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"La forza della sua candidatura ha sorpreso tutti, anche me," esordisce al telefono Stille. "Per capire cosa comporta bisogna partire da dove nasce: è la dimostrazione che il malumore e lo scontento di una parte importante della popolazione è più forte del previsto, e che c'è una ribellione dentro il partito repubblicano nei confronti del suo establishment. Il bacino elettorale di Trump si sente abbandonato dagli eventi degli ultimi trent'anni," continua.Il bacino elettorale a cui fa riferimento Stille è da ricercare nell'uomo di etnia bianca, con un reddito medio basso e senza un'istruzione universitaria. Le ragioni del sentimento che spingono questo tipo di elettorato a votare Trump, mi spiega Stille, consistono nel fatto che in America quella specifica categoria ha oggettivamente perso terreno negli ultimi decenni—in termini di stabilità economica e lavorativa—rispetto ad altri gruppi o minoranze che al contrario hanno registrato importanti progressi.With millions of dollars of negative and phony ads against me by the establishment, my numbers continue to go up. Can anyone explain this?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)18 marzo 2016
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A far discutere fin dagli inizi della sua campagna elettorale sono sicuramente le dichiarazioni rilasciate sul Messico, responsabile secondo il candidato di inviare agli USA stupratori e droga e contro il quale si dovrebbe costruire un muro. Trump ha inoltre messo in discussione i rapporti commerciali con Cina e Giappone e, solo l'altro ieri, criticato la NATO mettendone in discussione l'utilità e l'adesione degli Stati Uniti all'organizzazione.….likewise, billions of dollars gets brought into Mexico through the border. We get the killers, drugs & crime, they get the money!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)13 luglio 2015
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"D'altra parte sono tutte esternazioni, in un certo senso è un po' come Berlusconi: quello che lui offre è se stesso e ci dice 'se ci fossi io a trattare con i cinesi tutto sarebbe diverso.' Però non spiega come tutto sarebbe diverso. Lui è l'uomo forte che è in grado di trattare e arrivare a risultati migliori, ma non dice niente sul come e quali," mi dice Stille.Do you all remember how beautiful and safe a place Brussels was. Not anymore, it is from a different world! U.S. must be vigilant and smart!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump)22 marzo 2016
Ma in concreto, quanto ci riguarda Trump, e cosa significherebbe una sua vittoria? Se nelle scorse settimane si sono susseguiti paralleli tra Trump e Berlusconi—anche se nel paragonare i due, mi dice Stille, che ha dedicato un articolo al tema, "è importante ricordare che se Berlusconi ha fatto ingenti danni solo all'Italia, i danni di Trump sarebbero su scala internazionale"—l'attenzione riguarda anche le forze populiste che muovono la politica di entrambi i paesi."In un certo senso i due fenomeni [quello delle forze populiste in Italia e di Trump], sono legati. Una sua elezione sicuramente non nuoce a quelle altre forze, penso alla Lega e al M5S. Sono fenomeni molto, molto simili. Se uno vuole capire il fenomeno Trump basta guardare in casa."Anzi: secondo Stille, il fatto che l'Italia abbia già vissuto dinamiche simili fa sì che qui Trump venga visto come una cosa normale, con la conseguenza di abbassare il livello di attenzione. "I movimenti populisti sono fenomeni che dipendono più da situazioni nazionali che internazionali," conclude Stille, "ma che sicuramente potrebbero essere rafforzati da una vittoria di Trump."Segui Flavia su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: