Il post-hardcore dei Lags in versione acustica suona bene come con le distorsioni a palla

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Musica

Il post-hardcore dei Lags in versione acustica suona bene come con le distorsioni a palla

Abbiamo il loro nuovo EP, Seasons, in anteprima streaming. Ascoltatelo e rispolverate la sei corde scassata che non avete mai imparato a suonare.

Non so voi, ma io ho sempre avuto un rapporto piacevole con le versioni acustiche delle cose, a patto che venissero dai loro creatori originali e/o da gente che faceva la cosa con cognizione di causa. Mi spiego: Unplugged vari, video della Blogotheque e cover registrate bene bene sì, simpatici bianchi caucasici che fanno le cover della trap no. Fortunatamente, la premiere di oggi rientra nel primo dei due scenari.  I Lags sono degli adorabili punkettoni romani che, l'anno scorso, se ne sono usciti con una mazzata di album d'esordio intitolato Pilot. Da allora, non si sono fermati un attimo e hanno suonato una cinquantina di concerti in giro per l'Italia. Poi, un amico gli ha proposto di fare una cover punk in acustico. Sono entrati in studio e, oltre alla cover, è uscita questa cosa che che potete ascoltare in anteprima qua sotto. Si intitola Seasons e uscirà giovedì 1 dicembre per To Lose La Track in cassetta. Schiacciate play e, intanto, leggetevi la chiacchierata che abbiamo fatto con Gianluca, il loro chitarrista. Ci ha raccontato come gli è venuto di tirar fuori le acustiche, del perché della cover dei Fugazi in scaletta e di quello che Pilot gli ha lasciato un anno dopo la sua uscita.

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Noisey: Che rapporto avete con Pilot, ora che è passato un po' di tempo dalla sua uscita e lo avete dissezionato dal vivo più e più volte?
Gianluca: Pilot è uscito più di un anno fa, gli vogliamo molto bene e stiamo lavorando duro per dare alle stampe nel minor tempo possibile un suo successore. Siamo legatissimi ad ogni cosa del nostro primo lavoro, dall'artwork del nostro amico Alberto Becherini fino all'impatto che i pezzi del disco hanno sul pubblico quando li suoniamo dal vivo. Ci divertiamo spesso a stravolgere la scaletta durante i live, altrimenti sai che palle la stessa solfa per più di 50 concerti? Come mai quella cover dei Fugazi in tracklist?
Tutto nasce da una proposta del nostro amico Andrea di Virgin Radio. Da un po' di tempo gestisce un progetto, Italian Punk Goes Acoustic, che è tante cose: una rete di artisti che suonano insieme in varie iniziative e serate, una compilation che è arrivata al terzo volume, ma soprattutto una grande e grossa iniziativa di beneficienza. Grazie alla collaborazione con la ONLUS "L'isola che non c'è", il progetto raccoglie fondi per la creazione di laboratori musicali per bambini e ragazzi con disabilità motorie e cognitive. Appena arrivataci questa proposta, non potevamo esimerci dal farne parte, così ci siam messi subito al lavoro sulla scelta della cover da registrare. Abbiamo un bel rapporto con le cover ma nei nostri concerti non ci è capitato spesso di suonarne, eccezion fatta per "Something I Learned Today" degli Hüsker Dü. La scelta è ricaduta subito sui Fugazi perché non abbiamo mai nascosto di esserne tutti appassionatissimi fan. Sono un nume tutelare e forse il più rappresentativo tra i gruppi del nostro panorama di riferimento. La scelta di convergere proprio su "I'm So Tired" è stata poi abbastanza naturale. È già un pezzo acustico di per sé, la nostra versione con chitarre acustiche e armonica gli conferisce semplicemente una connotazione più folk. Mi spiegate il processo per cui siete arrivati all'acustico? Lo sapevate già prima di entrare in studio?
La molla è scattata proprio grazie alla proposta di Andrea. L'idea iniziale era di registrare soltanto la cover dei Fugazi. Poi per ottimizzare al meglio la giornata passata in studio, ed essendo con il ragazzo che ci aveva prodotto Pilot, abbiamo pensato di registrare in acustico altri pezzi del discoUno dei quattro brani viene però da un live, lo abbiamo registrato lo scorso ottobre a Torino. L'idea di destrutturare le canzoni di Pilot, di togliere batterie e distorsioni, di agire in sottrazione. è stata una scelta abbastanza casuale. Un anno fa, quando l'album era uscito da poco ed eravamo in giro per radio e locali in fase di promozione, una radio di Roma ci ha chiesto di fare un piccolo showcase acustico in studio. Nonostante fosse stato provato poco, l'esperimento è andato bene. Quindi abbiamo deciso di replicare l'idea e di fare in maniera molto random tre o quattro showcase interamente acustici. All'inizio è stato parecchio strano perché i nostri pezzi non nascono su un sofà e con qualche accordo su una chitarrina ma in sala prove e con riff sparati a mille; poi però, spronati forse anche dall'attitudine di Antonio (che ha anche un progetto acoustic folk che si chiama HILO), ci abbiamo preso gusto. Per caso c'è qualche pezzo di gruppo viulento rifatto con le acustiche che vi ha colpiti particolarmente in passato? Che cosa pensate "dia" ai pezzi questo approccio? Tipo, a me piacciono un botto le acusticate dei La Dispute.
Beh, qui potremmo dare quattro risposte diverse, una per ogni membro della band. Un po' per ragioni anagrafiche, un po' perché siamo dei nostalgici, siamo tutti molto legati alla gloriosa MTV Unplugged. Una band che ci manda a nozze, su questo versante, sono probabilmente i Deftones━in particolare la cover di "Be Quiet and Drive (Far Away)". Anche i La Dispute ci piacciono molto, ne parlavamo proprio l'altro giorno in sala prove. È sempre interessante scarnificare in questa chiave canzoni che appartengono a contesti diversi, è come andare dritti al nocciolo della questione, una sorta di sintesi intima.

La foto del gruppo è di Lucia Iuorio. Segui Noisey su Facebook e Twitter.