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reportage

Produci, rottama, crepa

A causa della concomitanza tra la crisi finanziaria del 2007 e l'aumento globale dei prezzi dei metalli, lo scrapping è esploso in tutte le città d’America e specialmente a Cleveland, che vanta il più alto numero di furti di metallo pro-capite del...

Shorty Rock per le strade del Central, il quartiere-epicentro del mercato degli scarti di Cleveland. Foto di Peter Larson.

In un afoso pomeriggio di luglio mi sono ritrovato a entrare illegalmente in un capannone abbandonato nella parte est di Cleveland. Ero nel bel mezzo di un corso intensivo sui furti di metallo tenuto da Jay Jackson, un uomo vestito come un idraulico, con un cappello da baseball blu spiegazzato in testa e un fisico muscoloso che contraddiceva il suo passato da tossicodipendente. Oggi, la sua vita ruota ancora attorno all’acquisizione di beni illegali, ma non quelli fumati, sniffati o iniettati: Jay si guadagna da vivere rubando rame e acciaio da costruzioni abbandonate, intrufolandosi furtivamente e vendendo il suo malloppo agli sfasciacarrozze per guadagnare soldi facili.

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“Essere uno scrapper [ferravecchio] è come essere un imprenditore," mi racconta mentre passiamo velocemente attraverso uno squarcio in una delle pareti del magazzino. “È un lavoro come un altro e ci puoi fare quanti soldi vuoi”.

Quel giorno avevo usato Google Street View per tracciare la nostra gita attraverso l'epicentro del fiorente commercio di rottami della città, nel quartiere conosciuto come Central (anche se, a dispetto del nome, si trova ad est). L'edificio dove io e Jay ci siamo intrufolati però era completamente diverso da quello che avevo visto sul mio computer. La foto di Google, scattata nel 2009, mostra un ufficio vuoto e ordinato con quasi tutte le finestre intatte e robuste tavole di legno a bloccare i vari ingressi. Adesso invece sembra la scena di un bombardamento con droni in Afghanistan: tutte le finestre distrutte, tutte le entrate squarciate, e sul pavimento la carcassa puzzolente di un roditore. Il controsoffitto era stato strappato via rivelando i solchi in cui la ventilazione, le tubature e i cavi serpeggiavano attraverso l'edificio. Non riuscivo a credere di essere a dieci minuti dagli stadi, dai grattacieli e dalle gastronomie raffinate di Cleveland.

A me quel posto sembrava una discarica, ma per Jay era un tesoro di proporzioni sconosciute. “Potrei venire con la mia fiamma ossidrica e tagliare via quella scatola di acciaio” mi ha detto, camminando in punta di piedi e criticando il lavoro degli altri scrapper che avevano già saccheggiato il posto, iniziando una solfa sui modi "corretti" di smembrare l'edificio.

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Jay mi ha spiegato che lui e i suoi colleghi non operano con il metodo della toccata e fuga; lavorano in squadra e vivono per settimane negli edifici abbandonati come questo per smontare meticolosamente ogni metro quadro di valore. Uno scrapper come Jay può ricavare circa un paio di migliaia di dollari da un grande bottino. I ladri di metallo che operano con questo metodo sono così bravi a tirare via le cose che è capitato che il comune abbia dovuto sostituire le travi di sostegno dagli edifici per evitare crolli disastrosi. Jay, per sua stessa ammissione, mi ha detto di essere nel “business della decostruzione”—e a Cleveland questo business è molto fiorente.

Come molti beni marginali di questa economia tumultuosa, la fortuna degli scrapper di Cleveland è una diretta conseguenza della sfortuna dei proprietari delle case e delle aziende della città. Tra il 2000 e il 2008, la contea di Cuyahoga (di cui fa parte anche Cleveland) ha collezionato il maggior numero di pignoramenti pro capite nel paese—circa 80.000 case sono state pignorate dalle banche, quasi un’abitazione su otto. Interi isolati sono stati abbandonati o venduti a enti finanziari, che a loro volta hanno lasciato queste case sfitte.

