Cultura

Com’è partecipare ai ‘Soliti Ignoti’, raccontato da chi lo ha fatto

soliti ignoti rai

Tra tutti i game show che anticipano “la prima serata,” Soliti Ignoti è tra i più longevi, seguiti e trasformisti della tv italiana. Dall’11 giugno 2007, data della primissima puntata, il programma Endemol ha cambiato nome e conduttore, è stato fermo per qualche anno, finito spesso in prima serata o diventato uno speciale Telethon. 

Condotto negli ultimi anni da Amadeus, il gioco funziona così: un concorrente “detective” si trova davanti otto persone sconosciute, gli “ignoti” di cui deve scoprire l’identità (quasi sempre la professione). Per scoprirlo, ha a disposizione alcuni aiuti, tra cui la possibilità di chiedere all’ignoto tre indizi (alcuni sempre assurdi o inutili). A ogni identità indovinata, poi, corrisponde un montepremi che, “imprevisti” permettendo, si accumula ai precedenti—fino allo scoglio finale del “parente misterioso” di uno degli ignoti, anch’esso da indovinare.

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Per questa nuova puntata di Dietro le quinte abbiamo scelto di parlare con tre ignoti e capire un po’ meglio cosa succede dietro ai volti più impassibili della tv.

Gli intervistati hanno partecipato a “Soliti Ignoti – Il ritorno” in cui a condurre le indagini è un personaggio noto e il montepremi va in beneficenza. Le interviste sono state accorciate e editate per questioni di scorrevolezza.

Giovanna Samanda Ricchiuti, 28 anni, “Vende profumi alla Spina”
Ha partecipato alla puntata del 12/04/2021, con Massimo Lopez in veste di detective. 

soliti ignoti concorrente

VICE: Ciao Giovanna, come mai hai deciso di partecipare al programma?Giovanna: Lavoravo in un negozio che vende profumi alla spina, e mentre ero in turno ha chiamato un redattore Rai: cercavano un profilo simile al mio o a quello di una collega. Lei si è tirata indietro, e mi sono buttata io. 

Ti hanno chiesto di inviargli qualcosa?
Delle mie foto, sia in primo piano che di profilo, e poi un paio di giorni prima mi hanno contattata per confermarmi che ero stata selezionata. Avrei dovuto portare tre outfit con me, tra cui un completo elegante, uno che ricalcasse il mio lavoro e uno casual. 

E poi quale hanno scelto? 
Quello casual, molto distante dalla mia divisa. Di solito nel programma quando hai i vestiti che indossi a lavoro, nel tuo passaporto ci sarà stampato un montepremi piuttosto basso, come nel caso della ballerina del ventre che ha partecipato alla mia puntata. 

Gli ignoti hanno sempre facce serissime, come hai fatto a non ridere? 
Diciamo che paradossalmente a rimanere impassibile ti aiutano il mix di emozioni che provi lì e l’attenzione che devi porre sui tempi televisivi ai quali devi attenerti.

Per esempio, prima che tu possa svelare la tua identità, e dire se il concorrente ha indovinato o meno la tua professione, devi aspettare che il segnale di una sorta di semaforo davanti a te [che il pubblico da casa non vede] passi da rosso a verde. 

Tu eri l’ignota numero uno—ma mi hai detto che il concorrente non ha indovinato la tua identità, pur usando i tre indizi.
Sì, io avevo due indizi fuorvianti, e poi il terzo indizio utile recitava “quando escono da me si sente.” Però c’era un’altra ragazza che si occupa di toelettatura per cani, e Lopez ha scommesso su di lei.

Perché alcuni indizi non hanno proprio senso?
Ce lo hanno spiegato: due sono volutamente nonsense ma veritieri e ricavati da una sorta di intervista che ti fanno prima della puntata, mentre il terzo—non per forza in quest’ordine—deve essere un reale aiuto. 

Riccardo Carrera, 28 anni, “Affitta spazi a ore per il coworking”
Ha partecipato alla puntata del 09/04/2021, con Valeria Fabrizi in veste di detective.

