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Droga

Un medico spiega perché la ketamina è la sua sostanza preferita

Cosa pensa della ketamina chi la somministra ogni giorno.

Chiedi a dieci persone la loro opinione sulla ketamina e otterrai dieci risposte diverse—perché nella concezione popolare questa sostanza è contemporaneamente un anestetico per cavalli, una droga ricreativa e una cura per la depressione. Ma nonostante le etichette che le sono state affibbiate, l'Organizzazione Mondiale della Sanità considera la ketamina un "farmaco essenziale" e tra le sostanze più sicure ed efficaci note alla scienza. In origine un derivato del PCP, la ketamina possiede una versatilità unica, e sempre più ricerche certificano i benefici derivanti dalla sua somministrazione. Gli ufficiali medici dell'esercito americano ne hanno sempre un po' con sé e io stesso, come medico traumatologo, la somministro spesso ai neonati. Se tutto questo non bastasse, posso arrivare ad affermare che la ketamina è la mia sostanza preferita di sempre.

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Tanto per cominciare, devo spiegare come funziona. L'azione della ketamina sul cervello umano è quella di bloccare il recettore NMDA. Quando questo recettore è bloccato, il sistema nervoso centrale comincia a perdere il controllo. In dosi basse, la ketamina produce un blando stato di ipnosi, di sollievo dal dolore e di alterazione delle percezioni visive e uditive. Dosi più alte creano l'illusione di essere separati dall'ambiente esterno o da se stessi e una blanda paralisi—il ben noto "K-hole." Dosi ancora più alte causano paralisi quasi completa, amnesia e sedazione, ma non intaccano i riflessi respiratori.

Quest'ultima parte è essenziale. A differenza degli altri anestetici, la ketamina non sopprime i riflessi respiratori, per cui il paziente non smette di respirare. (Anche se esiste comunque un effetto collaterale potenzialmente fatale che può insorgere con l'iniezione per endovena: il laringospasmo, una condizione che causa spasmi alle corde vocali e soffocamento. Si tratta di un'eventualità terrorizzante anche per il medico più esperto, perché richiede un intervento immediato e aggressivo al fine di evitare l'arresto cardiaco. Per fortuna capita soltanto nello 0,4 percento dei casi—ma la sola possibilità che capiti dovrebbe fungere da deterrente per chiunque pensi di usare la ketamina senza la supervisione di un medico.)

Insomma, la ketamina non è sempre perfetta. Anzi, spesso non lo è. Gli effetti collaterali più comuni, a parte l'aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, sono la nausea e le vertigini. In corsia, se somministro la ketamina somministro sempre anche un antiemetico. E può anche provocare incubi o sogni particolarmente vividi, e indurre in soggetti perfettamente sani uno stato mentale simile alla schizofrenia. In più, test di laboratorio hanno mostrato che topi a cui erano state fatte iniezioni giornaliere di ketamina per sei mesi erano molto meno bravi a orientarsi all'interno di un labirinto rispetto a topi a cui non erano state fatte e a topi a cui erano state fatte solo per tre mesi. Le analisi hanno mostrato che i loro cervelli riportavano alterazioni, specialmente nelle aree legate all'apprendimento. Anche se i risultati di uno studio sui topi non possono essere applicati a cuor leggero agli uomini, questa ricerca suggerisce che l'uso cronico di ketamina causa danni cognitivi irreversibili.

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La ketamina è stata sintetizzata per la prima volta—dal PCP, da cui differisce solo per qualche atomo—nel 1926, ma è diventata famosa solo dopo che nel 1963 è stata brevettata come anestetico veterinario. La sua forza è stata proprio il fatto che non intaccasse la respirazione, cosa che ne ha favorito l'uso in luoghi come il Vietnam durante la guerra. Grazie alla ketamina si potevano compiere interventi chirurgici decisivi in località remote, dove era impossibile trasportare macchinari per la respirazione artificiale. Sempre la ketamina manteneva stabili le condizioni dei pazienti durante il trasporto in elicottero verso un vero ospedale.

È UN ANESTETICO ADATTO ALLE SITUAZIONI PIÙ ESTREME

La ketamina è oggi usata nelle sale operatorie di molti paesi in via di sviluppo, dove non ci sono macchine per la respirazione artificiale, anestesisti o persino elettricità—proprio come in Vietnam al tempo della guerra. L'OMS l'ha definita uno dei farmaci "più efficaci, sicuri ed economici da utilizzare in condizioni difficili" e ha raccomandato che ogni sistema sanitario ne metta a disposizione.

