Lo sfincione è uno dei cibi più famosi di Palermo. Un carboidrato di quelli potenti, un focaccione da sbafarsi in tre morsi giganti fatto con cipolle, pomodoro, caciocavallo, acciughe, pangrattato e origano. Insieme al panino ca Meusa, è il re degli street food del capoluogo siciliano."Come prima portata arriva lo sfincione. Un quadratino alto, pieno di cipolle, tutto rosso, che a vederlo non pensi sia niente di che. Poi lo mordi e non vorresti altro per il resto della vita"
Quindi suore palermitane, contadini siculi, i mercati pieni di urla e venditori e pentoloni. Ma che succederebbe se vi dicessi che uno dei migliori sfincioni di Palermo ve lo serve uno chef romano, seduti comodi al tavolo?Oh, chef, comunque il suo sfincione è il più buono di tutta Palermo", sento dire allo chef da un palermitano DOC. Sicuramente il più buono che io abbia provato, ma la parola di un palermitano vale molto più della mia.
Fabio non è solo romano, è dell'Alessandrino, una delle borgate più romane di Roma. E il suo sfincione sta facendo impazzire Palermo, di cui metà pare seduta ai tavoli di Buatta (forse verso le 15,30 ho iniziato a vederlo svuotarsi). È partito facendo l'odontotecnico ed è arrivato a prendere una Stella Michelin. "Ho 57 anni e prima di fare il cuoco sono stato un musicista e un odontotecnico. Nel 1984 sono venuto a Palermo dove mio fratello aveva aperto un'osteria e gli davo una mano durante l'estate, come cameriere." Il cameriere non gli sta più bene, comincia a chiedersi cosa succede in cucina e inizia a fare il lavapiatti, si appassiona, fa un giro a Roma in un ristorante stellato, e torna carico a molla. "Mi piaceva", dice Fabio, "ma informarsi non era mica come oggi. Vedevo 'sto Marchesi, 'sti stellati e andavo in biblioteca perché solo lì potevi informarti." Insomma, nel 1996 "La Muciara" prende una Stella e Fabio ci prende gusto. Comincia a prendere il pesce dal suocero pescatore, a farsi le bottarghe, a innamorarsi dei prodotti del luogo e a farsi scappare qualche cadenza palermitana in mezzo a un mare di borgata romana mentre parla.Andavo sempre a un forno di Bagheria a mangiare lo sfincione. Era buonissimo, ma ho cominciato a ragionare sul condimento. Ho capito che la cipolla andava stufata tantissimo, a fuoco bassissimo, con olio e acciuga . Poi ci metti il caciocavallo, il pangrattato, l'origano e inforni. Cambiando temperatura costantemente
"In qualsiasi ristorante di livello medio-alto aleggia il fantasma del cibo di strada, quello che paghi due soldi, ti viene servito caldo e grondante unto e felicità, e lo mangi passeggiando"