La performance sciamanica di Nico Vascellari al Palais de Tokyo

“Da qualche parte, nel cuore delle montagne della Transilvania si nascondeva una scuola in cui i segreti della natura, la lingua degli animali e ogni forma di sortilegio venivano insegnati dal diavolo in persona. Solo dieci scolari alla volta potevano entrare, e solo nove sarebbero tornati a casa. La scuola era Scholomance”. Cosi scriveva Emily Gerard in ‘Transylvanian Superstions’, nel 1885 e le sue parole sono state scelte da Nico Vascellari per introdurre Scholomance un suo nuovo ciclo di performance corali e metamorfiche.

Nico Vascellari, artista visivo di cui abbiamo già elogiato lo spirito radicale e misterico, ha presentato nella capitale francese dell’occulto Scholomance (I) una performance corale ermetica, chiamando al suo fianco artisti e illuminati contemporanei: Carlos Casas, Franck Audoux & Valerie Chartrain, Silvia Costa, Delfina Delettrez, Michèle Lamy, Ninos Du Brasil, Ghédalia Tazartès, Mark of the Devil, Ash/Nargaroth.

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Tutte le foto: Alessio Costantino

I misteri della scuola transilvanica di Scholomance si sono così manifestatati per una notte al Palais de Tokyo, diventato per l’occasione teatro immaginario di memorie arcaiche e pagane. Vascellari, artista sciamano, ha invitato il pubblico ad unirsi alla cerimonia avvolto da una nube di polvere bianca, tracciando sul suolo un perimetro fisico e al tempo stesso simbolico tra vita e morte. Poi ogni adepto della scuola di Scholomance ha avuto un ruolo divinatorio e si è posizionato nella grande griglia scultorea d’acciaio, sagomata come la costellazione dello Scorpione.

I colori prescelti dall’artista sono stati il blu e il rosso, come i gas nobili argon e neon, fuochi fatui che hanno illuminato calchi di vegetazione e carcasse di animali della foresta. Sculture con un’aura sacra e ambivalente, oggetti potentissimi perché, oltre che di materia, sono fatti di spirito e abisso eterno.

Grandi video proiezioni si sono susseguite veloci lungo le pareti del Palais de Tokyo, evocando fuochi sacri, foreste umide e stormi di uccelli in volo, mentre un profumo denso di erba e muschio impregnava lo spazio. Un signore della foresta vestito in pelle nera stile metal Burzum ha invocato il dio cornuto con profonde urla iniziatiche. Poi una lamia tatuata dalla bellezza atemporale ha recitato versi salvifici mentre due viandanti offrivano al pubblico succo di licheni ed erbe aromatiche in preziosi boccali d’argento adornati in quarzo puro. 

Viviamo in una dark age sociale e culturale in cui si ergono muri e tribunali dell’inquisizione contro streghe ed eretici contemporanei. Vale la pena fare una riflessione profonda sulla performance di Nico Vascellari, che porta a nostro avviso un messaggio di libertà radicale e un ritorno vertiginoso ad un’etica universale, contro la dominante etica personale che si impone, gratificando i desideri dell’individuo e alimentando quel senso di odio pericoloso verso chi è portatore di ‘diversità’.

Ricordiamo che per tre secoli i tribunali dell’Inquisizione cattolica, quelli della Riforma protestante e diverse autorità civili hanno processato e messo al rogo o torturato almeno 110.000 persone, principalmente donne. La figura della strega o del diverso è sempre stata utilizzata dai dittatori di tutte le epoche. Oggi le streghe non sono solo prevalentemente donne, ci sono molteplici generi in considerazione, colori della pelle, visioni del mondo e dell’aldilà.

Nico Vascellari presenterà una nuova versione della performance dal titolo Scholomance (II) a Bologna, il 27 Aprile nell’ambito di Live Arts Week VI, ideato e realizzato da Xing. Lo spirito corale dell’evento verra’ mantenuto, coinvolgendo per l’occasione altri iniziati: Prurient, Cristina Kristal Rizzo, Silvia Costa, Dana Michel, Costante Biz. Quali saranno gli altri quattro studenti prescelti?

Questo articolo è apparso originariamente su i-D Italia