Il nuovo presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, eletto pochi giorni fa, ha avviato una strategia quantomeno aggressiva contro il crimine: i cittadini che sparano e uccidono gli spacciatori saranno ricompensati con una onorificenza.
Duterte ha festeggiato la vittoria presidenziale sabato notte nella città di Davao; subito dopo, in un discorso televisivo a reti unificate, ha messo la popolazione in guardia dai pericoli del traffico di droga. Dando anche un consiglio ai filippini interessati a dare una mano.
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“Per favore sentitevi liberi di chiamare le autorità, la polizia, oppure pensateci voi stessi se avete una pistola. Avete il mio supporto,” ha detto Duterte.
La droga più consumata a livello locale è la crystal meth, nota in gergo come “shaboo,” diffusa in oltre il 90 per cento dei quartieri di Manila. A dicembre, VICE News aveva documentato in video la diffusione della sostanza nella capitale, spinta anche dalla crescita della disoccupazione, da un sistema politico instabile, e dalla corruzione.
Duterte, ex sindaco di Davao, ha incentrato gran parte della sua campagna sulla lotta contro il crimine, promettendo di replicare lo stile ‘militaresco’ applicato nella sua città anche al resto della nazione. Secondo un rapporto di Humans Rights Watch, Duterte ha affidato parte dei compiti di polizia ad alcuni squadroni della morte, che hanno commesso un gran numero di omicidi, ammazzando circa 1.000 sospetti criminali e spacciatori.
Secondo l’ONG, il 71enne vorrebbe ora espandere questo sistema; Duterte ha pubblicamente appoggiato il lavoro degli squadroni della morte, ma non ha ammesso di averli istituiti.
Stando a AP, durante lo stesso discorso, Duterte avrebbe citato anche il tema della presunta corruzione tra le forze dell’ordine, spiegando che la polizia locale tende a commettere reati per “troppa necessità o troppa avidità.” Contestualmente, ha chiesto pubblicamente che tre ufficiali delle forze di Manila si dimettessero per il loro coinvolgimento in crimini non meglio specificati, minacciando di umiliarli in pubblica piazza in caso si rifiutassero di farlo.
Duterte ha inoltre aggiunto che chiederà un dossier su tutti i casi rigettati riguardanti le forze dell’ordine, perché sospetta che alcuni di questi abbiano pagato per riottenere il loro posto dopo esser stati fermati per reati generici o di droghe.
“Se continui con la droga ti uccido. Non sto scherzando, figlio di troia: ti ammazzo veramente,” ha spiegato.
Un’altra minaccia è arrivata anche per le compagnie d’estrazione mineraria, spiegando che il governo potrebbe rivedere i limiti di legge sull’inquinamento provocato dalle escavazioni. “Ho un grosso problema con queste aziende,” ha spiegato. “Stanno distruggendo la nostra terra.”
Duterte è stato dichiarato vincitore il 9 maggio scorso, dopo la vittoria alle elezioni presidenziali. Il suo mandato comincerà ufficialmente il 30 giugno prossimo, subentrando all’uscente Benigno Aquino, che lascerà il suo posto dopo sei anni.
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Guarda il documentario di VICE News “
Crystal meth e cartelli messicani: la trappola della shaboo nelle Filippine”