Il lato est della città, cuore dell'industria dello scarto nonché parte più colpita dalla recessione, ricorda la bocca marcia di un drogato di metanfetamine: le strutture fatiscenti e gli spazi "sdentati" erano una volta case e uffici di molti abitanti dell'Ohio. Ad oggi si contano più di 16.000 proprietà vuote, tutte piene di materiale redditizio che non aspetta altro di essere strappato via: rivestimenti in alluminio, apparecchi metallici, fili di rame e impianti idraulici.

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Jay Jackson attraversa un passaggio segreto di Wilkoff and Sons, uno dei più grandi depositi di rottami di Cleveland. Comprano il metallo dai piccoli fornitori, lo sminuzzano e lo spediscono in tutti gli Stati Uniti e oltreoceano. Jay dice che spesso ruba da questo deposito e rivende la merce alla concorrenza. 

A causa della concomitanza tra la crisi finanziaria del 2007 e l'aumento dei prezzi dei metalli in tutto il mondo, lo scrapping è esploso in tutte le città d’America e specialmente a Cleveland, che vanta il più alto numero di furti di metallo pro capite nel paese. Come risultato, Cleveland è diventata il tipo di città in cui spariscono tra i 10 e i 20 tombini a notte (e i bambini ci cadono dentro), dove le persone scherzano sull'idea di rimanere fulminate camminando per strada perché qualcuno ha tirato via i fili del telefono, e dove le statue di rame in centro sono state laccate per farle sembrare finte e scoraggiare i ladri. In altre parole, gli scrapper sono ovunque, rubano in città alla luce del sole e si aggirano intorno ai palazzi come avvoltoi.

Per questo motivo, non ci siamo sorpresi quando dopo un po' di tempo in giro per il magazzino abbiamo trovato un altro scrapper al piano terra. Sporco e sudato, ha detto di chiamarsi Sean. Lo abbiamo sorpreso mentre esaminava alcune travi che Jay diceva valessero circa 300 dollari a tonnellata. Naturalmente Sean ha rifiutato di farsi fotografare e non sembrava troppo felice di vederci. Cercando di spaventarci, ci ha raccontato di lavorare per il proprietario del palazzo, un tipo che stava cercando di salvare l'edificio per trasformarlo in un allevamento di pesci. "Probabilmente sarà qui tra un'ora," ha detto Sean. Jay non ha trovato la storia molto convincente.

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Era ovvio che Sean non avesse voglia di parlare, ma quando gli ho chiesto quanto guadagna di media non ha perso l'occasione di vantarsi: "vivo in una casa da paura. Guardandola, nessuno penserebbe che faccia questo per mantenermi. Per fare lo scrapper devi essere un traffichino. Guadagno molti soldi, circa 200 dollari al giorno, e so come ottenerli.”

Io e Jay abbiamo lasciato Sean al suo lavoro. Appena usciti alla luce del sole, ho chiesto a Jay perché avesse scelto la carriera dello scrapper invece di cercarsi un lavoro più rispettabile. Mi ha guardato come fossi un’idiota e mi ha fatto vedere una ricevuta da 511 dollari.

“Guarda qui”—mi ha detto “molte persone non guadagnano questa somma nemmeno in una settimana. Se lavorassi con un salario minimo non ce li avrei di sicuro. Prenderei forse 300 dollari. Cosa ci fai con 300 dollari? Come puoi mantenere una famiglia con 300 dollari?”

Non ho saputo rispondere.

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Cumuli imponenti di rottami da Wilkoff and Sons. La scala a destra è usata dagli scrapper per entrare di nascosto e rubare il metallo. 

Anche se sono nato e cresciuto a Cleveland, in 20 anni non avevo mai visto niente di simile a quello che mi ha mostrato Jay. La Cleveland da cui vengo io è quella di cui si legge negli articoletti sulla gentrificazione e la riqualificazione della città. C'è aria di novità sul lato ovest di Cleveland, e la noto quando esco con i miei vecchi amici che, al contrario di me, non si sono trasferiti in altre città dopo il college. Vivono in spaziosi loft a ovest del fiume Cuyahoga, dove i vecchi magazzini sono stati trasformati in spazi alternativi per gli artisti e dove non è difficile bere una Indian Pale Ale fatta in casa o trovare un mercatino di frutta e verdura a chilometro zero: è un pezzettino di gentrificazione in stile Brooklyn posto esattamente tra il centro e la periferia.

