Arp 2500, usato in Incontri ravvicinati del terzo tipo. Immagine: Wikimedia
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Se per un colpo di fortuna forme di vita extraterreste riconoscessero i suoni, avremmo comunque un problema estetico e di significato. La musica umana, nonostante l’impressionante estensione di variazioni tonali, potrebbe essere gradita a un orecchio alieno? Conterrebbe qualche informazione utile? Così come gli schiocchi dei delfini sono per noi indecifrabili, non potrebbe essere che un concerto di Bach assomigli a un offensivo stridio per il palato estetico di una diversa, ben più lontana intelligenza?Detto ciò, se gli alieni fossero interessati a noi, non avrebbero difficoltà a trovare fonti di materiale. Abbiamo spedito onde radio nello spazio sin dall’alba dei tempi moderni, e questo garbuglio potrebbe dire ad una specie intelligente più di quanto possiamo immaginare, così come la ricerca di se stessi su internet rivela spesso chiari dettagli della propria personalità, paure e desideri—per non parlare dei limiti della propria intelligenza. Il risultato non è necessariamente lusinghiero. Nel racconto fantascientifico di Carl Sagan del 1985 intitolato Contact, gli alieni del sistema stellare Vega contattano la Terra mandando indietro il primo segnale televisivo abbastanza forte da sfuggire alla ionosfera del nostro pianeta: il discorso inaugurale delle Olimpiadi Estive del 1936 tenuto da Adolf Hitler.
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