Inoltre, non ha bisogno di essere conservata a basse temperature. Può essere assunta per via orale sotto forma di pastiglie, iniettata in intramuscolo o somministrata per endovena. Il fatto che sia così facile da trasportare, conservare, somministrare eccetera la rende l'anestetico ideale per qualsiasi operazione in ogni parte del mondo.

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È UN ANESTETICO DA COMBATTIMENTO

Ma la ketamina è anche un anestetico "da guerra." Ho fatto il tirocinio al Los Angels County Medical Center, uno dei reparti di traumatologia più affollati degli Stati Uniti. La marina militare americana ci manda i suoi medici per addestrarli prima di una missione. E i medici militari americani si portano sempre dietro alcune dosi di ketamina.

Ho chiesto a un medico dei marine, che ha voluto rimanere anonimo, che uso si fa della ketamina nell'esercito. "Nei casi di soldati gravemente feriti, ad esempio quelli da amputare, usiamo massicce dosi di ketamina non solo per tranquillizzare e distrarre il sondato, ma anche per anestetizzarlo e per lenire il dolore," mi ha detto. "In più la ketamina aumenta i battiti cardiaci e la pressione sanguigna, il che aiuta a ridurre la perdita di sangue. E un soldato in K-hole è molto più facile da trasportare lontano dai pericoli." In altre parole, la ketamina è l'anestetico "da guerra" perfetto. Io stesso uso la ketamina come sedativo quando mi capita di avere a che fare con vittime di colpi d'arma da fuoco, incidenti d'auto particolarmente violenti, e per tutti i traumi in cui c'è un grosso sbalzo di pressione sanguigna.

SI POSSONO MANDARE IN K-HOLE ANCHE I BAMBINI

Molti dei miei amici fuori dall'ambiente medico rimangono impressionati quando dico loro che molto spesso mi capita di mandare dei bambini in K-hole. Davvero, è una cosa che capita quasi ogni giorno. I bambini spesso si infilano cose nelle orecchie, si fanno tagli profondi, rompono arti e semplicemente non riescono a stare fermi. Settimana scorsa ho avuto a che fare con un neonato che si era infilato una conchiglia in profondità dentro l'orecchio. Dato che piangeva e scalciava, era impossibile rimuovergliela mentre era sveglio. Dopo avergli dato della ketamina, è stato un gioco da ragazzi.

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Una precauzione da prendere con i bambini è che la ketamina potrebbe causare loro un bad trip. Il modo più facile per evitarlo è di far venire in mente al bambino una serie di ricordi positivi immediatamente prima della somministrazione. Se li mandi in K-hole felici, si risveglieranno felici.

È UTILE PER I PEGGIORI CASI DI ASMA

L'asma è una malattia causata da vie respiratorie ristrette e sovraccariche che non riescono a portare abbastanza aria nei polmoni. La ketamina ha un effetto collaterale interessante: apre le vie respiratorie. Viene usata solo in casi di asma particolarmente gravi, in cui il paziente è in pericolo di vita, perciò non è il caso di sostituirla a un normale inalatore. In dosi basse serve anche a calmare un paziente in iperventilazione.

RIDUCE IL DOLORE

La traumatologia è un reparto pieno di ossa rotte e infortuni particolarmente dolorosi, ma uno dei casi peggiori che mi siano mai capitati è stato quello di un ragazzo che era stato investito da un semiarticolato. Gli aveva strappato via tutta la pelle, dall'addome al ginocchio, e diversi muscoli erano completamente scoperti. Ovviamente il dolore che provava era fortissimo, talmente forte che diverse dosi di morfina e oppiacei non erano bastate a lenirlo. Avevo due possibilità: mandarlo in coma farmacologico e attaccarlo a un respiratore artificiale o provare con la ketamina. Ho scelto la seconda e ha funzionato perfettamente. Il dolore è passato e quando in corsia sono arrivati i suoi familiari è stato persino in grado di conversare con loro.

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Si può usare la ketamina anche per controllare il dolore post-operatorio. Diversi studi mostrano che quando la ketamina viene somministrata prima o durante un'operazione, riduce il consumo di morfina e diminuisce il dolore.

Inoltre è efficace anche contro i dolori cronici, che sono debilitanti e possono essere difficili da trattare. Ad esempio per i dolori neuropatici, un tipo di dolore cronico molto diffuso provocato da danni ai nervi o ai neuroni del sistema nervoso periferico. Anche questi nervi periferici contengono recettori NMDA, che la ketamina blocca. Gli antidolorifici tradizionali a base di oppiacei causano grande dipendenza, mentre altri farmaci utilizzabili contro il dolore, come gli antidepressivi, hanno una percentuale di successo che si attesta intorno al 30-40 percento.

