Secondo gli ultimi dati disponibili, TikTok è usata da 800 milioni di persone nel mondo, è l’app più scaricata negli store online, e il 41 percento dei suoi utenti ha tra i 18 e i 24 anni. Per molti l’età media di chi la userà è destinata a salire (come è successo con Facebook e Instagram), ma intanto è indubbio che attualmente sia la Generazione Z a passarci giornate intere.
Un indizio molto forte in questo senso sono i tiktoker con maggior seguito: di solito sono giovanissimi, tranne nei casi in cui siano personalità che si sono trascinate il pubblico da altri social (leggasi influencer), o direttamente personaggi famosi. Eppure ci sono anche nicchie, e una in particolare, considerato il periodo—tra meme sulle videolezioni e trucchi per copiare anche nelle interrogazioni a distanza, diventati contenuti popolari sulla piattaforma—sta riscuotendo un certo successo: quella dei professori.
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Ho contattato tre insegnanti per parlare di come siano riusciti nell’impresa, se questo li abbia avvicinati ai propri alunni e se non si sentono dei boomer cringe.
Sandro, @sandromarenco
1,2 milioni di like
Insegnante di inglese e tedesco. Da due anni è anche professore di sostegno in un liceo di Alessandria
VICE: Ciao Sandro, quanto hai scaricato TikTok?
Sandro: A novembre scorso, ma avevo caricato due video e basta. Quando è iniziata la quarantena, e molti erano impanicati per l’organizzazione delle lezioni online, ho pensato di giocarci su. Così è nato il video che vedi qui sopra in cui esemplifico un po’ la situazione. È stato inserito anche nella top social dal programma Propaganda Live di La7. È iniziato tutto così, e poi ho continuato.
Parlami dei tuoi video che hanno avuto più successo.
Ce ne sono diversi, uno in cui rispondo ad alcune domande con semplice “yes, no” su di me e che mi ha avvicinato molto ai follower, un altro è quello in cui interpreto diversi tipi di professore:
I tuoi studenti ti seguono su TikTok?
Non solo mi seguono, ma si divertono da matti, perché sanno che racconto cose che succedono realmente (cambiando eventualmente i nomi). Poi, vabe’, si arrabbiano perché ho più follower di loro [ride].
Gli altri insegnanti e i tuoi familiari, invece, che ne pensano?
Mia mamma è la fan numero uno, non ha Tiktok, ma i video più carini li metto su Facebook, e così li può guardare. I colleghi mi scrivono su Instagram per farmi i complimenti, e addirittura la preside ha messo sulla home page del sito del liceo una top five dei miei video più divertenti. Insomma, ho il supporto anche della preside e del collegio docenti, perché tutti sanno che sono così anche nella vita, un giocherellone.
A proposito del video con le varie tipologie di prof. A un certo punto interpreti “il boomer”. Ma se qualcuno ti dicesse che sei proprio tu il “boomer“ che si è iscritto a un “social palesemente fuori target”?
Gli direi di guardare un po’ di miei video, e poi ne riparliamo. Puoi essere sul pezzo o meno, simpatico o divertente, noioso o antipatico a qualsiasi età a 20, 30, 40, 50 anni e così via. L’età è solo un numero.
Mi dicevi che a proposito di apertura mentale e gentilezza TikTok non ha eguali. Mi puoi spiegare meglio?
L’aggressività nei commenti che trovi su Facebook, Twitter e Instagram è drasticamente più bassa. Anche l’attenzione a certe tematiche è diversa. Una volta ho messo anche un video a tematica LGBTQ+ e ho ricevuto una valanga di commenti stupendi. TikTok al momento è un bel posto in cui i ragazzi raccontano spesso con semplicità e intelligenza di quanto siano sbagliati bullismo e razzismo, e quanto invece siano un valore la diversità e il rispetto dell’altro in generale. Ti dà speranza.
Annamaria, @ekennae
203k like
Insegnante di matematica e fisica in un liceo a Frattamaggiore (NA)
Annamaria: Ho scaricato l’app a gennaio 2020. Ho voluto provarla per conoscerla, come altre piattaforme social che uso ma che non ho mai condiviso con i miei alunni per avere una maggiore libertà di espressione.
