Un’ape impollina un fiore di mandorlo. Immagine via Kincse_j.
Secondo uno studio pubblicato da PLOS ONE, per la buona riuscita di un raccolto le api sono più determinanti dei fertilizzanti. Un gruppo di ricercatori, diretto da Alexandra-Maria Klein della Albert-Ludwigs-Universität, ha evidenziato come la mancanza di impollinazione influenzi la produzione di frutti dei mandorli molto più della mancanza di sostanze nutrienti e acqua.
Klein, in collaborazione con la University of California, ha esposto tre gruppi di specie di mandorli a livelli di impollinazione differenti. Un gruppo è stato esposto senza interferenze all’impollinazione degli insetti, mentre i fiori del secondo gruppo sono stati “ingabbiati” in modo da impedire che gli insetti li raggiungessero. Il terzo gruppo, invece, è stato impollinato artificialmente.
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Oltre le variabili legate all’impollinazione, il team della Klein ha curato un gruppo di alberi con una quantità standard di acqua e fertilizzante, e ha comparato il suo raccolto con il gruppo a cui era stata data poca acqua e nessun fertilizzante. Ogni esperimento è stato condotto in isolamento, e per osservarne meglio gli effetti sul raccolto e sulle qualità nutrizionali delle mandorle, il team ha esaminato anche le variabili introdotte artificialmente in ogni combinazione possibile.
Gli alberi con i fiori “imprigionati” a malapena producevano frutti, ma le mandorle che erano riuscite a crescere erano più grandi del normale. Il gruppo che era stato impollinato artificialmente ha prodotto il numero più alto di mandorle, ma tutte più piccole del normale. Gli alberi impollinati dagli insetti erano, secondo i parametri dell’agricoltura, nel juste-milieu, e hanno superato le prestazioni degli altri alberi per una percentuale del 200 percento.
Il team ha scoperto anche che gli alberi a cui erano stati diminuiti fertilizzante e acqua erano in grado di compensarne la scarsità in poco tempo attingendo sostanze nutrienti tenute da parte. Ma questo comportamento adattivo non si è manifestato in mancanza di insetti impollinatori, rendendo le api e gli altri insetti un fattore davvero rilevante per il successo di un raccolto.
Un frutteto di mandorli in California. Immagine via Nehrams2020.
Claire Brittain, tra gli autori dello studio, ha spiegato perché l’impollinazione degli insetti è molto più efficace delle altre tecniche artificiali. “Molte varietà di mandorli sono autoincompatibili,” mi ha scritto in una mail. “Per questo motivo, gli agricoltori ne piantano due o tre varietà diverse in uno stesso frutteto. L’impollinazione degli insetti produce raccolti migliori perché i loro spostamenti tra gli alberi del frutteto aiuta a trasferire il polline di altre varietà ai fiori di mandorlo.”
La scoperta conferma ancora una volta che la diminuzione del numero di api avrà effetti disastrosi sull’agricoltura. “I mandorli hanno bisogno dell’impollinazione degli insetti per essere in grado di produrre un raccolto da mettere sul mercato,” ha detto Brittain. “Se la disponibilità di api continuerà a scarseggiare, in futuro gli agricoltori saranno costretti ad affittare arnie da miele. E questo, per i consumatori, si tradurrebbe in un aumento dei prezzi.”
Assodato il danno del cambiamento climatico sulla pratica dell’impollinazione, questo problema diventerà sicuramente più marcato nel prossimo futuro. Per adesso, Brittain e i suoi colleghi sono impegnati a raccogliere idee su come attirare gli insetti impollinatori in modo che diano il loro sostegno alle coltivazioni.
“Un metodo che stiamo testando per incoraggiare gli insetti impollinatori a stare nei pressi dei frutteti è attirarli con un vasto assortimento di altri fiori prima e dopo la fioritura dei mandorli,” ha detto. “Questa è una parte del progetto ICP che sta operando sulla valorizzazione dell’habitat degli insetti impollinatori in molte coltivazioni in giro per l’America.”
Le api e gli altri insetti saranno anche piccoli, ma il loro impatto sul nostro fabbisogno alimentare è chiaramente enorme. È importantissimo rilevare i molti problemi che sorgono dalla loro diminuzione, perché gli uomini non sono affatto accondiscendenti quando si tratta delle restrizioni del consumo di un alimento come le mandorle.