Sembra ieri l’ultima volta che abbiamo votato tra le metafore zoologiche di Bersani e le giacche allucinanti di Giannino, e invece sono già passati cinque anni. Buongiorno a tutti e benvenuti nuovamente alle elezioni politiche.
Votare è un diritto, un diritto che mi fa sentire molto adulto e saggio mentre attraverso i corridoi della mia scuola elementare adibita a seggio e nella cabina elettorale mi prendo un ultimo momento di concentrazione, come se le sorti dell’Italia dipendessero da me. Perché è anche un dovere, un dovere civico. Votare è importante. Scegliere chi votare è importante.
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Tutti conosciamo i partiti principali, quelli sotto i riflettori e che prenderanno più voti. Ma che fare se nessuno di questi ci convince? La buona notizia è che ci sono anche altri partiti tra cui possiamo scegliere. La cattiva notizia è che nessuno se li caga. L’altra buona notizia è che ora c’è questo post.
VOTIAMO POTERE AL POPOLO
Chi votiamo? Potere al popolo. È una coalizione di centri sociali, partiti comunisti e socialisti che si ispira a Momentum di Jeremy Corbyn per fare il populismo di sinistra e soffiare meme al MiAmi.
Perché lo votiamo? Perché siamo di sinistra e vogliamo votare a sinistra, non Pier Ferdinando Casini a suo agio tra ritratti di Gramsci e Matteotti o Liberi e Uguali, che si vota tra due settimane e non ho ancora capito se quella nel logo è la lettera “e” o foglioline (sembra incredibile ma c’è stata una polemica al riguardo). Quindi votiamo Potere al popolo che ha un nome bello chiaro e un logo leggibile.
Cosa vuole? Riprendersi il futuro, almeno stando al suo programma che è stato steso nel corso di quattro mesi di scrittura collettiva. In termini più concreti vuole abolire il Jobs Act e la legge Fornero, rimettere l’articolo 18, nazionalizzare le imprese strategiche, abolire le missioni militari all’estero, cacciare le basi americane in Italia, abolire il 41 bis.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? Forse. Gli ultimi sondaggi lo danno intorno al 3 percento.
VOTIAMO CIVICA POPOLARE LORENZIN
Chi votiamo? Civica Popolare Lorenzin. È una lista in coalizione col PD ma sembra il titolo di un disco di Giovanni Lindo Ferretti. È la lista che voterà Giovanni Lindo Ferretti. Il capo politico è Beatrice Lorenzin, ex ministro della Sanità.
Perché lo votiamo? Non riesco a trovare un vero motivo che non riguardi l’avere qualche parente in uno dei tanti partitini che hanno contribuito a crearla (Alternativa Popolare, Democrazia Solidale, Centristi per l’Europa, L’Italia è Popolare, Italia dei Valori) o l’apprezzarne l’estetica. A proposito del logo: il fiore può sembrare una margherita ma in realtà—come ha precisato Lorenzin—è una peonia, “un fiore petaloso, me l’ha regalato un bambino figlio di una mia amica.”
Cosa vuole? Più peonie? Più bambini? Più petalosità? Non so, forse tutte e tre queste cose. A leggere il programma i punti forti sembrano essere gli asili nido gratis, l’assistenza per mamme e anziani, il turismo e il made in Italy.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? Pare di no: è dato intorno all’1 percento. Anche a ‘sto giro niente Parlamento petaloso.
VOTIAMO + EUROPA
Chi votiamo? +Europa (si pronuncia Più Europa), il nuovo partito di Emma Bonino che, come dice il nome, vuole + (più) Europa.
Perché lo votiamo? Perché siamo andati in Erasmus è ci è piaciuto un sacco: Alicante, autoconvincersi di parlare lo spagnolo, bere un sacco di birra del discount, scoprire che le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci separano e imparare l’importanza del tetto del 3 percento nel rapporto deficit-Pil. C’è anche chi vuole votarlo per altre motivazioni—una su tutte non votare il PD ma votare la sua coalizione di centrosinistra—ma spero comunque che queste persone abbiano fatto l’Erasmus. Perché altrimenti non puoi votare +Europa. Non trovi proprio l’opzione sulla scheda.
Cosa vuole? +Europa, come dice il nome. Sostanzialmente vuole congelare la spesa pubblica per cinque anni, il che vuol dire austerità, e nel frattempo dedicarsi a una serie di questioni di diritti civili come la legalizzazione delle droghe leggere e lo ius soli.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? Per quanto i sondaggi continuino a considerarlo, io non credo proprio. Ok che negli ultimi mesi nella mia bolla si sono tutti scoperti radicali ma ricordiamo che a momenti, se non era per Tabacci, non riusciva nemmeno a raccogliere le firme.