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Mentre ero in città sono stato invitato a una cena con la famiglia della mia ragazza, anche loro qui da decenni. Tutti a tavola avevano da raccontare una qualche storia terribile sul furto di metallo: dai furti di condizionatori dalle chiese e dai saloni di bellezza fino alle abitazioni sventrate di cavi e rivestimenti.

“La situazione è talmente degenerata che ormai la gente mette il cartello NO RAME sulla porta di casa," racconta il padre della mia ragazza. “Ma per me sembra più un invito.”

Dopo aver trascorso del tempo con Jay e aver imparato in che modo gli scrapper demoliscono le case ero curioso di conoscere l’altra faccia della medaglia: come fanno a rivendere il loro materiale così facilmente?

Una mattina, girovagando non lontano da dove ero stato con Jay, ho conosciuto un tipo chiamato “Shorty Rock” che stava spingendo un carrello pieno di ferraglia lungo la 55esima strada del Central. Ha accettato di farsi accompagnare da me durante le sue ispezioni e, cosa più importante, anche durante le trattative di vendita del materiale rubato. Non abbiamo dovuto camminare molto, c’erano tantissimi edifici abbandonati e depositi a ogni angolo. Se Jay è uno scrapper professionista, Shorty è più il tipico delinquentello che vende quel che trova per strada per sopravvivere.

Come suggerisce il nomignolo, Shorty è basso, e parla velocemente con un accento del sud. Mentre spingeva il suo carrello della spesa sgangherato mi ha spiegato che il suo metodo è arraffare roba a casaccio e scappare via. In uno dei suoi giorni migliori dice di aver racimolato 111 dollari, un risultato raro.

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Un'area di scarico in uno dei tanti depositi di Cleveland, dove gli scrapper possono sfasciare gli elettrodomestici per estrarne i materiali utili. 

Il giorno che l'ho incontrato, Shorty aveva cominciato a rubacchiare alle 5:30 del mattino e stava andando a rivendere la merce in fondo alla strada, al New Western Recycling Center. Mentre camminavamo mi ha raccontato la sua storia, molto simile a quella di altri scrapper: aveva 51 anni, e dopo aver trascorso 8 anni in carcere non era riuscito a trovare nessun altro lavoro: “sono in giro dal 2002 ormai, e non riesco nemmeno a farmi assumere da Walmart”.

Da giovane non avrebbe mai immaginato di finire ricoperto di sporcizia e sudore a trascinare metallo rubato solo per guadagnare un paio di dollari. Mi ha raccontato di essere originario dell’Arkansas e di aver fatto un paio di anni di college in Georgia prima di venire espulso per una rapina aggravata.

Quando Shorty mi ha raccontato del suo periodo in cella ho pensato subito a Jay. Anche se Jay guadagna più soldi di Shorty, le loro storie sono molto simili. Jay è stato in carcere sei volte, principalmente per possesso di stupefacenti. Poco prima di incontrarci aveva avuto una discussione violenta con un altro scrapper e ha accettato di darmi una mano solo perché gliel'aveva ordinato la polizia per evitare di tornare di nuovo in carcere. Inoltre, come molti scrapper che ho incontrato, Jay aveva alle spalle una storia di abuso di droga, che inizialmente pagava con questa attività. Ora che era relativamente pulito, una delle sue attività principali consisteva nel comprare di notte il materiale a prezzo stracciato dai tossicodipendenti per poi rivenderlo la mattina nei depositi legali.

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Shorty era un tipo loquace. Mentre spingeva il suo carrello mi ha raccontato un sacco di storie sulla vita da scrapper. La più interessante (che non ho modo di verificare) è quella su un milionario sotto copertura che ha fatto fortuna accumulando rottami dalle proprietà del Case Western Reserve e dell'University Hospital, istituzioni che hanno sede a Cleveland in enormi edifici pieni di apparecchiature.

“Se avessi aperto la porta di casa di questo tizio,” mi ha detto Shorty, “non sarebbe uscito altro che metallo”. “Riusciva a guadagnare 2000 dollari in un’ora vendendo quella roba”. In pratica era la versione scrapper di una storia alla Horatio Alger, ovvero: chiunque può diventare ricco se si mette sotto a lavorare.

