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Obama vuole un nuovo alleato nella lotta allo Stato Islamico: la Silicon Valley

In un raro discorso tenuto dalla Stanza Ovale, il presidente americano ha chiesto tolleranza verso i musulmani, promettendo di sconfiggere lo Stato Islamico senza finanziare una guerra di terra.
Foto via Saul Loeb/EPA

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"La minaccia del terrorismo è reale, ma noi lo sconfiggeremo": in un discorso tenuto nella Stanza Ovale della Casa Bianca, alle 20 di ieri sera, Barack Obama ha dettato la linea degli Stati Uniti nella lotta alla minaccia armata del terrorismo.

L'amministrazione democratica - ha spiegato - cercherà di cooperare con le principali compagnie tecnologiche del paese nel tentativo di smascherare gli attacchi prima che avvengano. Una strategia che potrebbe riaccendere il dibattito su privacy e sicurezza che vede già coinvolti cittadini, governo e Silicon Valley.

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Il discorso alla nazione è arrivato quattro giorni dopo l'attacco in un centro disabili nella città californiana di San Bernardino, perpetrato dall'americano Syed Rizwan Farook, 28 anni, e dalla moglie pachistana Tashfeen Malik, 29, che ha causato 14 vittime. I due attentatori sono stati uccisi poche ore dopo dalla polizia.

Obama ha condannato l'attacco come "un atto terroristico concepito per uccidere persone innocenti," ma lo ha anche identificato come l'inizio di "una nuova fase" nella lotta contro il fondamentalismo islamico.

Il Presidente americano, accusato da più parti di non avere fatto abbastanza per mantenere il suo paese al sicuro dai militanti dello Stato Islamico (IS), ha così promesso ai cittadini di combattere - e sconfiggere - i miliziani fondamentalisti del gruppo jihadista, pur senza annunciare alcun cambio radicale di strategia.

Leggi anche: Gli Stati Uniti hanno deciso che la guerra in Afghanistan non è ancora finita

L'FBI sta effettuando indagini approfondite sullo stile paramilitare dell'attacco, cercando connessioni con le tecniche militari insegnate nei campi di addestramento di IS, che controlla porzioni di territorio in Siria e Iraq e sta dimostrando di avere seguaci e influenza anche in Occidente.

Obama, però, ha spiegato che non ci sono prove in grado di dimostrare che l'attentato di San Bernardino sia stato coordinato o progettato in Oriente, né che sia parte di un piano d'attacco più ampio architettato in terra statunitense.

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Il Presidente americano ha anche messo in guarda l'opinione pubblica dai facili allarmismi, cercando di prevenire un surriscaldamento del dibattito: "Non possiamo litigare gli uni con gli altri, lasciando che questa battaglia diventi una battaglia tra America e Islam," ha detto, alludendo alla retorica incendiaria del candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump.

Dal momento che la coppia che ha agito a San Bernardino non era sotto i radar della Sicurezza nazionale americana prima dell'attacco, Obama ha dovuto convincere l'opinione pubblica di stare facendo abbastanza per sconfiggere la minaccia del terrorismo.

I due assalitori sono stati identificati come dei "lupi solitari" che si sarebbero radicalizzati e avrebbero agito in modo indipendente, rendendo così assai più difficile il lavoro delle forze dell'ordine.

Se venisse confermato il collegamento con le ideologie fondamentaliste islamiche, l'attacco di settimana scorsa sarebbe il più grave avvenuto in suolo americano dall'11 settembre 2001.

Guarda: L'intervista integrale di VICE News a Barack Obama


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