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Finiti gli scontri, il pulmann con i migranti comincia a muoversi a passo d'uomo verso l'ex scuola, scortato a vista dalla polizia. I cronisti sul posto riportano che, al passaggio del bus, i residenti lanciano qualche sasso. Sul Fatto Quotidiano si parla anche di "un coro di insulti razzisti, saluti romani, minacce e da un lancio di bottiglie." CasaPound, con la consueta delicatezza, pubblica a caldo questo status su Facebook.
Il trasferimento all'interno della struttura è completato intorno alle 14.40. Ora come ora, la situazione pare essersi raffreddata; ma che la questione sia lontana dall'essere risolta lo dimostrano le grida di alcuni residenti: "Tanto je menamo dopo!"Paradossalmente, quello che è successo a Casale San Nicola non è nemmeno la notizia peggiore della giornata. Da poco, infatti, è iniziato lo sgombero della palazzina a Quinto di Treviso: i migranti, ha comunicato la prefettura di Treviso, saranno trasportati in una caserma. I cittadini di Quinto, che hanno detto di sentirsi "profughi a casa loro," hanno insomma "vinto."In un clima del genere—in cui una gestione effettivamente disastrosa dell'accoglienza presta il fianco alle strumentalizzazioni di Lega Nord ed estrema destra—il messaggio degli avvenimenti di questi giorni non potrebbe essere più devastante: bruciare i mobili, assaltare gli appartamenti e protestare violentamente contro i migranti è una pratica politica non solo ormai sdoganata, ma terribilmente efficace.Thumb via Twitter. Segui Leonardo su Twitter