È molto difficile credere che i singoli scrapper stiano guadagnando milioni con il metallo rubato, ma è vero però che il reddito medio a Cleveland è solo di 27.470 dollari annui e e una persone su tre vive al di sotto della soglia di povertà, quindi il furto di metallo è molto più conveniente di tanti altri lavori, sia legali che illegali. Considerano che la fornitura à infinita, il rischio di essere scoperti è basso e per rivendere il materiale basta farsi un giro sulla 55esima, la carriera dello scraper sembra accessibile a molti.

“Magari avessi scoperto questa roba dello scrapping quando avevo 20 anni”, mi ha confidato Shorty arrivando al New Western Reserve Recycling, un piccolo e squallido cortile dietro l’angolo. “A quest'ora sarei sposato con 25 figli, e a capo di un'azienda”.

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Shorty poi mi ha mostrato un rituale che avrei visto dozzine di volte durante il mio viaggio: ha consegnato i suoi oggetti, un addetto ha preso il carico e lo posizionato su una grande bilancia, poi ha scattato una foto. Un altro impiegato ha poi stampato un biglietto che sarebbe servito per ritirare i contanti da un altro sportello. Quando Shorty è passato a riscuotere il denaro, l'impiegato ha selezionato dal computer l'account di Shorty con la foto e lo storico della roba venduta. Questa nuova pratica è entrata in vigore da poco per tentare di tracciare il traffico di merce rubata, ma secondo gli ufficiali di polizia che lavorano nel quartiere come la vice sergente Heather Misch, la cosa non sta funzionando un granché.

Parte del problema è che è quasi impossibile distinguere tra rottami non rubati, per esempio lavandini abbandonati e cose così–e pezzi di metallo rubati da un edificio vuoto o occupato. C’è anche il fatto che i furti di metallo spesso non vengono segnalati, almeno nelle case abbandonate, perché il proprietario non se ne accorge se non dopo molto tempo. Gli scrapper criminali a volte viaggiano anche oltre confine per scaricare la roba, camuffarla, o fonderla con altri rottami in modo che sia ancora più difficile da rintracciare. Shorty non ha dovuto fare niente di tutto ciò, si è disfatto di tutta la paccottiglia dietro l'angolo e senza problemi. Quando ha ricevuto i soldi, mi ha mostrato la ricevuta con le mani sudicie e un sorrisone. Il risultato di cinque ore passate a rovistare? 5.54 dollari.

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Il consigliere della 12esima circoscrizione di Cleveland, Anthony Brancatelli, davanti una casa abbandonata nello Slavic Village; i pannelli di alluminio sono stati completamente portati via, tranne che sulla veranda.

Negli ultimi dieci anni lo scrapping è diventato un fenomeno di massa negli Stati Uniti. Come per la maggior parte delle attività clandestine e illegali è difficile avere numeri precisi, ma Gary Bush, esperto in furti di metallo presso l'Istituto di Scrap Recycling Industries (ISRI) di Washington, ritiene che l'aumento in questi ultimi anni sia stato notevole. L'ISRI ha messo a punto nel 2008 un sistema di "allerta scrapping" per fare in modo che la polizia e i cantieri possano segnalarsi a vicenda le attività sospette. Alcune squadre di polizia di solito concentrate sui crimini legati a prostituzione e spaccio hanno cominciato ad occuparsi anche di furti di metallo e, secondo l'ISRI, le denunce sono aumentate del 500 per cento tra il 2009 e il 2012.

Nel frattempo l’immagine del ladro di metallo è entrata nella cultura popolare. La nuova serie poliziesca/drammatica della AMC ambientata a Detroit, Low Winter Sun, racconta di diverse storie di scrapping e droga, e il rapper di Detroit Danny Brown ha preso in prestito il noto inno degli spacciatori "Trap or Die" di Young Jeezy per la sua versione rinominata "Scrap or Die", in cui lo scrapping diventa una qualche forma di lotta di classe moderna: “Entriamo a casa tua con questo piede di porco / siamo venuti a prenderci tutto nigga, fotti il padrone!”

