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cinema

"A World Away" ci mostra le relazioni a distanza del futuro

Il corto di Wesley Chan dà un nuovo significato alla frase "ho bisogno di spazio."

Tra un corto comico e un video musicale, Wesley Chan e la Wong Fu Production hanno dato alla luce A World Away, un video che riesce a costruire e analizzare in sette minuti una storia d'amore interplanetaria. Oggi ci destreggiamo nelle relazioni a distanza con Skype, FaceTime o WhatsApp, ma nonostante la valanga di mezzi di comunicazione a portata di mano, spesso il legame con chi amiamo si spezza.

A World Away ci racconta di un mondo meno dipendente dagli smartphone, in cui le distanze sono abissali. La maggior parte degli umani ha lasciato la Terra per abitare un pianeta parallelo chiamato Icarus, e Doug e Hilary, i protagonisti della storia, vivono felicemente a New London. Doug però decide di tornare sul nostro pianeta come membro dell'ARC (Adaption and Revival Corps)—un corpo militare per il ripristino della vita umana sulla Terra. Il corto narra i desideri di Doug e Hilary che imparano a vivere in due Londre separate, letteralmente su due mondi diversi.

Chan ha girato prevalentemente a Londra (quella terrestre), una città resa sufficientemente futuristica dal grattacielo Gherkin che splende sullo sfondo. Gli effetti surreali del film, come le navi spaziali a forma di pesce e la Terra che incombe su Icarus, sono stati creati usando tecniche di modeling 3D, mentre il "Dream Capture" è stato fatto tramite proiezioni video.

È interessante notare come in questo futuro interplanetario la comunicazione tra i due globi risulti interrotta. Solitamente ci immaginiamo che con lo sviluppo dei viaggi spaziali si svilupperà anche lo scambio di idee e informazioni. Probabilmente a breve si potranno mandare messaggi dalla Luna, ma cosa succederà se anche potendo non vorremo più metterci in contatto con casa? Mentre le società evolvono, alcune tecnologie diventano irrimediabilmente obsolete. Forse, proprio come Doug e Hilary, decideremo che la costante comunicazione è troppo difficile da gestire, e che non vale la pena soffrire per una relazione a distanza.

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