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Tecnologia

Il "Renzi Petroltour" è l'iniziativa di Greenpeace per dire no al petrolio

Greenpeace si batte contro l'estrazione di idrocarburi nei mari italiani. Come? Con dei cartonati del "Renzi Petroltour."
via Greenpeace

Quella tra Motherboard e Greenpeace non è esattamente una storia d'amore: la gigantesca cazzata fatta nel sito patrimonio UNESCO delle Linee di Nazca è tuttora imbattuta, ma ciò non significa che i paladini della biosostenibilità non meritino spazio per le loro iniziative.

Il "Renzi Petroltour" è un'iniziativa di Greenpeace Italia il cui è obiettivo è quello di sensibilizzare sul tema della ricerca e l'estrazione di idrocarburi nei mari presenti attorno alla penisola: sono 23 le città nelle quali gli attivisti di Greenpeace si sono recati per manifestare il loro dissenso. Armati di grossi cartonati a forma di pullman hanno inaugurato il "Renzi Petroltour," una iniziativa turistica fittizia in cui "Renzi in persona invita gli italiani a scoprire le 'nuove meraviglie' del Mediterraneo disseminato di trivelle e trasformato in una sorta di Texas marino."

Il programma è semplice, "ammirare le nostre coste punteggiate di trivelle, ascoltare le esplosioni degli airgun, fotografare le piattaforme di estrazione al tramonto, farsi ammaliare dal luccichio delle chiazze di greggio a pelo d'acqua," recita il sito ufficiale di Greenpeace Italia.

Gli attivisti affermano che le nuove politiche del governo Renzi sulla questione idrocarburi stiano mettendo a rischio le acque dello Ionio, Adriatico, il Canale di Sicilia e le coste della Sardegna. Il fine dei cartonati è quello di convincere gli italiani a firmare una petizione, per l'occasione ospitata sul sito di TrivAdvisor, nel tentativo di convincere Renzi a fare un passo indietro nelle politiche di estrazione. Per ora sono più di 29.000 i firmatari.

Insomma: lasciamo il petrolio ai texani; il futuro è il cartone.