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A8N2: Il sesto numero di vice dedicato alla moda

L’uomo si giudica dalle scarpe

Igor è un ballerino, performer, attivista della moda e designer, e produce le scarpe più originali e assurde che abbiamo mai visto.

Foto d’archivio per gentile concessione di Igor Dewe Igor a Montmartre, Parigi. Indossa le sue scarpe fatte di latta e un mucchio di tessuti recuperati, accompagnati da una veste tradizionale croata. Igor Dewe è quell’iniezione di gioia di cui la capricciosa e seriosa industria della moda ha bisogno: un capellone francese di 21 anni che ha acquisito notorietà vestendosi con pantaloncini di Lycra arcobaleno, scarpe con la zeppa e un cappello turco e mettendosi a insaponare, muovendo sensualmente i fianchi, le limousine dei giornalisti rimasti bloccati durante la Settimana della Moda di Parigi. Igor è un ballerino, un performer, un attivista della moda e un designer, e produce le scarpe più originali e assurde che io abbia mai visto. Stiamo parlando di zeppe alte 40 cm fatte di frutta, lattine, castelli di sabbia, candele di cera e foglie. E non solo produce queste scarpe, tutte fatte con le sue mani, ma realizza anche capi d’abbigliamento e performance artistiche altrettanto sconvolgenti. Per la cronaca, una volta si è attaccato uno spremifrutta fra le gambe, e ha invitato la gente ad assaggiare la dolce bontà che sgocciolava attraverso un tubicino di plastica. Vorremo parlare con Igor per il bene delle triste anime del mondo della moda — e del mondo in generale. VICE: Ciao Igor! Ma come ti vengono in mente le idee per le tue scarpe assurde?
Igor Dewe: Non lo so. Mi diverto con qualsiasi cosa che trovo e lavoro parecchio coi concetti. Ho iniziato a fabbricare scarpe perché non potevo più permettermi di comprare quelle di Yves Saint Laurent o Christian Louboutin. Ho creato il primo paio da un pezzo di legno, e poi ne ho fatto un altro paio con delle lattine. Mio padre ha un laboratorio dove assembla pezzi di aeroplani; ho usato la sua attrezzatura per creare scarpe forti, architettoniche, mascoline. Quindi pensi che un uomo possa indossare dei tacchi e sembrare comunque virile?
Sì! Ad esempio, consideriamo le scarpe ortopediche. Funzionano benissimo per le persone che hanno piedi con qualche deformazione. Penso che sia un concetto interessante; non puoi dire con certezza dove si trovi il piede, quindi puoi allungare la sagoma senza che nessuno lo sappia. Credo che sia geniale—ti permettono di modificare il tuo corpo in base ai tuoi desideri. Mi piacerebbe avere delle gambe lunghe e bellissime, ma un paio di scarpe ortopediche realizzate solo per me costerebbe circa 6000 euro! Per questo ho deciso di creare la mia versione personale. Ma come si fa, esattamente, a camminare su tacchi di 40 centimetri?
In realtà è abbastanza facile, ma possono risultare pesanti, e a volte mi provocano delle ferite. Mi piace il fatto che camminare con queste scarpe diventi una sorta di sfida. Non ho paura di cadere, non ci penso. Però a volte devo tornare a casa perché sono ricoperto di sangue e non riesco più a camminare. Le tue scarpe sono in vendita?
Non posso venderle, sono fragili e ci vogliono anni per costruirle. Perché fai tutto questo, se non esiste alcuno scopo commerciale?
Quando vedo le fotografie delle mie esibizioni, mi viene da pensare: ”Ma sono matto? Perché l’ho fatto?!” Immagino sia una sorta di bisogno psicologico di esibirsi e creare. Se non sfido me stesso, se non realizzo le scarpe che ho disegnato o non faccio una performance o un video, mi sento depresso, un fallito. È un istinto, un’attrazione sessuale. Quando ti stai esibendo per la strada non sai che cosa può accadere, è questa botta di adrenalina che cerco. Mi fa sentire vivo. Igor dice di indossare le scarpe di metallo (in alto a destra) per le orge con i suoi amici robot, mentre indossa le scarpe candela (in alto a sinistra) per pregare e chiedere perdono per i suoi peccati. Gli ci sono voluti due giorni per costruire le sue scarpe di frutta (in basso), che potete vedere sul video “Selling My Juice”. C’è qualcuno che ti rappresenta? Un agente o una galleria?
No. Mi piacerebbe avere visibilità, ma non sono molto bravo con la comunicazione e il marketing. Dai, sei un genio del marketing. L’ esibizione che hai fatto al termine della sfilata di Galliano per Dior, dov’eri vestito come un imperatore romano con delle scarpe altissime, tenevi dei fiori e una scritta che diceva “Il re è andato” è stata una trovata pubblicitaria brillante. Devi averci ragionato sopra parecchio.
Nonostante Galliano abbia detto delle cose orribili e si sia meritato ciò che gli è successo, volevo comunque rendergli omaggio per ciò che ha fatto. Galliano e Jean Paul Gaultier sono i miei stilisti preferiti, perché riportano alla ribalta il folklore e le culture dimenticate grazie a un mix tra il moderno e l’etnico. Alcuni degli amici di Galliano sono venuti a ringraziarmi. Non so se Galliano mi abbia visto, ma la notizia è comparsa su parecchi giornali. Persino Boy George mi ha dedicato un post sul suo blog. Perché hai iniziato a fare queste performance, se non avevi intenzione di promuovere la tua linea di calzature?
