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Musica

Recensione: Smashing Pumpkins - Shiny And Oh So Bright/LP: N.P. N.F. N.S.

Come si fa a parlare di un album che non ha assolutamente nulla da dire?
smashing pumpkins shiny oh so bright cover artwork

L’unico vantaggio di dover scrivere del nuovo album degli Smashing Pumpkins è che sarà una cosa veloce: c’è poco da dire su un disco che non dice niente sotto nessun punto di vista. Ci sono dischi a volte che pur comunicando pochissimo sul lato musicale cercano di compensare in altra maniera, ma Shiny And Oh So Bright vol. 1/LP: No Past. No Future. No Sun. (già dal titolo ti fa incazzare) non solo non offre buona musica: non ci prova nemmeno. Non prova a fare assolutamente niente di niente.

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Fa un po’ male, per quanto io non abbia vissuto il grunge, per quanto per me gli Smashing Pumpkins nel momento del loro massimo splendore fossero soltanto un nome da associare ad una band con un tizio pelato e la voce nasale tra le stelle quando guardavo MTV alle elementari. Fa male perché solo qualche anno dopo agli Smashing Pumpkins ci sarei arrivato (tra l’altro sempre grazie a MTV e a quell’orrore targato Zwan che veniva trasmesso quattrocento volte al giorno), e avrei urlato come un pazzo al king of gloom di essere forever doomed, ma la sto già trasformando in un pippone sentimentale su Siamese Dream e Mellon Collie e non era questo che volevo fare. Il punto è che tre dei quattro Smashing Pumpkins hanno composto Shiny And Oh So Bright eccetera eccetera, ed è un lavoro di merda, e qualsiasi confronto tra quel ragazzino e questi spettri finisce per essere tristemente impietoso.

Quella tristezza, quell’irrequietezza, quel tutto che rendeva i Pumpkins un gruppo fuori dalle righe, interessante, con un carico di disagio interplanetario che li portava a incidere doppi album sulla tristezza infninita non c’è più, né soprattutto viene cercato. Iha torna alla chitarra per la prima volta dopo diciotto anni e non ha assolutamente niente da dire. Arpeggini, note dolcine e accoglienti, figlie dell’età adulta, delle droghe poi diventate farmaci per tenere lontane le droghe, della normalizzazione che ti porta a vedere il mondo grigio e a perdere qualsiasi voglia e desiderio di combattere e di affermare te stesso. Nessuna idea, nessuna voglia di dire o fare cose. Ritornelli ripetuti svogliatamente, tempi medi incessanti, come se l’intero album fosse stato composto sotto l’effetto di tranquillanti. Il risultato sono trenta minuti incolori di alt-rock novantiano fuori tempo massimo su cui non c’è niente da dire.

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Questo sono gli Smashing Pumpkins nel 2018: un gruppo che può piazzarsi agilmente nella stessa classifica degli Imagine Dragons o degli Awolnation, con giusto giusto una chitarra un filino più acidula e un frontman che assomiglia a Marco Montemagno. E Napalm Records, che nella sua infinita ricerca dell’El Dorado forse sperava di ricavarci qualcosa in più di una figura di merda, è meglio che si concentri sul prossimo disco degli Ahab, che ogni tentativo di uscire dal seminato si rivela una ciofeca peggiore della precedente.

Poi mi insultano se dico che il rock è morto.

Shiny And Oh So Bright vol. 1/LP: No Past. No Future. No Sun. è uscito venerdì 16 novembre per Napalm.

Ascolta Shiny And Oh So Bright vol. 1/LP: No Past. No Future. No Sun. su Spotify:

TRACKLIST:
1. Knights Of Malta
2. Silvery Sometimes (Ghosts)
3. Travels
4. Solara
5. Alienation
6. Marchin' On
7. With Sympathy
8. Seek And You Shall Destroy

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