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A pensarci, non fa una piega il fatto che proprio Detroit, città simbolo del collasso post-industriale americano, sia lo sfondo di molta della mitologia scrapper. Lo scrapper è l'antieroe perfetto di questo paesaggio, striscia nell’oscurità e spulcia tra le macerie dell'economia americana cercando di farci soldi in ogni maniera possibile. Molti scrapper si sono messi in gioco perché avevano perso lavoro, e assieme ai 14 milioni di case disabitate in tutti gli Stati Uniti sono la testimonianza viva di una crisi finanziaria in gran parte irrisolta. Chi può incarnare meglio le contraddizioni di questa recessione che questa specie di termiti postindustriali? Gli scrapper sono le creature più nefaste della recessione, demoliscono letteralmente il futuro delle loro città; allo stesso tempo però sono anche degli americani intraprendenti nel senso più classico del termine, che con grinta e determinazione raccolgono i cocci di un’economia andata in frantumi.

Anche se sui giornali le storie di "disagio americano" sono spesso ambientate a Detroit, Cleveland ha un problema di gran lunga più grave della capitale dell'industria automobilistica. È vero che Detroit viene subito dopo Cleveland nella scala nazionale di furti di metallo, ma non arriva nemmeno tra le prime dieci se guardiamo alle cifre pro capite. Cleveland ha 73 denunce per ogni 100.000 abitanti, secondo uno studio dell'Università di Indianapolis. La città più vicina, Flint, nel Michigan, ha 66 denunce pro capite e anche Cincinnati e Dayton sono in cima alla lista. Cleveland resta la numero uno, tanto che lo scrapping ha attirato addirittura l'attenzione dell'FBI che recentemente sta indagando e arrestando organizzazioni criminali per trasporto illegale di metallo rubato e furto di materiale dalle centrali elettriche federali.

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A livello nazionale, gran parte degli esperti considera l’esplosione dello scrapping (iniziato intorno al 2008) come una conseguenza dell'aumento fulmineo dei prezzi dell’acciaio e del rame, a sua volta provocato da un aumento di domanda in tutto il mondo. Secondo Joe Pickard, capo economista presso l'ISRI, i prezzi hanno cominciato a salire per poi raggiungere il picco nel 2011, quando il rame è arrivato a costare circa 4 dollari ogni 1.81 kg. La maggior parte dei proprietari di depositi, degli scrapper più informati e degli agenti di polizia crede che questo aumento sia dovuto al boom edilizio in Cina; Joe tuttavia crede che sia perché la produzione mineraria degli Stati Uniti è stata inferiore alle previsioni. In entrambi i casi, circa il 30 per cento dei rottami che viene rubato delle case e dai magazzini degli Stati Uniti viene spedito oltreoceano, e una parte viene rivenduta agli acquirenti americani come merce industriale a basso costo. Anche se la produzione mineraria degli Stati Uniti è stata intensificata negli ultimi anni e il boom cinese si è decisamente sgonfiato, i criminali che hanno imparato l’arte dello scrap tra il 2008 e il 2011 non si sono mai fermati, riciclandosi come ladri nelle case abbandonate.

È per questo che Cleveland è un terreno fertile per la proliferazione degli scrapper. Secondo Anthony Brancatelli,  un consigliere comunale che sta conducendo una battaglia contro gli scrapper in città, la fornitura apparentemente illimitata di scarti messa a disposizione dal mercato immobiliare è un altro fattore chiave del boom, e lui lo sa bene: la sua circoscrizione comprende lo Slavic Village, un quartiere polacco, nero e ispanico che è stato tartassato dai pignoramenti più di qualsiasi altro posto negli Stati Uniti e che continua a essere devastato dai furti di metallo.

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Una mattina ho incontrato Anthony in un pittoresco ristorante polacco nel cuore dello Slavic Village. Gli ci sono voluti 15 minuti per arrivare al tavolo dove ero seduto perché ha dovuto stringere la mano e salutare tutti, snocciolando pessime (ma innocue) battute. Sembrava uno statista navigato, e non aveva rinunciato alla sua divisa da politico nemmeno in quel torrido giorno d'estate.

