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Due fratelli avrebbero ucciso i propri genitori prima di andare a un festival anime

Il figlio più giovane, 17 anni, quella mattina si è recato a scuola come se nulla fosse accaduto. Il 27 aprile però, sia lui che il suo fratello maggiore - Hasib Bin Golamrabbi, di 22 anni - sono stati arrestati con l'accusa di duplice omicidio.
Hasib Bin Golamrabbi. [San Jose Police Department via AP]

La mattina del 23 aprile, Golam Rabbi è stato ucciso nel suo garage, raggiunto da una dozzina di colpi di pistola.

Quando sua moglie è arrivata in suo soccorso, un proiettile l'ha colpita alla testa, freddandola.

Pochi giorni dopo l'accaduto, alcuni parenti sono arrivati all'abitazione in cerca della coppia — notando subito alcune scritte inquietanti scarabocchiate sui muri della casa.

"Il mio primo omicidio è stato goffo, mi dispiace," recitava una di esse. "Prenditi cura di tuo fratello, o lui sarà il prossimo," si leggeva.

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Sembrava proprio che un serial killer fosse passato di lì, e ora si fosse nascosto chissà dove.

I figli delle vittime, residenti nella stessa villetta, erano invece scomparsi. E non c'erano nemmeno qualche ora dopo, quando la polizia è arrivata sulla scena del delitto. Entrambi i telefoni, nel frattempo, non risultavano raggiungibili.

I due, secondo quanto si apprende dai documenti della procura diffusi lo scorso venerdì, i fratelli si trovavano a circa un'ora di distanza, a Oakland, e stavano partecipando a una convention anime — come vengono chiamate le illustrazioni e i film d'animazione in Giappone.

Il figlio più giovane, 17 anni, quella mattina si è recato a scuola come se nulla fosse accaduto. Il 27 aprile però, sia lui che il suo fratello maggiore - Hasib Bin Golamrabbi, di 22 anni - sono stati arrestati con l'accusa di duplice omicidio.

Nel frattempo, qualcuno avrebbe scoperto il possibile movente dell'omicidio: delle fonti anonime hanno riferito a una televisione locale che il fratello maggiore e i genitori, immigrati dal Bangladesh, erano in rotta a causa dell'orientamento sessuale del ragazzo.

In Bangladesh l'omossesualità è illegale: ad aprile, alcuni estremisti religiosi avrebbero ucciso a coltellate due conosciuti attivisti per i diritti LGBT che risiedevano nel paese.

Alcune delle scritte sui muri dell'abitazione paiono confermare questa chiave di lettura: "Non ti sto dicendo una bugia," si legge. "Non posso amare qualcuno senza dirglielo."

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Secondo i documenti degli inquirenti, la calligrafia corrisponderebbe a quella trovata nella cameretta del fratello più giovane.

Golam Rabbi, 59 anni, era un ingegnere. Sua moglie Shamima, 57 anni, una contabile. Entrambi erano assidui frequentatori della moschea locale, molto apprezzati dalla comunità.

Secondo le carte della procura, i fratelli sarebbero rimasti in un hotel di Oakland dopo avere partecipato a Kraken Con, la convention anime, ignorando le richieste di rientrare immediatamente a casa avanzate da alcuni parenti.

Il giorno successivo, mentre si trovavano in macchina diretti a casa, Hasib ha lasciato il suo fratello più giovane a circa due miglia dall'abitazione, dove è stato recuperato poco dopo dai poliziotti.

Il fratello più anziano si sarebbe poi rifugiato nell'armadio di un amico per circa 24 ore, per poi confessare il delitto.

Dopo l'arresto, Hasib ha confessato di avere ucciso il padre, spiegano i poliziotti. Tuttavia, ha detto di averlo fatto su richiesta di un intruso, e di non avere ucciso sua madre.

Quello stesso giorno, il 17enne ha però riferito agli investigatori che Hasib avrebbe ucciso entrambi i genitori, per poi chiedergli di chiudere le tapparelle e di assicurarsi che il sangue non colasse fuori dalla porta del garage.

Al momento entrambi i fratelli sono tenuti sotto osservazione, anche se in un'intervista con il San Francisco Chronicle Hasib ha spiegato che il fratello più giovane è innocente.

"Voglio che tutti sappiano cosa è successo," ha dichiarato a un giornalista. "Ma non posso dire nulla senza un avvocato."


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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su VICE US.