A cinque settimane dall’inizio delle Olimpiadi, gli addetti al primo soccorso di Rio de Janeiro stanno cercando di far sentire le proprie lamentele per i ritardi nel pagamento degli stipendi e per le misere condizioni lavorative.
“Benvenuti all’Inferno,” è la scritta in inglese rivolta ai visitatori che compare su uno striscione esibito lunedì 27 giugno all’aeroporto della città da un gruppo di poliziotti, pompieri e paramedici. “Chi viene a Rio de Janeiro non sarà al sicuro.”
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Un messaggio simile è stato dipinto su un ponte lungo la strada principale della città. “Benvenuti,” recita la scritta, anche in questo caso in inglese. “Non abbiamo ospedali.”
Il governatore di Rio Francisco Dornelles non è apparso più ottimista, quando lo stesso lunedì ha detto al giornale O Globo che il carburante per le auto della polizia terminerà nel giro di una settimana se il governo federale non contribuirà con gli 860 milioni di dollari (pari a circa 776 milioni di euro) che all’inizio di giugno aveva garantito per le Olimpiadi.
I fondi federali extra erano stati promessi un giorno dopo che Dornelles aveva parlato di “uno stato di calamità pubblica,” a causa della mancanza di denaro per pagare gli stipendi statali e i servizi pubblici.
Dornelles ha inoltre espresso preoccupazione per il trasporto dei 500mila visitatori previsti in città, dal momento che il progetto di ampliamento della metropolitana fino alla sede principale dei Giochi ancora non è pronto.
“Sono ottimista per quanto riguarda i Giochi, ma il mio dovere è illustrare quella che è la realtà,” ha detto Dornelles nell’intervista. “Possiamo ospitare delle Olimpiadi grandiose, ma se non prendiamo alcune misure potrebbe essere un gigantesco fallimento.”
L’attuale ondata di pessimismo che aleggia sui Giochi di Rio è cresciuta di mese in mese all’interno di un contesto di profonda recessione in continuo peggioramento, ed è stata alimentata da una serie di annunci e di incidenti.
A marzo, il governo statale ha annunciato un taglio di 500 milioni di dollari (circa 451 milioni di euro) al proprio budget per la sicurezza, sollevando così dubbi sulla capacità delle autorità di far fronte a potenziali minacce terroristiche durante le Olimpiadi.
Ad aprile, parte di una pista ciclabile rialzata sulla costa costruita apposta per l’evento è crollata nel mare. A maggio, un gruppo di esperti internazionali ha firmato una lettera aperta chiedendo all’Organizzazione Mondiale per la Sanità di insistere affinché il Comitato Olimpico posticipi o trasferisca i Giochi di Rio di fronte alla minaccia rappresentata da Zika, un virus trasmesso dalle zanzare molto diffuso in Brasile.
Si prevede che giocherà un ruolo anche la crisi politica del paese. Infatti, tre giorni prima della cerimonia di apertura del 5 agosto, il senato brasiliano dovrà decidere se mettere in stato d’accusa il presidente Dilma Roussef, sospesa dal senato stesso lo scorso maggio.
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