Un paio di anni fa ho conosciuto dei nuovi amici, e abbiamo iniziato a frequentare un sacco di feste. Alla fine si sono trasferiti nel mio appartamento. Così ho conosciuto Maja Bergoström, che si occupa dei miei video. Ci servivano soldi per pagare l’affitto, quindi abbiamo iniziato a esibirci con il nome di House of Drama. Ci siamo esibiti in discoteche, fiere d’arte, eventi del mondo della moda, e persino al Festival di Cannes. Mi esibisco ancora con loro, ma mi piace avere anche i miei progetti personali. Qual è stata la tua prima performance da solo?
Money Mercy, nella quale chiedevo l’elemosina al lato delle passerelle durante la Settimana della Moda di Parigi, vestito con abiti zingareschi—e folkloristici—e scarpe con zeppa di Nina Ricci. Adoro la moda, ma la Settimana della Moda è diventata una farsa, un enorme evento commerciale con polizia che sorveglia e alti livelli di sicurezza. Ho sentito la necessità di protestare, macchiare quel perfetto universo di lusso e bellezza, dove viene invitata solo l’élite, e riportarla alla realtà. Volevo ricordare alle persone che la moda esiste anche fuori, sulla strada. La seconda esibizione era invece una protesta contro i caporedattori e i giornalisti di moda che pensano di essere delle star e arrivano in limousine. Ho pensato: “Gli voglio sfasciare le macchine!” Stai parlando dell’esibizione documentata nel video Fashion Carwash? Amo quel video! Specialmente il momento in cui la guardia del corpo ti getta addosso una secchiata d’acqua.
Si, sono nate delle scaramucce tra me e la guardia. La moda è diventata troppo seria e noiosa. Voglio riportare un po’ di umorismo. Ho notato che tutte le tue esibizioni sono interattive. Coinvolgi i passanti.
Si, l’interazione col pubblico è importante. Mi piace lavorare per la strada e testare le reazioni delle persone. Possono risultare infastidite, adirate, felici o incuriosite, e questo crea una sorta di connessione che mi piace.
Ci sono voluti anni per raccogliere tutte le conchiglie usate per realizzare queste scarpe, e interi tubetti di supercolla per renderle resistenti, ma nonostante ció si sono dissolte la terza volta che ha messo i piedi nell’acqua. L’unica testimonianza di questo modello è nel video “The Little Sand Castle”. È divertente il fatto che molte delle tue performance si svolgano a Parigi, i cui abitanti sono noti per detestare chi si mette in mostra di proposito.
È vero, l’atmosfera parigina non è molto amichevole. Mi sembra che le persone siano diventate più misteriose, e tutto ciò mi spaventa. Sembra che stia per arrivare qualcosa di oscuro; forse è solo la crisi economica, ma ho come il presentimento che il fascismo stia per tornare. Mi esibisco solo quando ne ho il coraggio. Spesso sono depresso e mi sembra che nessuno abbia bisogno di me. Abbiamo assolutamente bisogno di te.
Quando viaggio mi esibisco sempre. È un ottimo modo di conoscere un nuovo paese. L’ultima volta che sono stato a New York mi sono esibito ogni giorno, ed è stato bellissimo perché le persone erano molto positive. Mi sembrava di essere Topolino. Mi piacerebbe tornarci, ma per il momento non posso, dato che di recente ho passato una notte in carcere dopo una delle mie esibizioni all’Art Basel di Miami. Sei stato arrestato? Perché?
Sì, è stato orribile. Dovevo esibirmi durante una serata in un hotel in collaborazione con Le Baron [un nightclub parigino], ma c’erano talmente tante persone fuori che non sono riuscito ad entrare. Ho provato a intrufolarmi dall’entrata di servizio, ma le guardie mi hanno buttato violentemente a terra. Poi sei uomini della sicurezza sono arrivati e mi hanno tenuto fermo. Quando è arrivata la polizia ho cercato di spiegare cos’era successo, e che mi sarei dovuto esibire, ma hanno detto che non gli interessava e che “in questa città non si indossano zeppe del genere per strada.” Dopodiché mi hanno buttato in cella. Ti hanno messo dentro perché portavi dei tacchi alti?
Si, è assurdo. Ti capita spesso di essere aggredito dalla polizia e dagli agenti di sicurezza durante le tue performance?
Si, sempre! E’ una cosa noiosa e stancante, e adesso devo anche avere un’autorizzazione per esibirmi. Ma si tratta di scarpe e vestiti. Non puoi vestirti come vuoi?
No. Persino se indossassi un tappeto e una minigonna proverebbero ad arrestarmi perché sono “nudo”. Ma non sono nudo! Mi piace protestare anche per cause politiche, ma mi ritrovo sempre ad avere problemi con la polizia. L’ultima protesta politica alla quale ho partecipato è stata la mia performance del Grève de Vêtements Pour Sauver la Grèce [Sciopero dei Vestiti per Salvare la Grecia], dove mi aggiravo vestito in stile greco antico, con foglie, fiori e zeppe. Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Non lo so. Sto cercando di chiedermi cosa voglio fare, ma è difficile. Quando riguardo le mie creazioni penso che magari, un giorno, potrei esporle in una mostra, insieme ai video. Sarebbe carino. Per vedere altri modelli di Igor e alcuni dei suoi video esilaranti, visitate www.igordewe.com.