Con un toast e un uovo strapazzato davanti, Anthony mi ha spiegato come il problema delle case in città sia cominciato intorno alla fine degli anni '90, quando chiunque acquistava proprietà con piccoli investimenti per poi rivenderle a prezzi gonfiati. Le catapecchie ristrutturate arrivavano a costare fino a 100.000 dollari, e queste case sopravvalutate sono state le prime colpite dall'ondata di pignoramenti. Negli anni 2000 poi il mercato immobiliare è diventato molto competitivo grazie ad insoliti meccanismi di finanziamento. I mutui per gli immobili sono stati distribuiti come caramelle e la gente comprava case che non avrebbe mai potuto ripagare. È stato in questo periodo, intorno al 2008, che i prezzi dei metalli sono arrivati a livelli record. Un mercato che ha subito attirato l'attenzione dello scrapping illegale ed organizzato. Ragazzi come Jay hanno iniziato a lavorare in squadre, noleggiando attrezzature edilizie industriali per mettere a punto colpi più grossi. In seguito gli scrapper si sono spostati nei quartieri ancora non completamente abbandonati e subito dopo sono iniziati a sparire tombini e persino le centrali elettriche sono state prese di mira.

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In tutto il quartiere Central mancano i tombini. Nella maggior parte dei casi sono stati rubati.

“La situazione era talmente fuori controllo” dice Anthony “che gli imprenditori edili portavano a sfasciare le loro macchine perché ci guadagnavano più così che lavorando”.

Mentre il resto del paese sta finalmente uscendo dalla crisi immobiliare, il tasso di pignoramenti a Cleveland rimane al 9.5 per cento. Anthony è fermamente convinto che la distruzione delle proprietà abbandonate sia l'unica soluzione per la questione abitativa in città. Fa parte del consiglio di amministrazione della Cuyahoga County Land Bank, una banca che acquista le proprietà in rovina per demolirle o, in rari casi, per rimetterle in sesto e venderle a nuovi proprietari. Negli ultimi cinque hanno acquisito 500 proprietà.

Dopo la colazione, Anthony mi ha portato a vedere la mia prima "bando", ovvero una catapecchia del suo distretto a qualche minuto dalla 55esima. Il posto sembrava fosse stato saccheggiato dagli Unni. La porta d'ingresso era spalancata, i pannelli in alluminio completamente divelti e qualsiasi altro pezzo di metallo che si possa immaginare, anche la ringhiera della veranda, era stato portato via. All'interno, il muro era pieno di buchi irregolari che segnavano il punto in cui erano stati strappati via i tubi e i cavi elettrici. Anthony ha trovato una soluzione semplice a molti problemi togliendo le forniture di luce e gas nelle case abbandonate. Spesso, quando gli scrapper rimuovono i tubi l'acqua scorre per giorni e la casa si allaga; se poi arriva qualcun altro a togliere via cavi elettrici a casaccio può scoppiare un incendio.

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"Non finirò mai di ripetere che la demolizione è l'unica soluzione" - mi ha detto Anthony appena usciti fuori dal sudiciume della casa abbandonata. "Più proprietà abbandonate hai, più ne avrai . È per questo motivo che dobbiamo toglierle dal mercato”.

Anthony ritiene che sia meglio avere dei lotti vuoti che degli edifici sventrati, perché i danni provocati dagli scrapper li rendono ulteriormente invendibili: la robaccia con cui Shorty Rock guadagna 100 dollari causa migliaia di dollari di danni.

Dopo aver lasciato la "bando" e aver guidato intorno allo Slavic Village, ho visto molti giardini pubblici e due o tre buchi della grandezza di una casa in ogni strada. In un isolato c’era un enorme velodromo costruito su un terreno pignorato. Nell'esperienza dei miei 20 anni trascorsi a Cleveland non avrei mai creduto che qualcuno con più di 13 anni potesse avere una bicicletta nello Slavic Village, figuriamoci sapere cosa diavolo fosse un velodromo, ma è chiaro che da queste parti stanno fioccando così tanti terreni che non sanno bene cosa farci.

Se Anthony e la gente del luogo sono a favore della demolizione, per altri come Jay e Shorty—disoccupati e senza molte prospettive legali di lavoro—la demolizione è un’opportunità economica sprecata. Appena sono andato via dallo Slavic Village ho pensato a una cosa che mi aveva detto Shorty. “Ci sono migliaia di case inagibili a Cleveland” ha detto. "Cosa fanno con tutto il materiale all'interno? Lo mandano alla discarica. Perché non lasciare ai disoccupati la possibilità di prendere quello che vogliono? Tanto saranno demolite comunque”.

