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Tecnologia

Microsoft ha appena piazzato un gigantesco data center sul fondo dell'oceano

Il data center si trova al largo della Scozia, contiene 864 server ed è alimentato completamente con energia rinnovabile.
Immagine: Microsoft 

Microsoft ha appena spedito il suo primo data center impermeabile e auto-sufficiente sul fondo dell'oceano, nei pressi dell'arcipelago di Orkney, al largo della Scozia, stando a quanto annunciato dall'azienda martedì. Circa delle dimensioni di un container, il data center tubolare contiene 12 rastrelliere cariche di 864 server ed è attaccato a un grosso peso triangolare che lo àncora al fondale marino, a oltre 30 metri di profondità dalla superficie.

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La messa in posizione del data center rappresenta il culmine di un processo di ricerca durato quasi quattro anni e noto col nome in codice Progetto Natick, il cui obiettivo era sviluppare rapidamente data center che possono supportare servizi di cloud computing in prossimità di grandi città.

Microsoft posiziona il data center sottomarino sul fondo dell'oceano, al largo della Scozia. Immagine: Microsoft

In aggiunta a ridurre il tempo necessario per creare un data center su terra ferma da due anni a circa 90 giorni, il data center sottomarino vanta l'ulteriore beneficio di un sistema naturale di raffreddamento dato dall'oceano, il che elimina uno dei costi principali dell'operare data center su suolo. Il fondo dell'oceano è anche protetto da molti dei disastri che possono colpire i suoi corrispettivi sulla terra ferma, come guerre, terremoti o uragani, benché Microsoft abbia glissato sulle difficoltà eventuali e particolari del dover riparare server chiusi dentro a un container subacqueo, in caso di malfunzionamento.

L'arcipelago di Orkney rappresenta una scelta strategica per questo primo capitolo, dato che le isole sono a loro volta campo di sperimentazione di progetti di energia rinnovabile. Ospitano poi l'European Marine Energy Center, che sfrutta le acque naturalmente turbolente per raccogliere energia mareomotrice oltre a una buona dose di energia eolica generata via terra per produrre energia 100 percento rinnovabile per l'isola. L'EMEC genera più di quanto sia necessario ai 10.000 residenti dell'isola e ora un cavo collegato all'isola di Orkney alimenta il data center subacqueo di Microsoft.

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Questa mossa è parte di una progetto più ampio attraverso cui Microsoft punta a diventare leader nel cloud computing, che è il cuore della maggior parte delle applicazioni web rivolte ai consumatori utilizzate quotidianamente dagli utenti. Considerando che oltre la metà della popolazione mondiale vive a meno di 200 chilometri dalle coste, i data center sottomarini possono garantire che molte delle città più importanti siano geograficamente prossime ai server fisici che compongono il cloud.

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Microsoft gestisce già più di cento data center in tutto il mondo per la sua piattaforma di cloud computing Azure. Il progetto Natick dovrebbe consentire alla società di distribuire in poco tempo decine di altri data center nei prossimi anni ma, per ora, Microsoft ha dichiarato che il suo primo data center sottomarino è un progetto di ricerca applicata per determinare la fattibilità della distribuzione di questi data center su scala più ampia. Durante il prossimo anno, la società eseguirà un monitoraggio del container in modo da valutarne le prestazioni prima di installarne un altro.

”Stiamo acquisendo maggiori informazioni sui guasti dei dischi, la progettazione dei rack, gli aspetti ingegneristici dei sistemi di raffreddamento. E tutti questi aspetti avranno un riflesso sui nostri data center classici,” ha dichiarato Peter Lee, leader del gruppo Microsofts New Experiences and Technologies attraverso un comunicato. ”Quando punti a raggiungere la Luna, potresti anche non arrivarci. È bello se ci ci riesci, ma, indipendentemente dal risultato, puoi imparare molte cose.”

Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.