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VICE: Ciao Riccardo, come sono arrivati a te dal programma?
Riccardo:
Ci hanno contattato tramite la mail del coworking, dicendo che stavano cercando un’attività un po’ più inusuale. Mio padre [con cui gestisco l’attività] aveva un po’ di remore, quindi ha chiesto a me di partecipare. 

Poi però mi sa che tuo padre lo hai convinto, visto che alla fine era il parente misterioso.
Sì, hanno chiesto la partecipazione di entrambi. Ci abbiamo pensato un po’, abbiamo mandato la candidatura con le nostre foto, e alla fine ci hanno selezionati.

Devo ammettere di non aver riscontrato grandi somiglianza tra voi due: l’ho capito solo alla fine, quando a conti fatti avete sorriso in contemporanea.
Per questo ci hanno richiesto ancora più serietà nella fase finale, per evitare segni o smorfie. Siamo molto simili nei modi e caratterialmente, ma credo ci abbiano scelto perché, se non ci conosci, a primo impatto potrebbe essere difficile associarci. Somiglio molto di più a mia madre—e infatti la detective ha sbagliato alla fine. Pensava che la ballerina di pole dance assomigliasse a mio padre più di me.

Quanto tempo siete stati negli studi per le registrazioni?
Tra prove e reale registrazione, dalle 10 del mattino alle 16.30 circa. Poi la puntata è andata in onda qualche giorno dopo.

Ti hanno riconosciuto un po’ di amici e clienti?
Sinceramente, non pensavo avrei ricevuto così tanti feedback e messaggi. Soprattutto da persone giovani. Credevo che il programma venisse seguito solo da persone adulte, ma mi sono dovuto ricredere. Immagino aiuti l’orario in cui va in onda e il fatto che crei un momento di aggregazione interattivo. Spero mi richiamino presto per condurre le indagini. 

Andrea Togni, 26 anni, “Ha un circo”
Ha partecipato alla puntata del 27/05/2021, con Neri Marcoré in veste di detective.

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VICE: Ciao Andrea, qual è stato il tuo primo contatto col programma? 
Andrea:
Tramite mio padre. Avevano contattato lui perché avrebbero voluto in studio chi gestisce il circo di famiglia. Non conoscevo la trasmissione, ma ho pensato che sarebbe stata un’esperienza divertente. Andare in tv è sempre una figata.

Quali informazioni ti sono state richieste?
Ricordo che diversi giorni prima delle registrazioni mi hanno chiesto di rispondere a una lunga lista di domande, che poi sarebbe servita soprattutto per i tre indizi—in particolare per i due fuorvianti.

Il primo era “Il mio motto è perseverare, non è detto che persevero sempre nelle cose buone, a volte anche nelle cose meno buone,” il secondo recitava “I miei mi dicevano sempre ‘ordine e pane, disordine e fame’,” mentre il terzo era sulla mia professione: “non si lavora mai nello stesso posto.”

Ricordo che il tuo montepremi era di fascia media [32.000 euro].
Sì, Neri Marcoré ha indovinato la mia identità perché il terzo indizio è stato molto utile. Capendo però un po’ il programma, se avessero scelto uno degli outfit che uso per i miei spettacoli, e non il look casual che poi ho indossato, credo che forse il montepremi sarebbe stato un po’ meno consistente.

Ricordo anche di non aver rispettato i tempi tecnici della luce verde, e di aver detto subito “Sì, sono io.” Spero che non si sia notato troppo. 

A te avevano chiesto di proporre un tuo parente misterioso?
Sì, si sono subito interessati a mio fratello perché abbiamo 17 anni di differenza, e quindi potenzialmente sarebbe potuto essere un personaggio inusuale e difficile da individuare. Però alla fine non lo hanno selezionato perché, al di là della la differenza dell’età, ci somigliamo davvero troppo.

Che reazioni hai ricevuto dopo aver partecipato?
Ho ricevuto molti messaggi, mi sono arrivati anche diversi follower. Poco dopo mi è arrivata anche una proposta per partecipare a un programma di dating, ma sono fidanzata, quindi ho detto di no.

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