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Probabilmente è questo il paradosso centrale: le stesse forze economiche che hanno provocato la crisi immobiliare hanno creato anche gli scrapper che ci speculano sopra. E così, mentre gli amministratori come Anthony vedono gli scrapper come nemici, delle sanguisughe che prosciugano le scarse risorse della città, entrambi sono parte della stessa economia distrutta, e nessuno dei due smetterà mai di molestare l’altro finché la città non troverà un “balsamo economico” per lenire le sue ferite. Sono tutti insieme su una nave che affonda.

Un lato positivo in tutta questa storia c'è: l'opportunità di costruire qualcosa di nuovo ed eccitante al posto di ciò che è stato demolito. Il quartiere dello Slavic Village con il suo velodromo e i suoi giardini pubblici purtroppo è un’anomalia in questa parte della città. A differenza dei quartieri ad ovest, hip e alla moda, con queste fabbriche riconvertite a spazi artistici, il lato est assomiglia sempre di più a quelle città fantasma che si vedono nei vecchi film western. Non è difficile immaginare le classiche palle di fieno che rotolano in mezzo alle strade—prima di cadere in un tombino aperto.

Henrietta "Cookie" Kolger, proprietaria del Tyroler Scrap, paga uno scrapper in cambio di metalli assortiti

Anche se gli scrapper della città riescono a vivere decentemente rubando metallo, chi ci guadagna davvero sono quelli a capo dei depositi: sono come degli strozzini che non si sporcano mai troppo le mani e raramente ci vanno di mezzo a livello legale. Mi incuriosiva l'etica (o la mancanza di) della ricettazione, quindi ho chiesto agli scrapper quali fosse il posto migliore per vendere materiale, e un nome in particolare era sulla bocca di tutti. Henrietta Kolger, meglio conosciuta come Cookie.

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Sia Anthony che Jay mi hanno confermato che il deposito di Henrietta, il Tyloer Scrap, compra qualsiasi pezzo di metallo, non importa quando sia piegato o rovinato. La vice sergente Misch l'aveva appuntato sull'elenco di depositi da tenere d'occhio, e anche una vittima degli scrapper che avevo intervistato era riuscita a recuperare la refurtiva al Tyroler.

Ho provato a intervistare Cookie per settimane, ma ogni volta che chiamavo il suo staff mi rispondevano la solita cosa: “chiami prima delle 15.00, Cookie non c'è mai nel tardo pomeriggio.” “Non sarà qui prima delle 14.30, riprovi a richiamare domani”. “Accidenti, l’hai mancata di poco. È andata in banca a fare un versamento.”

Cookie e i suoi collaboratori avevano ragione di essere sfuggenti. L’atmosfera stava cominciando a farsi calda nei depositi Cleveland. Ultimamente, sia i giornalisti locali che i poliziotti stavano curiosando da quelle parti, e l’ultima cosa che Cookie voleva era farsi immischiare in qualche guaio. Dopo essere andato al Tyroler per due giorni di fila cercando di spiegare a Cookie che volevo solo offrire la sua versione dei fatti, e che in ogni caso tutti stavano parlando di lei, finalmente mi ha concesso una chiacchierata.

Il deposito di Cookie non è come gli altri, sbucati fuori dopo il rialzo dei prezzi degli ultimi anni. Il Tyroler è una piccola azienda familiare fondata nel 1935. Il defunto marito di Cookie, Robert Becker, prese la direzione del cantiere nel marzo del 1988 spendendo ogni centesimo che aveva per rilevarlo. Era un mastro saldatore ed era nato per lavorare il metallo.

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Due mesi dopo aver aperto la sua attività dei sogni, Robert ebbe un grave attacco cardiaco. Prima della sua morte, Cookie aveva lavorato come direttrice di un albergo ma in onore di Robert decise di non chiudere l'azienda, che oggi impiega anche la figlia maggiore, il figlio più piccolo, e il suo secondo marito.

Il Tyroler funziona come la maggior parte dei depositi di piccole dimensioni, con una bilancia per autocarri nel cortile per i carichi molto pesanti e un grande garage celestino con uno sportello per pagare e una bilancia più piccola per pesare i pezzi degli scrapper. La cabina della cassa è il posto dove Cookie passa la maggior parte dei suoi giorni, aprendo il registratore e pagando gli scrapper facendo scivolare le banconote su un ripiano.

