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Questo medico italiano sta usando Facebook per combattere le bufale degli antivaccinisti

Roberto Burioni è un dottore e docente che ha deciso di combattere la disinformazione sui vaccini direttamente sul campo. VICE News l'ha intervistato sulla sua attività divulgativa.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Foto via Flickr

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Nell'ottobre del 2015, il ministero della sanità aveva diffuso dei dati sulle vaccinazioni in Italia tutt'altro che rassicuranti. Secondo le rilevazioni – effettuate nel corso dell'anno precedente – la copertura per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B era scesa al di sotto del 95 per cento; e quella per morbillo, parotite e rosolia ancora più in basso, all'86 per cento.

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Una situazione del genere, avvertiva il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) Walter Ricciardi, "rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo," poiché "scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo."

Le cause di questo calo sono le più svariate, ma molti esperti sono concordi su almeno una di esse: la disinformazione antivaccinista sul tema, che è letteralmente esplosa su Internet e sui social network. "Molte famiglie si collegano al web senza verificare la qualità dell'informazione," aveva detto Alberto Villani, capo della Pediatria generale e malattie infettive all'Ospedale Bambino Gesù di Roma. "Non seguono le indicazioni del ministero della Salute e non chiedono consigli a persone competenti."

Sebbene la maggior parte della comunità scientifica ritenga che i benefici della vaccinazione siano nettamente superiore ai rischi, negli ultimi anni intorno a questa tematica si è sviluppata una fitta coltre di diffidenza – quando non direttamente una serie di falsi miti molto difficili da sradicare, tra cui spicca il presunto legame (smentito a più riprese) tra il vaccino MPR e l'autismo.

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Di fronte alla reiterate bufale sui vaccini – che le attività di debunking riescono solo parzialmente ad arginare – un medico italiano ha deciso di fare divulgazione scientifica su Facebook, ossia nel campo in cui il movimento antivaccinista ha più presa, e dove spesso nascono e si diffondono le leggende più dannose sul tema.

Segnalato qualche settimana fa dalla giornalista Laura Eduati dell'Huffington Post, il profilo del dottore Roberto Burioni – docente di microbiologia e virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele – è ormai diventato un punto di riferimento per chi vuole informarsi correttamente sui vaccini.

Utilizzando un approccio semplice e ricco di esempi per smontare le false credenze sui vaccini, in poco tempo il medico ha collezionato un seguito di più di 30mila persone. VICE News l'ha quindi contattato per capire cosa l'abbia spinto a utilizzare Facebook in questo modo, e com'è confrontarsi con chi crede che i "vaccini siano responsabili di tutto, terrorismo incluso."

VICE News: Quando e perché ha deciso di utilizzare Facebook per fare divulgazione scientifica sui vaccini?

Roberto Burioni: Oltre a essere medico sono padre di una bimba che ha appena compiuto 5 anni, Caterina Maria. Questo mi ha portato a contatto con l'informazione scorretta e pericolosa che domina su Internet riguardo ai vaccini e mi ha spinto a fare qualcosa in prima persona. Utilizzavo Facebook solo per rincontrare vecchi amici. Ho provato a mettere un post pubblico dove spiegavo alcune cose sui vaccini ed ha avuto un grande successo, e da lì è iniziato tutto.

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Com'è stata accolta questa sua attività finora? È riuscito a far cambiare idea a qualche genitore che non aveva vaccinato il proprio figlio?

Molto bene, oltre ogni mia più rosea aspettativa. Molti genitori mi hanno scritto in privato ringraziandomi e dicendomi che, rassicurati da quanto avevano letto nella mia pagina, avevano deciso di vaccinare i loro figli. Questo mi ha ovviamente fatto molto piacere: non solo perché mi ha fatto capire che il mio tempo non era stato sprecato, ma anche per il fatto di avermi mostrato che con la pazienza e con la buona comunicazione si può battere l'ignoranza anche su Internet.

Immagino anche che ci siano state reazioni negative. Quali sono le accuse più ricorrenti – e anche strampalate – che le sono state rivolte?