Gli specialisti stanno facendo ricerca sull'uso di basse dosi di ketamina per trattare diverse sindromi che causano dolori neuropatici, tra cui l'emicrania cronica, la fibromialgia, la sindrome dell'arto fantasma e i danni alla spina dorsale. I primi risultati mostrano un alleviamento del dolore per circa tre mesi nei pazienti a cui viene somministrata una dose bassa di ketamina per 100 ore di fila o per quattro ore al giorno per due settimane.

AIUTA A COMBATTERE LA DEPRESSIONE

Solo negli Stati Uniti ci sono stati oltre 50 test clinici per studiare il rapporto tra la ketamina e la depressione. La ketamina ha dimostrato di avere effetti antidepressivi particolarmente rapidi ed è stata usata per combattere casi di depressione resistenti a ogni altro trattamento, specialmente in pazienti con tendenze suicide. Gli effetti antidepressivi cominciano già 40 minuti dopo la somministrazione.

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SUL SUO USO RICREATIVO

La ketamina è sempre più popolare come droga ricreativa, specie in CinaRegno Unito e Kenya. Inalata o ingerita alle feste o assunta intramuscolo, gli effetti che cerca chi ne fa uso includono la derealizzazione—l'impressione che il mondo che ti circonda non sia reale—le allucinazioni visive, una maggior consapevolezza dei suoni e dei colori e l'euforia. La dose con cui si possono ottenere questi effetti varia da persona a persona. Solo che mentre in sala operatoria io so precisamente quanta ketamina sto somministrando a un paziente, quando se ne fa uso ricreativo si sta sempre assumendo una droga illegale di cui non si conoscono la purezza e il taglio, per cui non si può mai sapere davvero quello che si sta prendendo.

E senza sapere quanta ketamina si sta prendendo, è molto facile prenderne troppa e andare oltre gli effetti di derealizzazione desiderati per finire in un vero e proprio K-hole. O peggio, ancora più in là, fino alla sedazione e la totale amnesia. In ogni caso, che la droga venga inalata, ingerita o iniettata, gli effetti non duramo mai più di due ore.

La ketamina che si usa come droga ricreativa è spesso tagliata con altre sostanze come lo sciroppo per la tosse e l'MDMA. Per esperienza personale, posso dire che le morti collegate all'uso di ketamina sono spesso il risultato dell'assunzione anche di altre droghe—molto spesso involontaria.

A differenza di altre sostanze come l'eroina e l'alcol, l'abuso cronico di ketamina non dà alcuna dipendenza fisica, ma crea una dipendenza psicologica che è molto difficile da combattere. In più, chi abusa di ketamina spesso se la inietta in endovena—il che oltre a far rischiarare il soffocamento per ilaringospasmo può causare anche il collasso del fegato, disfunzioni renali e, in casi estremi, la morte.

RESTA UNA SOSTANZA CONTROVERSA

Il maggior produttore mondiale di ketamina è la Cina, e nel sudest asiatico l'abuso di questa sostanza a scopo ricreativo è esploso negli ultimi anni. Nonostante tutti i suoi lati positivi dal punto di vista medico, la Cina ha proposto di spostare la ketamina dalla Tabella III alla Tabella I della classificazione internazionale delle droghe—ossia tra le sostanze senza alcuna rilevante applicazione medica e un alto potenziale di abuso. Le sostanze nella Tabella I sono soggette a controllo a livello internazionale e non semplicemente nazionale, il che farebbe sì che la ketamina venisse considerata al pari di LSD, peyote, MDMA, mescalina e—paradossalmente—marijuana.

Un cambiamento del genere provocherebbe restrizioni internazionali nella regolamentazione della ketamina e una grande diminuzione nella sua produzione. Insomma, potrebbe non essere più disponibile a scopi medici e veterinari sia in Occidente che, a maggior ragione, in molti paesi in via di sviluppo. Organizzazioni come l'OMS e le associazioni veterinarie internazionali si oppongono strenuamente a questo cambiamento di classificazione, citando il fatto che i benefici medici della ketamina sorpassano di gran lunga le conseguenze negative del suo abuso. Il dibattito è ancora in corso, e per ora la Cina non è riuscita nel suo intento.

La ketamina ha così tanti usi e ha salvato così tanti miei pazienti dal dolore e persino dalla morte che non potrei immaginare di lavorare in un ospedale in cui non fosse disponibile. È una sostanza così versatile che se mi ritrovassi da solo su un'isola deserta—o se dovessi scappare da qualche parte lontano dalla civiltà per sfuggire a un'apocalisse causata da Trump—sarebbe l'unica sostanza che mi assicurerei di portare con me.

Thumbnail via Wikimedia Commons. Questo articolo è tratto da Tonic.