Cibo

Ho provato un drink senza alcol che dovrebbe darti solo gli effetti belli della sbronza

Un drink senza alcol ma comunque promette di darti gli stessi effetti della sbronza, ma senza hangover il giorno dopo. Apparentemente un sogno.
Simon Doherty
London, GB
drink senza alcol
L'autore che prova la Sentia. Foto di Simon Doherty

Nel giro di dieci minuti, con mia grande sorpresa, ho iniziato a sentire qualcosa. Non era paragonabile a una sbronza, più la sensazione di un paio di birrette a stomaco vuoto o una canna poco carica.

Per molte persone, non c’è gioia più preziosa di una birra ghiacciata.

Ma quando le birre diventano considerevolmente più di una—e magari mescolate ad altri alcolici—, il giorno dopo stai malissimo, hai i vuoti di memoria e usare uno qualsiasi dei tuoi quattro arti è faticosissimo. D’altronde—tanto vale ricordarlo subito—l’alcol è responsabile di 3 milioni di morti all’anno in tutto il mondo, stando all’OMS.

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Ma cosa succederebbe se potessimo evitare questi effetti? Se esistesse una droga non tossica e che non dà dipendenza, capace di far sentire le persone comunque leggere e felici, improvvisamente bravissime a parlare, giocare a bowling e cantare al karaoke? 

Il professor David Nutt, farmacologo di rilievo, da 30 anni lavora proprio a un modo per ridurre i danni dell’alcol.

“Direi che l’alcol è la droga più dannosa nella nostra società,” mi spiega Nutt via Zoom. “Non credo ci sia una famiglia al mondo che non sia stata colpita direttamente o indirettamente da problemi legati all’alcol. È una delle ragioni di pressione alta più facili da prevenire—muoiono più persone per infarti o ictus dovuti all’ipertensione da alcool che di cirrosi.”

Sentia agisce sui ricettori che controllano la socievolezza, la sensazione di rilassamento (…)

Circa 15 anni fa, Nutt ha deciso che, anziché tentare di mitigare i danni di una sostanza tossica, sarebbe stato meglio crearne una versione non tossica. Così ha sintetizzato un composto chiamato Alcarelle, un’alternativa all’alcol non dannosa che dovrebbe darti comunque i suoi effetti piacevoli—rilassamento, inclinazione alla chiacchiera e socialità—senza quelli negativi, come diventare fastidiosi, dimenticarsi le cose e, in generale, la sbornia.

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Nutt dice di sapere per certo che la sostanza funziona, perché l’ha testata personalmente. Ma dato che è una nuova sostanza “chimica sintetica,” deve passare per tutti i controlli di sicurezza, che richiedono due anni e costano più di 20 milioni di euro.

Nel frattempo, sta sviluppando anche un super alcolico alle erbe non alcolico, chiamato Sentia. Questo progetto collaterale serve all’azienda di Nutt—GABA Labs—per raccogliere il capitale necessario per portare Alcarelle sul mercato, ma anche per abituare le persone all’idea che esistano alternative all’alcol.

E il motivo è chiaro: quando mi sono arrivati i campioni da provare, ero piuttosto scettico anche io. Possibile che una bevanda del genere possa rendere le persone davvero brille?

sentia super alcolico senza alcol

Foto: Simon Doherty

“L’alcol colpisce diversi sistemi ricettivi [nel cervello],” spiega Nutt via Zoom. “Ai livelli più bassi nel cervello, agisce tramite l’acido γ-amminobutirrico (GABA). Sappiamo che esistono 15 ricettori GABA diversi nel cervello e che controllano diverse cose. Sentia agisce sui ricettori che controllano la socievolezza, la sensazione di rilassamento—che si trovano nella parte frontale del cervello—e non sui recettori che causano problemi, come instabilità, perdita di equilibrio, irritabilità, rabbia e hangover.”