Sì, moltissime. Molti "antivaccinisti" hanno un approccio all'argomento che assomiglia a quello di un adepto appartenente ad una setta. Con quelli più fanatici proprio non ci si ragiona; quando ho tentato di parlare con loro, gli insulti nei miei confronti non sono mancati. Quello che mi ha amareggiato è che alcuni sono genitori che purtroppo hanno un figlio gravemente malato, e qualche avvoltoio li ha convinti che la malattia dipende dal vaccino. Per cui, questi sfortunati devono aggiungere al dolore per l'infermità del loro figlio un irragionevole senso di colpa che deriva dalla (falsa) convinzione che il guaio sarebbe stato evitabile, instillata in loro da personaggi che evito di definire per non finire nei guai.

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Come mai, secondo lei, il movimento anti-vaccininista ha preso così tanto piede in Italia —ma anche nel resto d'Europa e negli Stati Uniti?

Questa è una domanda che forse bisognerebbe porre ad un sociologo. Io ritengo che Interet abbia molti pregi, ma anche qualche grave difetto. Uno di questi è il fatto che, se si parla di voli interspaziali, il direttore della NASA e il mago di Casalpusterlengo (nome inventato) hanno sulla rete lo stesso spazio e la stessa autorevolezza. Non è possibile che se si parla di tennis l'opinione di Roger Federer valga quanto quella di un tennista che gioca da solo contro il muro. Eppure, su Internet questo accade.

Il movimento antivaccinista non è composto solo da complottisti e persone disinformate, ma anche da medici — penso ad esempio alla famigerata lettera di qualche tempo fa dei "120 medici" contro i vaccini. Come si pone nei confronti di suoi colleghi che si comportano in questo modo?

La lettera contiene numerose affermazioni false, prima tra tutte quella secondo la quale i bambini vaccinati sarebbero più soggetti ad ammalarsi, quando è vero l'esatto contrario. Personalmente ritengo che un medico che suggerisce ai suoi pazienti comportamenti molto pericolosi per la salute di un bimbo (come non vaccinare senza che esistano motivi specifici in nome di una "pericolosità" dei vaccini) in presenza di inoppugnabili dati scientifici accettati dalla comunità mondiale che indicano l'inappropriatezza del consiglio dovrebbe essere immediatamente radiato dall'ordine dei medici. Un autista di autobus contrario all'uso dei freni non può continuare a fare il suo lavoro.

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Pensa di espandere la sua attività online in qualche modo, ad esempio con l'apertura di una pagina Facebook o di un sito?

Purtroppo la mia attività accademica e professionale mi lascia molto poco tempo da dedicare ad altro, ma compatibilmente con miei impegni mi farebbe molto piacere proseguire in questa opera divulgativa che ritengo parte dei miei doveri professionali.

Come giudica il livello della comunicazione sanitaria in Italia? Si fa abbastanza, o la disinformazione sui temi scientifici è ancora troppo diffusa?

Purtroppo ci sono alcune trasmissioni televisive che hanno fatto della disinformazione medica il loro tratto distintivo. Un esempio per tutti è stato il caso Stamina, con trasmissioni che hanno acceso false speranze in genitori disperati per le malattie incurabili dei figli. Per fortuna questi giornalisti sono una minoranza, in quanto la maggioranza dei suoi colleghi fa il proprio lavoro con serietà, ma sarebbe importante che tutti si rendessero conto che illudere dei malati (o i genitori di bimbi malati) sull'esistenza di una terapia o impaurire un genitore è un comportamento che definirei crudele. Oltre a questo, sarebbe importante capire che non tutti hanno la stessa autorevolezza quando si parla di un argomento. Non si può mettere sullo stesso piano un professionista con un'autorevolezza riconosciuta dalla comunità scientifica mondiale ed un praticone di provincia che pubblica solo sul suo sito.

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Per finire: cosa si aspetta dal piano nazionale dei vaccini che dovrebbe essere in via di approvazione? Da quello che è trapelato finora, lo ritiene un passo verso la giusta direzione?

Ritengo che il vero problema sia un altro: a mio parere, per salvare i bambini (non solo i figli degli antivaccinisti: tutti) dalla follia di alcuni genitori è indispensabile rendere obbligatorie le vaccinazioni più importanti, o condizionare la frequenza scolastica alla avvenuta immunizzazione. Altrimenti corriamo il rischio che il conto per la dabbenaggine dei genitori arrivi a dei bambini incolpevoli.

Leggi anche: La storia infinita del 'vaccino italiano' contro l'Aids


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Foto di ILRI vaccines research via Flickr, pubblicata su licenza Creative Commons