Foto di Meredith Jenks
Ultimamente su internet si è parlato molto degli orsetti gommosi della Haribo e delle diarree allucinanti che sarebbero in grado di provocare. Secondo queste dettagliate recensioni di Amazon, basta una manciata di orsetti per causare un’evacuazione immediata. Ci sono ben 53 pagine di recensioni, ognuna delle quali ripercorre in maniera approfondita gli episodi di diarrea post-orsetti. “Esorcismo gastrico ad alta quota,” ha scritto l’utente I Like Cheese. “Evitate i bagni dei voli Delta. C’è ancora la puzza di quando ci ho cagato sette anni fa.”
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Di solito non faccio acquisti su Amazon e non leggo le recensioni dei prodotti, ma potreste trovarvi d’accordo con me nell’affermare che i dettagliatissimi report sulla pagina degli orsetti gommosi senza zucchero della Haribo toccano vette difficilmente raggiungibili nel panorama delle recensioni. Le metafore usate sono degne di un John Donne dopo una cagata particolarmente pungente.
“Esorcismo gastrico?” Non ci credevo. La cosa mi puzzava di mega bufala—una scusa per dilettarsi in elaborati scritti con cui occupare giusto il tempo di una seduta sul water. Il reporter che è in me aveva ben chiaro il da farsi. Così, sabato ho comprato qualche etto di orsetti e mi sono rintanato negli uffici newyorkesi di VICE, deciso a ingurgitare manciate di caramelle gommose per cavare fuori la verità.
Ho preso posizione su un divano di pelle all’ingresso. La scelta della pelle non era casuale—in caso la diarrea mi avesse colpito prima di poter arrivare al bagno me la sarei cavata con una passata d’acqua. O almeno credevo. Ad ogni modo, gli orsetti erano ancora freddi per via del tragitto negozio-ufficio e mettere in bocca i primi non è stato particolarmente piacevole. Ma è bastato qualche minuto perché tornassero a temperature accettabili, dandomi la possibilità di riassaporare la tipica consistenza. Anche il sapore era delizioso. Il Lycasin, il sostituto dello zucchero indicato come possibile responsabile delle scariche, è una vera prelibatezza. Gli altri zuccheri artificiali non sono minimamente in grado di reggere il confronto—diarrea esclusa, ovviamente.
19:25 – In una delle recensioni su Amazon si legge che a un tale sono bastati 20 orsetti gommosi per arrivare all’esplosione delle viscere, quindi la soglia della ventina mi è sembrata un buon punto di partenza. Ne ho presi una manciata. La prima mezzora ricordava molto quei momenti di ansia immediatamente successivi all’assunzione di acido, quando passi il tempo in attesa che faccia effetto.
Nell’attesa ho messo in bocca ancora qualche orsetto. Sono davvero golosi.
20.00 – Mezzora più tardi ho iniziato a sentirmi strano. Era da quando avevo 12 anni che non mangiavo orsetti gommosi, e immaginavo che quella sensazione fosse paragonabile a qualsiasi assunzione di gelatina in quantità superiori a una manciata. Meredith—la fotografa che ha proposto a VICE questo esperimento (grazie, Meredith!)—mi ha gentilmente avvicinato un cestino della spazzatura. Ho iniziato a sputare cose dense e rossastre. Di tanto in tanto sentivo gli orsetti venire su, ma ho fatto di tutto per evitare di vomitarli. “Se gli orsetti vogliono uscire, devono trovarsi un’altra strada,” mi sono detto.
20:21 – C’era qualcosa che non andava. Ma gli orsetti erano troppo buoni. Non riuscivo a smettere di mangiarli.
20:40 – Flatulenze. Nella mia testa una vocina ripeteva con insistenza, “Lento ma costante, lento ma costante. Se spingi troppo forte, potresti far uscire qualcosa di troppo.”
