Pubblicità
Pubblicità
Gengoroh Tagame: Gli uomini nudi e legati mi hanno sempre eccitato, fin dalle elementari. Ricordo che mi eccitava guardare Le fatiche di Ercole e la science fiction hollywoodiana come Il pianeta delle scimmie. Mi piaceva la scena in cui Charlton Heston viene fatto denudare davanti all'assemblea delle scimmie, e poi viene trascinato con un collare di cuoio.Alle medie ho trovato una copia di SABU [una rivista queer giapponese] in una libreria. Le storie sadomaso mi eccitavano, incluse quelle eterosessuali, a me bastava che ci fossero degli uomini che subivano abusi. Al contrario, le storie d'amore tra uomini non mi suscitavano nulla. Ero confuso sulla mia sessualità, sia sull'essere gay che sull'essere attratto dal sadomaso.Negli anni successivi ho deciso che dovevo essere onesto con me stesso. Se fossi stato onesto non avrei sofferto così tanto. Perciò, durante il primo anno di università, ho fatto coming out.
È stato durante gli anni dell'università, usavo pseudonimi diversi. Tutti i miei lavori erano sul sadomaso; incesti, figli che uccidono i padri, uno studente delle superiori che schiavizza un professore, rapimenti, prigionie… Alcune erano solo storie, altre illustrazioni e manga.In questo stesso periodo ho fatto il mio primo viaggio in Europa, dove ho scoperto il magazine sadomaso gay americano DRUMMER. C'erano delle tavole di Bill Ward che hanno avuto una forte influenza su di me. Bill faceva cose che nei magazine gay giapponesi non trovavi. Sulle riviste americane c'erano anche uomini gay mascolini e con la barba, che in Giappone erano completamente inediti. È stato allora che ho sviluppato KUMA-KEI, il primo "bear" a comparire in una rivista gay giapponese.
Pubblicità
Fin dai tempi del college l'arte religiosa mi ha sempre interessato. Non sono cristiano ma ho ripreso molto dall'iconografia ecclesiastica così come dal buddismo tibetano. I pittori religiosi non disegnano per esprimere se stessi; per loro la creazione è la maggiore forma di rispetto. La forza emotiva [dell'arte religiosa] viene dalla purezza. Credo che l'arte pornografica abbia la stessa caratteristica. Il porno è la ricerca della perfetta espressione dell'erotismo. L'arte pornografica è arte pura. Io non voglio fare manga o porno, ma diventare Caravaggio.
L'editore mi ha contattato, era molto aperto, quindi il progetto è decollato subito. A quel tempo, i matrimoni gay erano nell'agenda di tutti i governi, ma in Giappone i gay sono ancora invisibili e il movimento per i diritti non ha molta risonanza. Il manga fa parte della cultura popolare e può essere un mezzo per fa conoscere al grande pubblico i problemi relativi ai diritti dei gay. Perciò ho pensato a una storia con un protagonista eterosessuale, che ha un fratello gemello gay e sposato con un uomo. Per le persone etero, così, sarebbe stato più facile da digerire.Pensi che l'atteggiamento del Giappone verso l'omosessualità cambierà?
Non so dire cosa succederà, ma i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono ormai una realtà. Non esisteva nemmeno un termine per parlarne quando ho iniziato a scrivere quest'ultimo manga, quindi la realtà si sta muovendo più in fretta della finzione.Comunque sia, non vedo molti modelli a cui ispirarsi nel mondo gay giapponese. Io come artista cerco di far passare un messaggio, e non devo nascondere la mia identità per collaborare con una rivista etero. Spero che molti giovani artisti lo prendano come un segnale di speranza.Visita il sito di Gengoroh Tagame e segui Kaz su Instagram.Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: