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Identità

115 ritratti raccontano la sessualità queer degli anni Settanta

Una mostra per esplorare gli esiti della rivoluzione sessuale sulla comunità queer degli anni Settanta e di oggi.
Rink Foto, Lovers in a 1951 Mercury, 1979/2009, Stampa d’archivio a getto d’inchiostro, 16 x 20 in. Donazione dei fondatori. Collezione del Leslie-Lohman Museum.

Una fotografia di Rink Foto del 1979 in bianco e nero, intitolata Lovers in a 1951 Mercury, che ritrae una coppia gay in preda all’estasi sessuale, riassume in pieno la forza della mostra in corso, The 1970s: The Blossoming of a Queer Enlightenment, al Leslie-Lohman Museum of Gay and Lesbian Art. Le 115 opere in mostra, come la coppia nell’immagine di Foto che stanno facendo sesso nel mezzo di una strada, con la portiera dell’auto spalancata, mostrano come gli anni Settanta abbiano rappresentato  un periodo di liberazione sessuale ed espressione politica per le persone LGBTQ.

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“Ho pensato a questo tema particolare in relazione agli anni Settanta e al periodo che va da Stone Wall alla prima volta che le persone hanno sentito la parola AIDS per la prima volta, per molto tempo,” spiega il curatore Hunter O’Hanian a The Creators Project. “Gli anni Settanta, penso siano stati davvero un periodo cruciale. A mio avviso, al punto da riflettere ciò che sta accadendo oggi. È divertente come, nonostante si tratta degli anni Settanta,la mostra mi sembri riflettere anche quello che sta succedendo intorno a noi proprio ora.”

Cathy Cade, Fat Chance, 1979/2011, Stampa digitale, 12 x 18 in. Acquisto della Fondazione. Collezione del Leslie-Lohman Museum. 

La contemporaneità della mostra è chiara nel modo in cui le opere evocano conversazioni attuali sull’identità. Fotografie, pitture e disegni mostrano cosa pensassero gli artisti del tempo dei loro corpi, del sesso e del concetto di identità sessuale. Fat Chance di Cathy Cade, sempre scattata nel 1979, raffigura un gruppo di lesbiche che si tengono la mano mentre corrono in cerchio. L’opera indaga il modo in cui le persone LGBTQ formavano le proprie comunità. San Francisco Gay Parade di Harvey Milk mostra come per le persone raggiungere la maggior età significasse mescolare identità e politica per dar voce ai propri desideri e alla propria idea di visibilità. La mostra ha dedicato una sezione alla serie X Portofolio del 1977 di Robert Mapplethorpe. Le immagini grafiche sono di membri della scena BDSM alla fine degli anni Settanta a New York e mostrano l’artista impegnato in atti sessuali. Le fotografie svelano l’atteggiamento disinvolto nei confronti della dimensione pubblica della sessualità che avvolgeva l’idea del sesso che aveva la comunità al tempo.

“Oggi le persone affrontano ancora discorsi scomodi sul sesso e conducono uno stile di vita gender queer e fluido”, dice O’Hanian. “Queste immagini parlano di  persone gay che guardano se stesse e affrontano questioni sulla sessualità e sul sesso,” aggiunge O’Hanian che include un disegno di Sandra De Sando intitolato Flavia, che mostra una donna altamente stilizzata in posa per l’artista. L’immagine suggerisce che quello è il modo in cui la donna voleva essere vista. La mostra lega il passato e il presente, includendo le fotografie documentaristiche di Diana Davies, come Demonstration at City Hall e Gay Rights Demonstration, Albany del 1971 che immortala gli attivisti per i diritti gay in marcia per libertà come quella del matrimonio, poi riconosciuta, ed evoca lo spettro delle discriminazioni che le persone LGBTQ ancora affrontano.

Harvey Milk, San Francisco Gay Parade, 1974/2009, Stampa d’archivio a getto d’inchiostro, 8 x 10 in. © The Estate of Harvey Milk. Collezione del Leslie-Lohman Museum. 

"Sono successe molte cose che hanno cambiato il modo in cui le persone omosessuali sono trattate dalla società e di certo sono stati fatti grandi passi per quanto riguarda i diritti gay, ma è importante riflettere anche sul modo in cui esprimiamo noi stessi," dice il curatore. "Ho la sensazione che siamo di nuovo sul punto di un'illuminazione. Penso che le persone comincino a pensare alla sessualitò in modo diverso." Conclude, "Se grazie a questa mostra la gente si sentirà in grado di assumere il controllo del proprio corpo e della propria identità, contemplando qualcosa che è successo 40 anni fa, penso che avremo raggiunto un risultato non da poco."

The 1970s: The Blossoming of a Queer Enlightenment prosegue fino al 3 luglio. Per maggiori informazioni andate qui.