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L’azienda che ha nascosto malware per anni sul Google Play Store è sotto indagine

Telefono Android rotto

Le autorità italiane hanno aperto un’inchiesta su un’azienda di spyware che ha creato una serie di app malevole per il Google Play Store e le ha usate per infettare circa 1000 persone.

Venerdì scorso, Motherboard ha rivelato che un’azienda italiana chiamata eSurv aveva caricato 25 app maligne sull’app store ufficiale di Android, nel corso di due anni. L’azienda ha un contratto per sviluppare un “sistema di intercettazioni passive e attive” per la Polizia Italiana, ma non è chiaro se le app siano state usate o meno dalle forze dell’ordine.

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Ora, le testate nazionali hanno rivelato che la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta su eSurv e le sue attività ben prima del report pubblicato settimana scorsa. Due fonti vicine all’azienda hanno confermato l’indagine a Motherboard.

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Tre settimane fa, ha detto una delle fonti, la polizia ha fatto irruzione negli uffici di eSurv e ha messo sotto sequestro tutti i computer, per sospetta attività di intercettazione illegale.

Lunedì, La Repubblica ha riportato che la procura starebbe indagando nello specifico quattro persone. Tra loro Giuseppe Fasano, a capo di eSurv e Salvatore Ansani, altro membro dell’amministrazione dell’azienda.

Nessun portavoce di eSurv ha risposto alla richiesta di commento.

La Procura di Napoli ha fatto sapere in un comunicato stampa lunedì che sta indagando sia su eSurv che su STM, un’altra azienda che lavorava insieme all’azienda di sorveglianza. A seguito dell’apertura dell’indagine, si legge sul comunicato stampa, la procura ha spento l’infrastruttura di eSurv, da cui veniva operato lo spyware, noto col nome in codice di Exodus.

Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US.