Dopo tanta attesa, è stato deludente incontrare la “big mama” dei ladri di metallo di Cleveland. Me la immaginavo una tipa tosta dalla parlantina veloce, un’imbrogliona a sangue freddo; invece quando sono entrato nella cabina di legno, infastidito dal ronzio dell'aria condizionata e dall'odore di take away messicano, ho incontrato una persona completamente diversa. Cookie è una donna fragile e appassita, con la voce tremolante e le vene varicose che le escono dalla pelle lucida. Indossava delle scarpe comode e aveva un'andatura goffa che le rendeva difficile anche solo camminare fino al cortile. Sfoggiava quel taglio di capelli corti e gonfi tipico delle donne bianche del Midwest quando si fanno l'abbonamento ad AARP the Magazine.

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Fin da subito mi è stato chiaro come Cookie avesse un’idea piuttosto precisa del suo ruolo all’interno della comunità, e si considerava una persona onesta. “Le tratto veramente bene queste persone”, mi ha detto quando ho le chiesto della sua reputazione tra i clienti. “Non sono prevenuta. Non guardo mai qualcuno dall’alto in basso… sono qui da talmente tanto tempo che la maggior parte dei clienti mi chiama ‘mamma’. Quando entrano nel deposito urlano ‘Hey mamma, come stai? Come va oggi?’”

Cookie si ricorda i tempi in cui i poveri ragazzi neri del quartiere andavano in giro d'estate tutti sporchi e scalzi a raccogliere lattine per potersi comprare il gelato. Le recenti leggi vietano ai minorenni di vendere qualsiasi metallo, neppure le lattine vuote.

Quando ho cominciato a raccontarle cosa sapevo sul business dei rottami di Cleveland, la faccia di Cookie si è animata a sentir parlare di quelli che strappano via i rivestimenti delle case per venderli in Cina. Mi ha detto di aver fatto pressione sugli amministratori locali per creare dei permessi speciali per gli scrapper, ma senza risultati per ora.

Come in tutti i depositi di Cleveland, anche al Tyroler si registrano le carte d'identità degli scrapper. Quando ho chiesto a Cookie perché alcuni dei clienti avevano dichiarato di vendere merce rubata da lei, si è risentita. “Quando la gente si fa arrestare comincia a sparare cavolate solo per evitare problemi”. “Ma vedi, Richard lavora in cortile e te lo può assicurare; Richard, ho mai accettato dei tombini?” Richard, il suo secondo marito, spunta dietro di me con la bocca mezza piena di cibo puzzolente: "li prendiamo solo se abbiamo un'autorizzazione scritta del costruttore".

Ho detto a Cookie che una delle mie fonti l'aveva accusata di comprare tombini rubati.

“Ho sentito in giro che quando i depositi sono chiusi c'è gente che li compra,” mi ha detto. “Li pagano poco. Chris e Io siamo gli unici a pesare la merce.”

Poi ha chiamato in causa anche la figlia: “Chris, se ti portassi un camion pieno di tombini cosa mi diresti?”

Chris ha allungato il collo nella cabina e ha risposto metodicamente: “non li compriamo”. “Nessuno qui li comprerebbe. Non siamo autorizzati.”

Avevo portato con me il nome di un ladro che aveva iniziato a rubare tombini soli pochi mesi prima. Quando ho chiesto a Cookie di poter dare un'occhiata al suo registro, le sono cominciate a tremare le mani e la voce. A differenza dei nuovi depositi che registrano l'attività degli scrapper sul computer, al Tyroler si usa ancora un vecchio raccoglitore ad anelli.

“Mi dica il cognome che lo cerco”—mi ha detto Cookie.

"J-E-F-F-E-R-Y S-H-U-G-A-R-T".

Cookie ha sfogliato il registro fino ad arrivare finalmente alla S, poi abbiamo scorso insieme quelle che sembravano foto segnaletiche della polizia. Shugart non si trovava. Sembrava tutto a posto. Nessuno di noi aveva molto altro da dire.

Mentre uscivo dal cortile mi sono imbattuto in uno scrapper che stava tagliando con una lama un groviglio di fili di metallo. Gli ho chiesto se potevamo parlare o se potevamo fotografarlo, ma si è tirato indietro.

“Non ho niente da dire.”

Alcuni nomi in questo pezzo sono stati cambiati per proteggere le identità degli scrapper.

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