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Per creare Sentia, Nutt e il team dei GABA Labs ha setacciato migliaia di database e “scoperto una serie di erbe da cui si producono sostanze che agiscono sul sistema GABA,” oltre ad altre erbe che accelerano l’assorbimento delle prime. La ragione per cui questi ingredienti non sono presenti nelle liste che regolamentano le sostanze psicoattive è che sono stata approvate molto tempo fa come cibo o integratore alimentare.

Un’alternativa psicoattiva all’alcol ha il potenziale di stravolgere l’industria come nient’altro nella storia.

“Abbiamo finito per sviluppare un cocktail fatto con quattro erbe che rilasciano sostanze che agiscono sul sistema GABA, tre o quattro erbe che aiutano le prime ad arrivare più velocemente al cervello e un colorante,” spiega Nutt. “Usiamo le more, che sono un ottimo colorante, ma anche un coadiuvante per l’assorbimento di sostanze nel cervello.”

Un ostacolo abbastanza importante alla diffusione di Sentia al momento è che non è economica. A più di 30 euro per 50 cl (una bottiglietta d’acqua) o 15 euro per 20 cl (meno di una lattina media), ha lo stesso prezzo praticamente di un buon super alcolico. Ho aperto la bottiglia e riempito un bicchiere di liquido e ghiaccio. Profumava come un potpourri di rose secche misto a un deodorante per ambienti, ma il sapore era di gran lunga meglio—un primo sentore dolce, erbaceo, ligneo, con un ritorno speziato, come un misto tra un Bloody Mary e un vin brulé.

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Nel giro di dieci minuti, con mia grande sorpresa, ho iniziato a sentire qualcosa. Non era paragonabile a una sbronza, più la sensazione di un paio di birrette a stomaco vuoto o una canna poco carica—un’intossicante leggero, ma comunque un’intossicante. Non so dirvi con precisione se fosse il famoso effetto placebo che si prendeva gioco di me, ma mi sono sentito significativamente più rilassato. Il mio umore era migliorato ed ero a mio agio.

Per mettere alla prova le mie gambe, ho provato il classico test di sobrietà da ciglio della strada: cammina su una linea dritta, toccati il naso e resta in equilibrio su un piede solo. E l’ho superato a pieni voti.

Per vedere se potevo alzare la posta in gioco, al primo bicchiere ho fatto seguire un secondo sempre su ghiaccio, diversi shot e due misurini mescolati con acqua tonica—ma non c’è stato un cambiamento significativo in come mi sentivo. Per i bevitori che usano l’alcol per dimenticare i loro problemi, è probabilmente una notizia negativa; per chi vuole un po’ di lubrificante sociale senza svegliarsi con la lingua incrostata al cuscino il giorno dopo, è un’ottima notizia. A tal proposito, il giorno dopo il mio esperimento stavo benone.

Esistono altri prodotti in commercio che non ti danno l’hangover, ma molti contengono comunque alcol, che fa di per sé male. Questo sviluppo—insieme all’aumento del mercato di bevande non alcoliche—avviene in un momento di cambiamento per l’industria dell’alcol: ci sono molte persone più avanti con l’età che bevono tanto, ma una porzione sempre più consistente di giovanissimi sta ripudiando le serate a base di sbronze distruttive.

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Stando a Nutt, l’industria dell’alcol ha notato la sua invenzione; dopo tutto, se delle alternative psicoattive all’alcol non tossiche dovessero prendere piede, potrebbero attirare proprio l’’attenzione di quelle generazioni che non sembrano essere interessate agli alcolici tradizionali. “All’inizio, penso che l’industria fosse un po’ sospettosa,” dice Nutt. “Un paio di aziende ci hanno contattato e detto, ‘Possiamo comprarlo?’ Pensavamo che lo volessero comprare solo per eliminarlo, così abbiamo detto no.”

Se va tutto secondo i piani e l’invenzione di Nutt dovesse avere gli effetti desiderati, le aziende che producono bevande alcoliche finirebbero con investire soldi in Alcarelle, esattamente come i produttori di tabacco hanno investito milioni nei prodotti per svapare.

Perché un’alternativa psicoattiva all’alcol ha il potenziale di stravolgere l’industria come nient’altro nella storia.

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