VOTIAMO CASAPOUND
NO.
VOTIAMO IL PARTITO COMUNISTA
Chi votiamo? Il Partito Comunista. Se questo sito fosse Wikipedia accanto a “Partito Comunista” ci sarebbe una parentesi che dice (disambigua) visto che in Italia ci sono quanti, 12 partiti comunisti? Fortunatamente a queste elezioni hanno aderito quasi tutti a PaP risparmiandoci i casini. Questo Partito Comunista, rimasto fuori, è quello di Marco Rizzo.
Perché lo votiamo? Perché ci piace Stalin, sostanzialmente. Una volta ho letto un’intervista a Marco Rizzo e il titolo era: Marco Rizzo: “La soluzione? Stalin.” Il Partito Comunista di Rizzo si distingue dagli altri partiti comunisti per essere anti-revisionista: per loro l’Unione Sovietica è stata una gran figata ma solo fino al 1953. Adesso il loro modello dovrebbe essere la Corea del Nord. Se vi piace la Corea del Nord è il partito che fa per voi.
Cosa vuole? Imporre la pianificazione statale dell’economia, portare le aziende sotto il controllo dei lavoratori, nazionalizzare le imprese strategiche, espropriare le banche, espropriare le proprietà della Chiesa, alzare le pensioni minime a 1300 euro, alzare il salario minimo, alzare il sussidio di disoccupazione, uscire dall’euro, uscire dalla Nato e “cooperare con altre nazioni socialiste” (credo si riferisca a Cuba, Vietnam, Cina e Corea del Nord). Diciamo che ha un programma un tantino ambizioso.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? Forse sì forse no, visto che è dato intorno al 2 percento. Ma non è che conti, tanto comunque l’obiettivo del Partito Comunista è la rivoluzione, non entrare in Parlamento.
VOTIAMO IL POPOLO DELLA FAMIGLIA
Chi votiamo? Il Popolo della Famiglia. Per intenderci: è il partito di Mario Adinolfi, colui che ogni tanto dice qualche assurdità che diventa virale e quando va in tv sente la regia prenderlo in giro per la sua stazza.
Perché lo votiamo? Su questo punto a venirci in aiuto è lo stesso simbolo del partito, che sopra a un disegnino di una famiglia che si tiene per mano mostra la scritta “no al gender nelle scuole.” Quindi lo votiamo perché vogliamo la famiglia e non vogliamo il gender nelle scuole. Più chiaro di così.
Cosa vuole? Prima di tutto togliere il gender dalle scuole, anche se non so come ci sia arrivato. E poi fare cose per la famiglia. Il programma elettorale è diviso in dieci punti e in tutti c’è la parola famiglia. Questa a casa mia—dove appunto vive la mia famiglia—si chiama coerenza.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? Non penso, i sondaggi lo danno all’1,5 percento circa. Che comunque sono tanti voti, bella famiglia allargata.
VOTIAMO NOI CON L’ITALIA – UDC
Chi votiamo? Noi con l’Italia – UDC. Che sta per Unione di Centro. Che sta per Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici Di Centro. Sono cristiani, democratici e di centro.
Perché lo votiamo? L’elettore tipo dell’UDC è precocemente brizzolato, ha una playlist Youtube di musica italiana anni Settanta e ogni volta che a cena si parla di politica inizia con “aspetta, la situazione è un po’ più complicata di così.” Se ti riconosci in almeno una di queste tre cose devi per legge votare l’UDC.
Cosa vuole? “Il nostro fine è il bene comune. La nostra forza è la responsabilità,” dice il programma. Sono cattolici quindi vogliono difendere la famiglia e la vita e tutte quelle cose lì, per il resto non capisco dove stia la diversità rispetto al PD o a Forza Italia o agli altri partiti cattolici. L’UDC non è né carne né pesce. È la balena bianca della Democrazia Cristiana.
Ce la farà ad arrivare in Parlamento? No. Prende lo 0,6. Sta in questa lista solo per Cirino Pomicino, che una volta mi ha mandato un DM su Twitter.
OPPURE POSSIAMO VOTARE PD/BERLUSCONI/IL MOVIMENTO 5 STELLE COME L’ULTIMA VOLTA, CHE POI SI È VISTO COM’È ANDATA EH
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