21:02 – Dolore lancinante. Ma erano passate due ore dall’inizio dell’esperimento e non avevo ancora avuto la necessità di andare in bagno. Forse avevo ragione. Forse tutte quelle storie sull’emergenza diarrea causa Haribo erano le solite palle che circolano su internet. Un altro gatto bonsai.
Quanto mi sbagliavo!
21:15 – Avete presente La stirpe del male? È appena uscito. Nel trailer c’è una parte in cui una donna dorme sul divano finché qualcosa non inizia a farsi visiblmente tra strada nelle sue viscere. Avevo la sensazione che mi stesse capitando lo stesso. Gli orsetti mi stavano rosicchiando le pareti dello stomaco.
21:30 – Di tanto in tanto la guardia notturna passava ad accertarsi che io e Meredith stessimo bene. A quel punto avevo perso la capacità di comunicare in maniera chiara, e riuscivo a pronunciare solo frasi sconnesse intervallate a gemiti. La guarda non sembrava particolarmente sorpresa.
22:12 – Un amico mi ha chiesto di poter passare per controllare le mie condizioni. Mi sono alzato. Dopo aver trascorso più di un’ora in posizione semi-orizzontale, il semplice poggiare i piedi a terra mi dava le vertigini. Girava tutto. E proprio nel momento in cui aprivo la porta d’ingresso per farlo entrare, tutto ciò che avevo dentro di me ha deciso di uscire. Col mio permesso.
22:26 – È stato l’inizio della fine. Gli orsetti si sono fatti strada nella mia porta di servizio e ne è uscito fuori un inferno gommoso. Sono riuscito ad arrivare in bagno appena in tempo. Il risultato acquoso nel water sembrava un miscuglio di bile e zuppa di fiori di zucca.
I tentativi di salvaguardare la mia dignità sono andati a quel paese quando ho dato il permesso a Meredith e al mio amico di seguirmi al bagno. Lui non ce l’ha fatta, invece Meredith è entrata temerariamente pur sapendo in cosa si stava cacciando.
22:47 – Esausto e drenato di tutti i liquidi ho arrancato fino a casa, ma il bisogno di cagare fuori tutta l’acqua nel mio corpo sembrava non fosse finito lì. Mi ci è voluto ogni grammo di forza per evitare di farmela nei pantaloni all’angolo tra Manhattan e Norman Avenues a Greenpoint, Brooklyn. Il mio retto ha messo su una performance da vera star.
23:00 – Mi son trascinato dentro il letto, tremante e disidratato. Almeno ho fatto luce sul mistero della Haribo. Ho mangiato gli orsetti per evitare che dobbiate farlo voi. Mi sono addormentato con un senso nobile di importanza—e il vago sentore di merda fruttata sui vestiti.
23:49 – Ho fatto un bel sogno. Un bel signore di una certa età mi accompagnava per mano per un lungo corridoio. “Il bagno è in fondo a destra, signore,” mi disse. “Lo teniamo solo per gli ospiti più importanti.”
Si fermò e apri una porta, rivelando il bagno più decorato e magnifico che avessi mai visto. Sorrise e annuì, poi chiuse delicatamente la porta dietro a me, lasciandomi solo, e—
23:51 – Mi sono strappato via dal letto e sono corso verso il bagno, vomitando dal buco del culo. Qualsiasi cosa sia accaduta negli uffici di VICE era niente in confronto a questo. Ho recuperato il mio iPhone dalla tasca dei pantaloni abbassati sulle caviglie e ho acceso il registratore.
Attenzione: questa registrazione non è per i deboli di stomaco.
3:00 – Sono tornato gattonando verso il letto dopo aver cagato per ore. Ero un involucro umano, con i polpastrelli corrugati dalla disidratazione. Il disastro che avevo lasciato in bagno era troppo per il mio corpo debole. L’ho lasciato così in attesa che lo pulisse qualche coinquilino.
6:00 – La mia ragazza si è alzata per andare al lavoro. Ha fatto un giro in bagno, ha dato un’occhiata e poi è tornata di corsa nel letto. “Non avremo mai indietro i soldi della caparra” mi ha detto.
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