisti dietro porte discrete, soddisfacendo quella che per molti è solo sete di interazioni sociali—ma che a febbraio 2021 ha portato le autorità a interrompere un’orgia con oltre 100 persone in un capannone fuori Parigi.
VICE ha parlato con otto persone che hanno partecipato a una o più orge (o sesso di gruppo) durante la pandemia. Tutte si identificano come “libertine”, un termine francese usato per descrivere persone di mentalità aperta che praticano regolarmente sesso di gruppo o scambi di coppia. Alcune di loro hanno provato lo scambio di coppia virtuale e a fare festini via Zoom e altri software di videochat, ma hanno poi deciso di tornare agli incontri di persona.
Il ‘libertinaggio’ potrebbe essere definito come il cugino francese e tendenzialmente più borghese della rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. In passato tendeva a essere associato all’élite politica, sociale e intellettuale della Francia, che si ritrovava a Parigi, nei selettivi club per libertini come Les Chandelles—le cui regole per l’abbigliamento sono persino state discusse in un articolo di Vogue nel 2015.
Per quanto i club come Les Chandelles esistano ancora, molte delle persone—comprese quelle con cui ha parlato VICE—che si identificano come libertine oggi non fanno necessariamente parte dei ranghi più alti della società francese. Anzi, un libertino con poco più di vent’anni con cui ho parlato ha detto che le persone che fanno parte della sua cerchia hanno tutte le intenzioni di riappropriarsi del termine, organizzando feste che sono aperte e inclusive.
A prescindere dalla semantica del termine, comunque, sono tutti concordi nel dire che il libertinaggio non sia un’attività, ma uno stile di vita, che può essere tanto liberatorio quanto estenuante, ma parte integrante della loro identità.
“I libertini si riconoscono tra simili ovunque, dato che essere un libertino è una via di mezzo tra un orientamento sessuale e uno stile di vita,” spiega a VICE uno di loro. “Essere un libertino è una questione di rispetto: rispetto per il corpo e i desideri del partner, rispetto per il tuo stesso corpo, onestà reale, e soprattutto rispetto della privacy.”
Intrattenere rapporti sessuali di gruppo durante una pandemia comporta una serie di rischi—tanto per cominciare, quello di contrarre il virus. Sarebbe impossibile, o almeno molto complesso, organizzare un’orgia con mascherine e distanze di sicurezze rispettate. A novembre 2020, per esempio, 41 persone sono risultate positive al tampone per COVID-19 dopo aver partecipato a una serata per scambisti a New Orleans.
Ecco perché c’è chi frequenta solo feste private dove tutti hanno fatto il tampone e solo con persone che conoscono, spiega a VICE una coppia intorno ai 40 anni—per quanto una certa dose di rischio resti sempre.
Ci sono poi le restrizioni governative a proposito degli assembramenti e degli spostamenti. Chi viola il coprifuoco in Francia può ricevere una multa che parte dai 135 euro e può arrivare a 3.750 euro o alla detenzione per chi lo infrange ripetutamente [in Italia, le multe per violazione del coprifuoco vanno dai 400 ai 1.000 euro].
“Per via del coprifuoco, le persone sono molto più attente quando lasciano l’appartamento,” scrive Robin. “E sono attente a non essere troppo fatte o sembrare ubriache in caso incontrino la polizia. Per il resto, le cose non sono cambiate tanto. La voglia di fare sesso è più forte delle restrizioni.”
“È un via vai,” aggiunge. “Possono esserci cinque persone in una camera da letto e quattro nel salotto o viceversa. Siamo responsabili di noi stessi e degli altri. Non forziamo niente, se non vuoi essere toccato ti siedi in disparte, ti fumi una sigaretta e parli con le persone. Non è che scopiamo senza tregue.”
Per alcuni libertini abituati al mondo ampio e talvolta caotico dei club, la pandemia si è rivelata un’occasione di sperimentazione. Alcuni hanno deciso di spostarsi online, passando al sesso via webcam o partecipando a orge virtuali. In alcuni casi è stata anche un’opportunità per stabilire legami più intimi con le persone con cui facevano sesso.
“Stare a casa, su un comodo divano, ci ha portati a sondare certe inclinazioni o attività che richiedono maggiore privacy, tempo e pazienza (come fare pegging a un uomo),” racconta una coppia sui trent’anni. “Dato che ora abbiamo una relazione speciale con alcune persone, abbiamo l’opportunità di conoscere le loro fantasie e sviluppare una vera complicità. Una discussione sul sesso in casa sarà sempre più onesta, calma e passionale di una fatta in un club con la musica forte. Con i nostri amici parliamo in modo molto diretto di sesso, e questo ci porta a guadagnare nuove conoscenze e capacità.”
Chi continua a fare sesso di gruppo sa che molti criticherebbero questo comportamento, considerata la crisi sanitaria in corso. E cercare di conciliare il bisogno di soddisfazione sociale, sessuale ed emotiva con la realtà che viviamo può essere faticoso.
“Ci sentiamo in colpa, alle volte, ma prendiamo anche precauzioni per evitare il COVID,” spiega per telefono a VICE una persona che ha frequentato orge in coppia. “E a prescindere, penso che chi ci giudica abbia a sua volta infranto le regole in altri modi. È naturale. Ma c’è dell’ipocrisia. Sì, magari ci sono 100 libertini tutti nello stesso posto da qualche parte e non pensiamo neanche noi che sia una buona idea, ma allora le migliaia di persone che vanno a un rave che dura due giorni, senza che nessuno le fermi, eh?”
Per altri, la situazione è molto meno complessa.
“Che vada al diavolo Macron,” ha detto un’altra persona. “Penso che le persone abbiano un chiaro bisogno di connessione sociale, di incontrarsi. È tutto chiuso, le persone sono sole. Non possiamo mettere in gabbia cazzi e fighe per sempre. Ora almeno in Francia stiamo facendo i vaccini.”
Ad ogni modo, secondo il dottor Justin Lehmiller, psicologo sociale del Kinsey Institute e autore del libro Tell Me What You Want, il fascino paradossale del sesso di gruppo per alcuni è proprio che offre un antidoto espresso alla mancanza di intimità sociale e fisica causata dalla pandemia.
“Sospetto che alcune persone stiano trovando un’unica risposta al bisogno di sesso e al bisogno di connessione sociale nel sesso di gruppo,” spiega a VICE via Zoom. “E questo, penso, va in parallelo con l’infrangere le regole imposte per il COVID, il fatto di poter essere potenzialmente beccati, che non fa che aumentare l’eccitazione.”
Ci sono anche, ovviamente, libertini che hanno deciso di evitare del tutto gli incontri di persona. “Non è stato difficile,” scrive una coppia. “Vediamo i nostri amici ‘orizzontali’ in un contesto ‘verticale’, senza giocare. Gli scambi di coppia aspetteranno finché non potremo praticarli in sicurezza.”
“È la stessa differenza che c’è tra una cena a lume di candela con un amante e una cena con gli amici,” aggiungono. “Entrambe sono piacevoli, [ma] non sono in competizione, né una esclude per forza l’altra.”
“Ovviamente, in quanto educatore sessuale e ricercatore, devo incoraggiare le persone a essere responsabili,” dice Lehmiller. “Devo dire che il sesso più sicuro che puoi fare è quello con te stesso/a, ma è irrealistico pretendere che le persone si astengano dal sesso per mesi o anni. Dunque, se proprio hai intenzione di fare sesso con altre persone, prendi tutte le precauzioni che puoi.”