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Tecnologia

Oggi Chelsea Manning uscirà di prigione

Una vittoria importante per i diritti umani e per la discussione sul whistleblowing.
Riccardo Coluccini
Macerata, IT

Chelsea Manning era arruolata nell'esercito americano come analista di intelligence durante la guerra in Iraq ed era stata condannata a 35 anni di carcere nel 2013, dopo aver già trascorso 3 anni in prigione in attesa del suo processo per aver consegnato dei documenti a Wikileaks.

Nata nel 1987, sarebbe potuta uscire di prigione solamente nel 2045. Barack Obama, però, nei suoi ultimi giorni alla presidenza degli Stati Uniti, aveva deciso di concederle la clemenza.

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Chelsea Manning uscirà finalmente di prigione oggi, 17 Maggio 2017.

Manning aveva consegnato a WikiLeaks oltre 700 mila documenti, che erano stati pubblicati a partire dal 2010. I documenti rivelano pagine segrete e torbide delle guerre in Afghanistan ed in Iraq. Tra i vari file diffusi c'è anche un video che ritrae un elicottero Apache americano aprire il fuoco su un gruppo di persone sospettate di essere dei ribelli iraqeni nel 2007, uccidendone una dozzina fra cui due giornalisti di Reuters. Quel famoso video è noto con il nome di "Collateral Murder".

Chelsea era stata condannata secondo l'Espionage Act, una legge del 1917 con la quale vengono punite anche le azioni dei whistleblower, ossia di coloro che, avendo incontrato nel proprio lavoro esempi di abusi di potere e condotte scorrette da parte delle amministrazioni, rivelano tali informazioni al pubblico. Il whistleblowing è uno dei gesti di maggior valenza civica che si possano compiere nella propria vita.

Il whistleblowing è uno dei gesti di maggior valenza civica che si possano compiere nella propria vita.

L'Espionage Act è la stessa legge per cui è perseguito anche Edward Snowden e non permette di utilizzare come difesa il valore pubblico delle informazioni rivelate, lasciando quindi molto spesso l'accusato senza possibilità alcuna di appellarsi alla moralità del gesto compiuto.

Purtroppo i suoi 7 anni in carcere non sono stati per niente facili: Chelsea è una donna transgender ed ha dovuto iniziare ad effettuare la transizione al sesso femminile proprio mentre si trovava nel carcere maschile di Fort Leavenworth, Kansas.

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Festival Giornalismo Perugia, Evan Greer

Queste condizioni hanno chiaramente avuto delle dure ripercussioni sulla sua psiche, dovute in parte anche al trattamento riservatole in carcere ed alla mancanza di supporto da parte della struttura carceraria per il trattamento della disforia di genere. Nel 2016, Manning ha tentato il suicidio due volte e le notizie sul deterioramento della sua salute psicofisica erano costanti. A causa di questi tentativi di suicidio era stata inoltre sottoposta ad isolamento forzato, ed in precedenza persino le Nazioni Unite avevano definito disumano il trattamento a cui era stata sottoposta.

Durante i suoi anni in carcere Chelsea ha proseguito incessantemente la sua comunicazione con l'esterno grazie ad un account Twitter ed alla pubblicazione di articoli sul The Guardian — Questi contatti venivano gestiti da un network di volontari e legali che la supportavano dall'esterno e con cui era in grado di comunicare solo durante gli incontri in carcere.

Chelsea ha già scontato la più lunga pena mai inferta ad whistleblower nella storia americana, una pena chiaramente estrema e draconiana se comparata ad altri casi simili.

Chelsea ha già scontato la più lunga pena mai inferta ad whistleblower nella storia americana, una pena chiaramente estrema e draconiana se comparata ai casi di altri recenti whistleblower.

La notizia della riduzione di pena per Chelsea è stupenda perché pone finalmente la parola fine ad una carcerazione dannosa ed assolutamente non supportata dai fatti: non vi è infatti ancora alcuna prova che i documenti diffusi abbiano arrecato danni o compromesso le operazioni del governo americano.

Inoltre, Chelsea ha assunto una posizione di rilievo nella difesa dei diritti della comunità LGBTQ con la sua lotta in carcere per il rispetto dei diritti umani, ed ha mostrato nuovamente come le azioni ed il coraggio dei whistleblower siano fondamentali nella società odierna.

Purtroppo, però, ancora non abbiamo a disposizione un sistema efficiente di protezione per i whistleblower e su questo tema si sono espresse sia le Nazioni Unite, affermando che "i whistleblower sono dei difensori dei diritti umani il cui contributo alla democrazia ed alla legge è immenso", sia la Commissione Europea che ha aperto una consultazione pubblica sulla protezione dei whistleblower fino al 29 maggio.

In attesa di sviluppi per la protezione dei whistleblower, oggi possiamo finalmente festeggiare la libertà di Chelsea e contribuire alla campagna di raccolta fondi per aiutarla con il suo rientro a casa e nella società civile.