Cosa significa oggi resistere, in foto

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Cosa significa oggi resistere, in foto

L'agenzia fotografica NOOR festeggia il suo decimo anniversario con una selezione di foto di persone che non si sono arrese.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT

A questa storia che forme di autoritarismo e razzismo permangano ancora in ogni parte del nostro pianeta vorremmo rispondere come il tizio nella foto qui sopra, scattata negli anni Novanta da Nina Berman durante una manifestazione contro il KKK.

Oggi Berman fa parte di NOOR, un'agenzia fotografica internazionale che in questi giorni ha selezionato dai suoi archivi 13 immagini a tema "resistenza nel mondo" per fare qualcosa di speciale in occasione del suo decimo anniversario.

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Siccome a noi le foto e le foto di persone che determinano se stesse—tanto negli Stati Uniti quanto ovunque—piacciono assai, abbiamo pubblicato un po' di scatti da questa selezione, con testimonianze annesse dei fotografi che ne spiegano il significato.

Queste foto e altre foto del progetto #Resist sono acquistabili a questo indirizzo fino al 16 febbraio. Una percentuale del ricavato verrà donata al Center for Constitutional Rights .

Sierra Leone, 2003  — Pep Bonet © NOOR

"Kalone è un calciatore della Nazionale del Sierra Leone per persone disabili. Qui sta facendo stretching in spiaggia, durante gli allenamenti. La sua squadra è composta interamente da calciatori con una sola gamba e portieri con un solo braccio. Mutilati dai machete del Fronte Rivoluzionario Unito, oggi vivono tutti nel campo di Murray Twon, che ospita le vittime delle atrocità commesse durante la guerra civile.

Resistere. Invece di darsi per vinti a causa della società che li ha abbandonati, resistono al loro destino e alle conseguenze di una lunga guerra. La resistenza è ciò che li ha resi più forti.

Resistere. Per alcune persone è l'unica opzione."

Altamira, Brasile, 2012 — Yuri Kozyrev © NOOR

"Martedì 9 ottobre, circa 80 'guerrieri' in assetto da guerra—armati di archi e frecce, clave e lance—hanno occupato il cantiere dell'impianto idrologico di Belo Monte sul fiume Xingu, un affluente del Rio delle Amazzoni, in Brasile. Nel corso di quello che è stato un vero e proprio assalto, i nativi hanno cacciato 900 operai e preso il controllo di un gran numero di camion e ruspe."

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Russia, 2014 — Robin Hammond © NOOR

"'D' e 'O', entrambe russe, sono state aggredite per aver osato camminare per strada mano nella mano. Farsi ritrarre per 'Where Love Is Illegal', una campagna contro l'omofobia, è stato un modo per sfidare chi vuole negare il loro amore e la loro identità.

Mi hanno insegnato una cosa importante: la più grande forma di resistenza è il coraggio di essere se stessi."

Johannesburg, Sudafrica, 2012 — Benedicte Kurzen  © NOOR

"Se c'è un uomo la cui intera vita è stata dedicata alla resistenza, quello è Nelson Mandela. Col pugno alzato, ha dato a questa parola un nuovo significato: quello di spingersi oltre l'odio, il razzismo, il tribalismo, l'ingiustizia e l'egoismo. Oggi la sua figura è contestata, e la sua eredità in patria è stata messa in discussione, ma possiede un'aura innegabile. Ho avuto la fortuna di fotografarlo un paio di volte, ed emanava un'aura spessa come una corazza. Ho capito che la cultura della resistenza è sia politica che individuale. Anche solo con uno sguardo, Mandela ti dava fiducia nel fatto che potevi, e dovevi, dare il meglio di te. Amandla!"

Territori palestinesi occupati, 2013 — Tanya Habjouqa  © NOOR

"La capacità di trovare qualcosa con cui divertirsi è una caratteristica dell'essere umano… e può essere una forma di resistenza: lo spirito umano non può cibarsi solo di miseria e drammi. Queste 'Amazzoni' mi hanno lasciata paralizzata, per la grazia e fierezza con cui si allenavano proprio di fianco al muro—il panorama principale dal loro campus.

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Qui, tensione e aggressività sono sempre presenti, nella vita degli studenti. Ed è bello vederli andare oltre. Un orribile muro impedisce loro di vedere Gerusalemme, di mantenere vivi i legami familiari e amicali, di raggiungere una stabilità economica, e di godere di una, altrove data per scontata, libertà di movimento."

Brasile, 2012 — Sebastian Liste © NOOR

"Durante quattro secoli di tratta degli schiavi, con le sue tensioni e lotte di classe, migliaia di schiavi fuggirono dalle piantagioni europee per creare quilombos in Brasile. In origine quilombo significava 'posto in cui sei con dio', e denotava organizzazioni territoriali di origine africana che fungevano da rifugi dalla violenza della schiavitù. Ovunque fiorisse la schiavitù, fioriva anche la resistenza. Anche se minacciati dalle fruste, ribellandosi gli schiavi costruirono degli spazi di autonomia.

Alcuni schiavi fuggirono per vivere in comunità che si opponevano all'istruzione forzata. Lì ricrearono le proprie tradizioni di musiche e danza, da cui poi trae origine la famosa samba. Queste comunità alternative cercavano di riprodurre l'Africa in America. I membri erano tutti uguali e liberi, proprio come in patria.

In questo periodo di mutamenti su scala mondiale, voglio che tutti ricordino che la samba è nata da esperienze difficili, e che bisogna danzare in nome della speranza per tutte le persone che vivono in condizioni di oppressione."

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F*ck the KKK, USA, 1990 -  Nina Berman © NOOR

"Quando il Ku Klux Klan ha deciso di manifestare intorno a un campo da baseball in una cittadina nel sud del New Jersey, sul luogo si è presentata anche una folla di contro-manifestanti. Mentre i membri del KKK con le loro tuniche sventolavano le bandiere confederate, la folla, guidata da molti studenti di colore, li ha respinti oltre la recinzione del campo, sulle tribune. La contro-manifestazione era numericamente superiore, e i membri del klan erano visibilmente intimoriti. Coi loro slogan, questi ragazzi hanno cacciato i suprematisti dal campo e dalla cittadina.

È stato un onore assistere a un movimento di resistenza così bello, in cui dei giovani sono scesi in campo in prima persona per difendere la loro dignità e quella dei loro antenati."

Kabul, Afghanistan, 2012 — Andrea Bruce © NOOR

"In una stanza affollata e pregna di sudore, alcune ragazze si allenano intorno a me. Scagliano pugni contro la loro immagine riflessa in uno specchio rotto. In Afghanistan, come in molte altre parti del mondo, le donne combattono sul ring ma anche contro i ruoli tradizionali e le barriere culturali. Sadaf Rahimi, della squadra olimpica afghana, si allena nel Kabul Olympic Stadium.

Vivendo la loro passione, la pratica stessa di questo sport diventa una forma di resistenza."