L’ho fatto anche per non sentirmi fuori dai loro discorsi, ma soprattutto per capire se ci fossero potenziali rischi, per essere informata quando a scuola parliamo loro di cyberbullismo e di sicurezza in rete. Dopo aver superato le mie inibizioni a mostrami in video, ho cercato di capire che potenzialità potesse avere l’app. Nel frattempo è scoppiata la pandemia e l’ho usata per farmi sentire più vicina a loro.
Gli studenti ti seguono su TikTok ?
Si, alcuni di loro hanno creato un account apposta per seguirmi. Mi commentano. Condividono con me dei video da cui prendere spunto o per fare un duetto insieme. E non solo loro, lo fanno anche gli studenti che ho “acquisito” e che mi seguono fedelmente. Mi chiedono consigli e addirittura i tutorial.
Quali sono stati i tuoi video che hanno avuto più successo?
Uno è il primo video che ho dedicato ai miei alunni, e dai commenti si capisce che molti altri studenti avrebbero desiderato che un loro prof gli avesse dedicato un video del genere in questo periodo così difficile. Poi ce ne sono molti altri su aneddoti di vita quotidiana.
I tuoi familiari che ti dicono?
In famiglia abbiamo tutti un account. Io e mio marito abbiamo scaricato l’app anche per seguire i nostri figli, per tutelarli da possibili catfishing. All’inizio erano scettici, ma adesso hanno una mamma, a dir loro, famosa. Per loro avere un certo numero di follower equivale a essere famosi.
Pensi che TikTok sia una distrazione molto forte?
All’inizio i social creano tutti una sorta di dipendenza. Ricordo la mia iscrizione a Twitter nel 2009, ci passavo ore come accade adesso con TikTok. Finché ci sono contenuti di interesse e/o che stimolano la produzione, è inevitabile esserne attratti. Riporto una testimonianza di una mia alunna: “l’ho disinstallata perché non facevo altro e non riuscivo a concentrarmi nello studio.”
Sara, @mimosonamia79
2,3 milioni di like
Insegnante di lingue a Ladispoli (RM)
VICE: Da quanto tempo usi Tiktok?
Sara: Da poco più di un anno. Il mio profilo è cresciuto esponenzialmente quando ho iniziato a spiegare le regole di grammatica inglese, e i follower hanno iniziato a chiedermene altre. Mi sono detta: ah, vedi, pure qui alla fine i ragazzi vogliono imparare qualcosa.
Le lezioni di grammatica sono i tuoi video più visti?
No, vengono battuti da quelli in cui racconto ironicamente degli errori o dei comportamenti dei miei studenti. A lezione qualcuno ogni tanto per scherzare dice, “Oh no, ora questo finisce sul TikTok della prof.” I miei alunni si divertono un sacco, e dovevo trovare un modo per avvicinarmi a questa nuova generazione. Mi ricordo di miei vecchi professori disastrosi nel rapportarsi con gli alunni, e non voglio essere come loro.
Quali sono state le reazioni dei tuoi conoscenti alla notizia della tua iscrizione a TikTok?
Mi prendono assolutamente in giro, ma perché fondamentalmente non lo conoscono davvero. Sono ancora ancorati a Facebook e Instagram. Ho più stima da parte dei miei studenti e follower.
Pensi che TikTok possa stimolare la creatività degli studenti, o al contrario la appiattisca?
Stimola tantissimo. Per dire: i miei nipotini ogni tanto mi fermano per le scale e mi dicono, “Zia, abbiamo avuto una idea per un tuo TikTok.” Poi devi metterci testa: in un video di massimo 60 secondi, come succedeva coi tweet, devi essere breve, il più chiaro possibile, e attirare al contempo l’attenzione. E a chi dice che potrei essere cringe io rispondo che le app non hanno età. E TikTok per me è l’app più bella che c’è al momento.
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Le interviste sono state editate e accorciate per questioni di spazio.