Se lo scopo di un browser web è quello di caricare, visualizzare e interagire con il maggior numero di siti web possibile, allora la scelta ricade inevitabilmente su Google Chrome perché può gestire praticamente qualsiasi pagina gli venga data in pasto. Ma se vi piace tenere aperte più di un paio di schede in contemporanea, allora, Google Chrome non è il browser che fa per voi.
Negli ultimi anni, la gestione delle risorse di Chrome mi ha provocato sempre più frustrazione, in particolare su MacOS. Lo ammetto, tengo aperte troppe tab in contemporanea, ma scommetto che anche moltissimi tra voi lo fanno. Con Chrome, il mio computer diventa inutilizzabile più volte al giorno. Dopo aver dovuto aprire Activity Monitor una volta di troppo solo per scoprire che una singola scheda di Chrome utilizzava troppo RAM, ho deciso che ne avevo abbastanza.
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Così, sono passato a Opera, un browser che in precedenza pensavo fosse buono solo per i bastian contrari.
Questo, dopo che i tentativi precedenti con Safari e Firefox mi avevano lasciato con l’amaro in bocca. Chrome presenta un vantaggio intrinseco: gli sviluppatori per web ottimizzano le pagine perché girino sul browser più diffuso (Chrome!). E così, mentre Chrome viene utilizzato da sempre più persone, la sua compatibilità continua a migliorare, mentre Safari e Firefox ne risultano svantaggiati (almeno in teoria). Safari sfrutta un motore di rendering chiamato WebKit, Firefox usa Gecko, mentre Chrome è costruito su un motore denominato Blink, utilizzato in tutti i browser basati su Chromium (Chromium è un browser open source completo sui cui è stato costruito Chrome).
Safari gestisce bene le risorse ma non va così bene con molti video in streaming. Cosa più importante, Safari non utilizza le favicon (le minuscole icone sulle schede che indicano su quale sito ti trovi) il che, consentitemi di dirlo, è una scelta di design FOLLE che non può fare altro che allontanare chiunque sia abituato a tenere aperte un sacco di tab. Ho scoperto che, invece, Firefox è lento e che ha i suoi problemi di compatibilità: questo esperimento è stato condotto più di un anno fa, quindi non mi ricordo le specifiche nel dettaglio, ma di sicuro non devo averlo apprezzato più di tanto. Infine, ho provato a navigare solo per un paio d’ore con il browser Vivaldi, prima di scocciarmi per la sua assoluta non-Chromità.
ha pubblicato una nuova versione del suo browser“Abbiamo pensiamo: se non ottimizziamo l’utilizzo delle risorse, faremo crashare i dispositivi su cui giriamo.”
Dato che anche Opera è basato su Blink, non mi sono quasi mai imbattuto in un sito web, plugin, script o video che desse problemi. Infatti, Opera funziona quasi esattamente come Chrome, con la sola differenza che non sfrutta le risorse in quel modo che mi fa venire voglia di scagliare il mio computer giù dalla finestra.
È proprio questo il punto, secondo il portavoce di Opera, Jan Standal: “Abbiamo realizzato è una versione ottimizzata di Chrome,” ha dichiarato. “Gli sviluppatori web ottimizzano le loro creazioni per il browser più diffuso che, al momento, è Chrome. E noi traiamo beneficio da questa opera di ottimizzazione.”
Perché non posso più usare Chrome
Uno delle caratteristiche distintive di Chrome è che gestisce ogni scheda come un processo separato. Questo significa che se una tab va in crash, non crolla l’intero browser. Questa innovazione, che prima era il suo punto di forza, oggi è una delle ragioni per cui Chrome è un incubo da usare. Dato che abbiamo iniziato a eseguire applicazioni molto potenti all’interno delle schede e che i siti web sono affollati di ingombranti video in autoplay, script di tracking e di ad, potenzialmente, ogni singola scheda aperta succhia via una grande quantità di risorse. È così che siamo finiti nella situazione in cui un paio di schede aperte succhiano via tantissima RAM. Anche se ho provato delle estensioni come il Great Suspender e OneTab, non mi sono mai sembrate delle soluzioni complete e non hanno fatto molto per risolvere il mio problema.
Google ha cercato di ricorrere a tab che sfruttano meno risorse, ma nella mia esperienza su Mac OS, le nuove versioni di Chrome non hanno risolto il problema.
