Il disco che vi facciamo ascoltare oggi è, in reltà, solo metà dell'opera. Nel senso che Lost Coast degli Squadra Omega è anche fatto di immagini in movimento. Un film, girato dal tedesco M.A. Littler negli angoli più remoti della California, sulla scorta di lavori sperimentali come One Way Boogie di James Benning. Un lavoro sul flusso del tempo, sull'indifferenza della natura e sulle diverse prospettive che si possono avere su questi due argomenti a seconda che le si guardi con un occhio umano o uno non umano. È come una lunghissima escursione solitaria a piedi, una rfilessione sullo stato di crisi e sulla decadenza, sulla bellezza intesa come indifferenza ale sovrstrutture.Per musicarlo, il collettivo veneto (che al momento è un trio, ma la formazione cambia di continuo), ha messo da parte la psichedelia più spaziale per tornare sulla terra, ammarare al limitare della costa e ficcare i piedi nella sabbia: un suono vitale e malinconico allo stesso tempo, come solo la calma di un paesaggio de-umanizzato sa davvero essere: profondamente inquieto nonostante il silenzio e il "vuoto". Un po' Earth, un po' scuola Kranky. L'hanno composta con in mente le profondità di campo e i toni di grigio del film, ma siete liberissimi di ascoltarlo creandovi i vostri film mentali; lo hanno presentato in anteprima (suonandolo live) lo scorso 22 Gennaio a Macao (Milano), ed esce il 10 marzo su (indovinate un po'…) Boring Machines.
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