Mi piace vivere in Italia perché qui ho imparato la calma e la pazienza, doti innegabilmente necessarie per non sviluppare disturbi psicotici dopo aver avuto a che fare con le nostre connessioni internet.
Nonostante ciò noi, da buoni italiani, abbiamo imparato ad arrangiarci. C’è chi si è munito di connessioni satellitari laddove quelle via cavo nemmeno arrivano, c’è chi si è trasferito direttamente in città per godere dei benifici della banda larga, c’è chi è emigrato e chi ha semplicemente deciso che internet non fa per lui.
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Tutte reazioni lecite, che però non spiegano una singolare, buffa anomalia. Perché le connessioni internet in Romania sono straordinariamente veloci?
I nostri colleghi americani hanno già analizzato la questione dal loro punto di vista, ora è il nostro turno. Secondo i rapporti Akamai Technologies in Italia le connessioni internet viaggiano ad una velocità media di 5.5 Mbps, per un totale di oltre 18 milioni di indirizzi IP unici; il picco medio di connessione, ovvero la media delle connessioni più veloci, è 25.3 Mbps. Secondo l’Istat nel 2014 le famiglie italiane munite di una connessione casalinga sono aumentate di circa 3 punti percentuali, toccando il 64%.
I residenti in città, ancor più se nativi digitali, potrebbero non percepire la gravità di queste cifre, ma chiedete a chiunque abiti appena al di fuori dai centri densamente abitati e capirete subito che il disagio nei confronti della digitalizzazione in Italia è piuttosto alto.
In aggiunta a queste cifre, sempre secondo il rapporto Akamai, sembra che l’Italia nell’ultimo trimestre 2014 sia addirittura peggiorata. La velocità media, infatti, è diminuita del 4.5% rispetto al trimestre precedente—benché sia aumentata del 16% rispetto allo stesso periodo del 2013. Addirittura il trimestre analizzato da Akamai presenta una diminuzione del 20% per quanto riguarda l’adozione di connessioni a banda larga.
Passiamo alla Romania. La loro velocità di connessione media staziona attorno 58.7 Mbps, la sesta al mondo. Se in Italia la velocità di download media è di 9.1 Mbps, secondo Ookla, la Romania ci polverizza sfiorando i 60 Mbps. Per la velocità di upload il rapporto è simile: circa 2 Mbps in Italia, 30 in Romania.
Ma perché la Romania è una scheggia quando si parla di internet? Non stiamo parlando del Giappone o della Corea del Sud, la Romania fino a 25 anni fa faceva parte del Patto di Varsavia e nonostante ciò la banda larga rumena fa impallidire quella di tutta Europa e del Nord America. C’è da dire che la percentuale di penetrazione internet in Romania, secondo la International Telecommunications Union, è solo del 50 percento, con una popolazione di circa 20 milioni di persone. In Italia, a fine 2013, questo dato sfiorava il 59 percento della popolazione, con circa 36 milioni di utenti internet.
Considerata anche la superficie dei due paesi, in Romania sembra sia più semplice far arrivare a tutti internet. Ma le origini della loro superiorità cibernetica non si fermano a questo: quando in Romania la richiesta per connessioni ad altà velocità è aumentata, la Romtelecom (la Telecom rumena) non era ancora stata aperta.
Per soddisfare la domanda, diversi imprenditori hanno cominciato a installare reti nei quartieri e nei vicinati: piccole operazioni localizzate che facevano arrivare la connessione solamente ad alcuni isolati. Inizialmente queste reti erano LAN, di modo che i vicini di casa potessero giocare assieme o scambiarsi della musica, ma non appena queste reti si ingrandivano gli imprenditori coglievano la palla al balzo per trasfomare le infrastrutture in reti internet: i costi erano bassi e i risultati ottimi.
“Al momento le discussioni vertono sul forzare questi operatori a trasferire le reti sotto terra, togliendo così dalla superficie le infrastrutture presenti nelle diverse zone urbane,” dice uno studio dell’ITU. “In ogni caso, fino a oggi gli operatori non hanno ancora subito alcun tipo di forzatura diretta, e per questo i rumeni hanno a disposizione delle infrastrutture economiche per la banda larga in diverse zone urbane.”
Il report ITU afferma che le cause dell’anomalia internet rumena può essere attribuita in gran parte a questo singolare fenomeno delle reti di vicinato, e evidenzia il fatto che il 16 percento delle connessioni arrivi ad almeno i 100 mbps.
La voragine che separa noi da loro è talmente grande che l’unica cosa che potremmo fare è prendere residenza a Bucarest. O forse preferiamo il brivido della connessione satellitare, chi lo sa.
Realizzato con la collaborazione di Motherboard US.
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