“Noi e Chrome abbiamo filosofie diverse.”
Il risultato è che il vostro computer può andare in palla in qualsiasi momento perché sfrutta troppa RAM (e anche lo spazio dell’hard disk, dato che Chrome inizierà ad usare anche la vostra cache) richiedendo diverse operazioni che, a seconda di quanto siete messi male, possono rubarvi dai 30 secondi alla mezz’ora. (Basandomi solo sui miei ricordi, mi pare che Chrome su Windows gestisca un po’ meglio le sue risorse.)
“Noi e Chrome adottiamo filosofie differenti. Nel DNA di Opera c’è l’obiettivo di sviluppare browser adatti a dispositivi con capacità limitate,” ha spiegato Standal. “Abbiamo scelto di elaborare un’architettura che utilizzi il minor quantitativo possibile di risorse di memoria e di CPU. Abbiamo pensato, se non ottimizziamo l’utilizzo delle risorse, faremo crashare i dispositivi su cui giriamo.”
Inoltre, Opera avvia un nuovo processo per ogni scheda, ma non patisce gli stessi problemi di Chrome. Nei miei mesi di test, ho notato che, in media, una tab di Opera non utilizza tanta RAM quanto una tab aperta su Chrome.
Standal ha illustrato come Opera sia più veloce nel sospendere le tab che non sono in uso o che utilizzano troppa memoria, il che rende l’intero browser un po’ più efficiente. Ha aggiunto anche che i test di benchmark da loro svolti dimostrano che, in generale, la batteria dei portatili può durare da una a due ore in più se ha in esecuzione Opera piuttosto che Chrome.
Opera crasha meglio di Chrome
Naturalmente, continuo a sovraccaricare di lavoro la mia macchina tenendo aperte troppe schede in contemporanea (in questo momento, ne ho aperte 65) e, un paio di volte alla settimana, una o due tab iniziano a succhiarmi via tonnellate di RAM.
Standal mi ha detto che Opera “non ha ancora ottimizzato i crash,” ma è progettato per farlo nel modo più veloce possibile — quando deve riprendersi da un crash, il browser non cercherà di caricare ogni scheda in contemporanea.
Altre aspetti che gradisco di Opera:
- Il suo adblocker nativo sembra funzionare bene. Standal dice che, essendo incorporato nel browser stesso, utilizza meno risorse rispetto agli adblockers che vengono installati come estensioni.
- Ha Chrome “Omnibar” che unisce l’accesso diretto all’URL e la ricerca nella stessa casella, funzionando allo stesso modo di Chrome.
- Lastpass, Pocket a e altre estensioni che utilizzo funzionano immediatamente.
- Ho trasferito la mia cronologia del browser da Chrome senza problemi (Vivaldi non sembra avere questa opzione, importante se si vogliono evitare problemi quando si cambia browser). Anche se sono abituatissimo all’ecosistema di Google, passare a Opera mi ha rubato al massimo un paio di minuti.
- Ha un VPN interna che non uso perché personalmente ritengo che sia più sicuro pagare solo per una, ma se la si desidera è disponibile. Vale la pena sottolineare che la VPN è basata sul browser e quindi non affida l’intera connessione Internet alla VPN, il che significa che non funziona per i torrent e cose simili.
Cose che non mi piacciono di Opera:
- L’anno scorso, è stato acquistato da un consorzio cinese per 600 milioni di dollari, il che mi fa preoccupare per come questa cercherà di monetizzare i dati degli utenti (Standal dice che Opera è soggetta alle leggi sulla privacy dell’Unione europea, che sono più rigorose di quelle americane).
- Non gestisce in modo impeccabile qualsiasi sito; I suoi problemi di compatibilità sono meno frequenti di quelli di Safari e di Firefox ma, circa una o due volte al mese sono costretto ad aprire Chrome per usare qualche form un po’ strano o fruire di qualche tipo di media non molto diffuso.
Da quando ho fatto il passaggio, Opera mi sembra l’unica opzione logica per navigare sul web. Non è perfetto, ma nessun browser lo sarà mai quando si aprono regolarmente 30, 40 o 50 schede. Quindi, se siete stanchi di Chrome, vi consiglierei di effettuare il passaggio senza pensarci troppo su.